Segnalazioni sulle penalizzazioni presunte di Catanzaro

Nota di Lagonia (Udc) e Catanzaro nel cuore dopo il mancato accordo Regione-Università. Scopelliti deve risposte

 

Fabio Lagonia (UDC)

Se il rettore dell’Università “Magna Graecia”, prof. Aldo Quattrone, su più aspetti reputa penalizzanti per l’ateneo catanzarese le proposte avanzate dalla Regione Calabria, evidentemente il problema che avevo sollevato circa un mese fa è non solo reale ma, se possibile, più grave di quello immaginato.

Per inquadrare bene la vicenda è utile rammentare la contraddizione dei due decreti firmati dal presidente Scopelliti: l’uno giugno stipula un protocollo d’intesa con “La Sapienza” per attivare corsi di laurea nelle professioni sanitarie presso l’ASP di Cosenza; il successivo 5 giugno ne stipula un altro, stavolta con l’Università “Magna Graecia”, per stabilire che i corsi di laurea delle professioni sanitarie devono afferire alla Facoltà di Medicina di Catanzaro. Nonostante varie sollecitazioni, però, nessun chiarimento in merito è mai giunto dalla presidenza regionale!

C’è pure da chiedersi se gli assessori regionali di Catanzaro, unitamente al sindaco Sergio Abramo, abbiano intrapreso qualche iniziativa; in caso contrario la rappresentazione che fornirebbero del proprio operato politico sarebbe di prona subalternità senza smalto in un gioco ambiguo e loffio che produce danni al territorio.

Si è giustamente sottolineato, da più parti, come la questione universitaria non sia un fatto di campanile ma rientri in una dimensione regionale, ciò che sembra sfuggire alle decisioni della Regione Calabria giacché ancora né sono state smentite le voci sull’istituzione di una seconda facoltà di Medicina, né si è palesata alcuna volontà di correggere l’irrazionale “riordino” sanitario previsto dalla presidenza regionale. E’ bene evidenziare, su quest’ultimo aspetto, che la Regione penalizza fortemente il capoluogo in quanto i posti letto del policlinico universitario sono stati inglobati nel totale spettante a Catanzaro quando invece – per loro essenziale caratteristica – rientrerebbero nel carico dell’intera regione. Per far ciò è stata danneggiata la sanità catanzarese: viene dirottata la Cardiochirurgia universitaria all’HUB di Reggio, viene estromessa la Cardiologia interventistica, viene soppressa la Cardiologia riabilitativa dell’azienda Mater Domini, vengono diminuiti i posti letto dell’Emergenza Urgenza del Pugliese-Ciaccio, rimane di incerta collocazione l’U.O. di Epatologia.

Se dunque nell’incontro di Palazzo Alemanni di martedì scorso i vertici dell’ateneo “Magna Graecia” non hanno firmato l’intesa con Scopelliti, si può asseverare lo smaccato svantaggio per la sanità derivante dalle decisioni del governatore, figlie di una clamoroso equivoco sul ruolo dell’Università, sull’interesse regionale che porta tale istituzione, sul fatto che questa appartenga all’intera collettività calabrese. Duole ancora di più rammentare tutto ciò nel mentre il premier Monti propone un taglio di duecento milioni al fondo per la gestione ordinaria degli atenei e nel mentre il policlinico universitario catanzarese – nella morsa di Scipione, Caronte e affini – non ha nemmeno i quattrini per riparare il sistema di climatizzazione!


 

Catanzaronelcuore

Le precisazioni fatte da Scopelliti in merito al “riordino” sanitario, e segnatamente al rapporto tra l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e la Regione Calabria, non danno purtroppo risposte alle questioni sollevate a più voci. Infatti, a parte la proposta di accorpare la Fondazione Campanella con il presidio Ciaccio, il governatore calabrese non ha cancellato nessuna delle tante perplessità legittimamente maturate nell’opinione pubblica.

Nessun chiarimento è giunto circa il paventato dirottamento della Cardiochirurgia universitaria all’HUB di Reggio; fumosa è pure la risposta sulla Cardiologia interventistica; nessuna rassicurazione è stata data rispetto al rischio che sia soppressa la Cardiologia riabilitativa dell’azienda Mater Domini; nessuna parola è stata proferita sull’incerta collocazione dell’U.O. di Epatologia. Allo stesso modo, rimane incomprensibile e irrisolta la questione della diminuzione di posti letto al Pugliese-Ciaccio poiché il presidente Scopelliti non solo la conferma ma la motiva con quello che, oggettivamente, appare un errore: ingloba nei posti letto assegnati all’area di Catanzaro anche quelli pertinenti all’ateneo “Magna Graecia” che, come lui stesso afferma, è patrimonio dell’intera regione. Proprio per questo, non può essere spogliato un santo (nella fattispecie il Pugliese-Ciaccio) per vestirne un altro (il Mater Domini): il Policlinico non eroga servizi esclusivi per il capoluogo ma per l’intero territorio regionale; pertanto i posti letto ad esso afferenti devono essere computati non già nel ristretto ambito cittadino del capoluogo ma in quello più ampio della regione.

Ma nelle sue precisazioni, Scopelliti ha omesso una delle faccende più scottanti, ovvero la questione della possibile istituzione di una facoltà di Medicina a Cosenza, cosa che sarebbe percepita come una beffa oltre che un danno per tutti i calabresi giacché l’unica facoltà medica oggi esistente – quella di Catanzaro – soffre per gli accorpamenti delle Specialistiche e reclama risorse per poter crescere in un auspicabile percorso verso l’eccellenza. Siamo ben consapevoli che in tempi di magra come quelli attuali non vi è alcun rischio imminente che Medicina sia “duplicata” a Cosenza; ma il problema esiste in prospettiva, e giace tutto nei presupposti creati da Scopelliti attraverso il protocollo d’intesa dello scorso uno giugno con cui la Regione Calabria invita “La Sapienza” di Roma ad attivare corsi di laurea nelle professioni sanitarie presso l’ASP di Cosenza, a dispetto di un altro protocollo d’intesa nel quale, sempre Scopelliti, assicura che ogni corso universitario in ambito sanitario deve far capo all’Università “Magna Graecia” del capoluogo. Forse sarebbe il caso, dopo le innumerevoli sollecitazioni, che si dicesse una parola una e chiara sull’argomento. O, meglio ancora, che si annullasse il protocollo d’intesa con “La Sapienza” di Roma. Nel frattempo si resta in attesa dell’incontro col ministro Profumo annunciato dal sindaco Abramo, e di qualche “botta di vita” dei nostri assessori regionali in merito alla problematica.

 

 


 

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