Intervistiamo

Gratteri: lectio magistralis all’Università di Catanzaro sulla lotta alla ‘Ndrangheta

Scritto da Redazione

In Calabria la ‘Ndrangheta controlla tutto” Lo ha detto Nicola Gratteri Procuratore aggiunto di Reggio Calabria all’Università di Catanzaro, dove ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Strategie e lotta alla criminalità organizzata”. “La ‘Ndrangheta”– ha detto il magistrato ai danni del quale sarebbe stato progettato un attentato -“ si interessa anche del rifacimento di un piccolo pezzo di strada, perchè in questo modo fa lavorare qualche padre di famiglia, il quale poi si ricorda al momento di votare”. Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria ha affermato che alle cosche basta spostare un piccolo pacchetto di voti per fare eleggere un sindaco, primo passo della strategia di infiltrazione nelle istituzioni allo scopo di controllare la gestione di appalti pubblici. Il giudice ha spiegato che Il sistema è molto radicato, al punto “che le grandi imprese, quando vincono gli appalti in Calabria, cercano il contatto con i capi locali per gestire i lavori in tranquillità”. “La ‘ndrangheta – ha detto – non ha ideologia politica ma punta sul cavallo vincente e cerca sempre l’abbraccio con gli uomini delle istituzioni, al cui interno si trovano molti figli di boss, i quali negli anni settanta sono andati all’Università”. Gratteri ha formulato alcune proposte di cambiamento di alcune norme del sistema giudiziario per fronteggiare la meglio la criminalità organizzata. La prima  è quella che riguarda la prescrizioni dei reati che “dovrebbe essere bloccata”– a giudizio del magistrato –“dopo la sentenza di primo grado. In questo modo si possono chiudere due sezioni della Corte di Cassazione e quei magistrati utilizzarli per le Corti d’appello. Questo ci farebbe risparmiare consistenti somme di denaro che potrebbero essere utilizzate per altro”. “Il codice penale” – ha proseguito Gratteri – “non è più attuale. Con questo codice di procedura penale e dell’ordinamento penitenziario, poi, non andiamo da nessuna parte e la partita contro la criminalità organizzata la stiamo pareggiando e non vincendo. Si pensi che si continua ad andare in udienza con i faldoni e che le notifiche degli atti vengono fatte ancora in modo cartaceo.

Eppure basterebbe utilizzare le nuove tecnologie per snellire il lavoro e risparmiare fondi. Ecco perchè ritengo che la parola d’ordine è informatizzare. E per fare ciò basta modificare il comma di un articolo di legge”. Grande successo ha riscosso questa iniziativa perchè grande è il carisma di Nicola Gratteri, il quale è molto popolare tra i calabresi onesti abbandonati da uno Stato assente, nella migliore delle ipotesi; recentemente, infatti,  si è tenuta a Reggio Calabria una manifestazione di solidarietà a suo favore ed è partita sul Web una petizione popolare per esprimergli vicinanza e gratitudine per il lavoro che svolge a favore della legalità e giustizia.

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