Intervistiamo

“Scopelliti spieghi ai calabresi la storia di Catanzaro capoluogo”

Scritto da Redazione

La nota stampa dell’Associazione “Petrusinu Ogni Minestra”

“Negli ultimi tempi si sta ritornando, non a caso,  a parlare del capoluogo della Calabria e vi sono alcuni personaggi  ben individuati che al riguardo riportano notizie inesatte;  ma per fortuna in questa terra amara c’è pure qualcuno che ha studiato e che per distinguersi con elementi probanti cerca di stabilire la verità. Nel periodo normanno, e fino a tutto l’anno 1582,  la Calabria fu divisa amministrativamente in due sole province : la Citeriore con capoluogo Cosenza; la Ulteriore con capoluogo Catanzaro. Entrambe le province però erano governate da un unico magistrato la cui residenza fu da sempre Catanzaro. Nel 1582 furono invece nominati – e soltanto per quattro anni – due distinti governatori, aventi la propria sede a Cosenza(Calabria citeriore) ed a Reggio Calabria (Calabria ulteriore), dopodiché, vale a dire nel 1586, la sede della Calabria Ultra tornò a Catanzaro dove rimase fino al 1806, cioè per ben 220 anni. Nel 1809 per tale motivo venne creata a Catanzaro la sede unica della Corte d’appello delle Calabrie. Dopo il breve trasferimento (dal 1806 al 1816) del capoluogo da Catanzaro a Monteleone,  Catanzaro  tornò ad avere tale prerogativa dopo appena dieci anni; non solo ma venne rafforzata  con la sede dell’Intendente per le Calabrie, con la sede del Tribunale civile e con quella della Gran Corte criminale per le tre Calabrie. Nel frattempo, nel 1812 venne istituita la sede dell’Università unica calabrese (voluta da Giacchino Murat). E’ poi doveroso ricordare che nel 1562 Catanzaro era sede del Tribunale della regia udienza. Inoltre, per avere un’ulteriore conferma basterà consultare vecchi testi come il dizionario di erudizione storico ecclesiastico Gaetano Moroni – Venezia – che nel 1857 cosi riportava a proposito della città di Catanzaro: “Fu sempre la capitale di tutta la Calabria ultra, prima che venisse in due parti suddivisa, ed ha tuttavolta i dicasteri provinciali e la gran corte per le appellazioni, ch’è una delle quattro di qua del faro, e che comprende tutte le Calabrie nella sua giurisdizione, oltre alcuni stabilimenti di beneficenza, e una reale accademia delle scienze, ed uno de’ maggiori licei”. Molti altri libri e documenti accertano che risulta “storico capoluogo dell’antica provincia di Calabria ultra”. Di uno di questi documenti, avuto in copia da un nostro socio, ne citiamo il testo riportato su carta intestata della “cartografica  G. de Agostini s.p.a. via Petrella 6 Milano”  e diretto al sig. presidente della deputazione provinciale di Catanzaro, recante, a margine, la data del 28 febbraio 1950: “a pregiata vostra del 18 corr. vi confermiamo la comunicazione fatta al sig. comm. avv. Ernesto Paolo Squillace a riguardo della consegna verso la metà di marzo della copia della nostra carta d’Italia, edizione 1939, con l’indicazione dei capoluoghi di regione . Per la Calabria, risulta in essa indicata Catanzaro. Nel centro della Calabria campeggia il simbolo dei tre colli. Quindi, nel 1970, quarantadue anni fa, c’è stata semplicemente una conferma del capoluogo calabrese, non uno spostamento o altro! Come pure va detto che in questo quarantennio se ne sono viste di tutti i colori fra cui la illogica decisione che ha riguardato la collocazione dell’ufficio regionale del lavoro a Reggio dopo una sentenza definitiva del consiglio di stato a favore di Catanzaro. Ma noi “petrusiniani” vorremmo che fosse il  governatore Scopelliti ad erudire tutti i calabresi su come sono andate effettivamente le cose su tutte queste vicende. Preghiamo quindi che la spiegazione del governatore venga indirizzata  soprattutto ai suoi tantissimi sostenitori catanzaresi che hanno fatto bella mostra di sé nelle vittoriose recenti competizioni elettorali.

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Redazione

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