Congresso scientifico: “Il cuore nella Magna Graecia”

Venerdì 21 settembre seconda edizione promosso dalla Cardiologia universitaria catanzarese. L’iniziativa affronterà le novità in tema di clinica ed interventistica cardiovascolare

Venerdì 21 Settembre, dalle ore 9.00 alle ore 17.00, nell’Aula Magna B dell’Edificio delle Bioscienze (Corpo H) del Campus dell’Università Magna Graecia, si terrà la seconda edizione del congresso scientifico “Il Cuore Nella Magna Graecia”, che affronterà le novità in tema di clinica ed interventistica cardiovascolare.

Lo staff della Cardiologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro presenterà l’esperienza acquisita negli ultimi anni nel campo della malattia coronarica, dell’impianto senza bisturi delle valvole cardiache, del trattamento interventistico dell’ipertensione arteriosa con la radiofrequenza, delle novità nella terapia dell’infarto miocardico e, infine, la diagnosi e la terapia delle aritmie cardiache. 

In particolare, l’Emodinamica della Cardiologia Universitaria presenterà la sua notevole esperienza per quanto riguarda l’utilizzo di nuovi stent completamente riassorbibili che scompaiono dopo aver “guarito” il segmento coronarico responsabile dell’ischemia

Nel corso dei lavori congressuali, la Dottoressa Janet Wright, degli Stati Uniti, terrà un’interessante relazione sulle strategie e sui consigli da seguire per prevenire l’ictus e l’infarto miocardico.

“Questo congresso sarà un’importante occasione – ha affermato il Prof. Ciro Indolfi, direttore della Cattedra di Cardiologia e URT del CNR dell’Università Magna Graecia di Catanzaro – per discutere e presentare i progressi ottenuti nel campo della diagnosi e della terapia cardiologica. Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la causa di morte numero uno in Italia ed in Calabria. Negli ultimi anni, i progressi effettuati in Cardiologia hanno consentito di prolungare la vita media di circa cinque anni. Un contributo significativo alla rete dell’emergenza cardiologica è stato dato dalla Cardiologia del Campus dell’Università catanzarese che è stata la prima unità operativa pubblica della regione Calabria a trattare l’infarto miocardico con lo stent. L’importanza dell’Università, in questo contesto, – ha concluso il Prof. Ciro Indolfi –  non è legata solo alla sua capacità formativa e di ricerca ma anche quella di dare risposte concrete alle esigenze di salute della popolazione calabrese”.

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Redazione

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