Numeri Giallorossi

Arena Garibaldi, storia di un tabù

Il Catanzaro mai vittorioso nei nove precedenti a Pisa. E negli ultimi due incroci è stata retrocessione

C’è un misterioso sapore antico dietro alla sfida di domenica a Pisa. Forse perché sono due nobili decadute dopo un paio di fallimenti a testa. Forse perché anche il Pisa, come il Catanzaro, ha giocato sette campionati di serie A. Forse perché la mente corre alle figurine Panini dei primi anni ’80, ai nerazzurri del presidentissimo Anconetani, alle bionde chiome fluenti del danese Berggreen e dell’olandese Kieft. Forse perché Pisa è una città che ha accolto negli ultimi anni tanti universitari calabresi.

Forse per tutti questi motivi o per nessuno in particolare, la voglia di esserci a tutti i costi sta contagiando tutto lo stivale. Anche se le trasferte non sono più quelle oceaniche di un tempo. Nonostante il primo weekend invernale sia alle porte, nonostante tra le due squadre non ci sia mai stata una rivalità, nonostante Pisa-Catanzaro non possa definirsi una “classica”, domenica all’Arena Garibaldi ci saranno tanti tifosi giallorossi a sostenere le Aquile in un momento molto difficile. 

Non è una classica, dicevamo, perché le strade di Pisa e Catanzaro non si sono incrociate molto di frequente. I precedenti in Toscana sono solamente nove: il primo a metà degli anni ’30, l’ultimo all’inizio del 1990. L’Arena Garibaldi è un vero e proprio tabù per i giallorossi che non hanno mai vinto nello storico stadio pisano, costruito nel 1919. Cinque sconfitte per il Catanzaro e quattro pareggi nelle ultime quattro sfide.

La prima partita giocata all’Arena dalle due squadre risale a oltre 75 anni fa, a gennaio del 1937, in serie B. Finì con un pesantissimo 5-1 col Catanzaro retrocesso a fine campionato, con problemi economici e pronto a interrompere l’attività alle porte della II Guerra Mondiale. Un risultato che si ripresenterà nella stagione 1966-67, quando la rotonda vittoria consentirà al Pisa di salvarsi, mentre il Catanzaro, ormai fuori dai giochi-promozione, centrerà il terzo posto finale. In mezzo alle due batoste, ci sono altri due precedenti, sempre fortunati per i toscani. Sia nel 1953-54 sia nella stagione 1965-66, il Pisa si impone per 2-1. Nel primo caso Ghezzani e Canonico regalano il successo ai nerazzurri rendendo inutile il gol di Clementoni. Un successo che non eviterà la retrocessione a fine anno in IV serie. Viceversa, nella stagione che porterà i giallorossi alla finale di Coppa Italia a Roma contro la Fiorentina, Castellani e Cosma ribaltano in due minuti il vantaggio iniziale siglato da Bui.  

La quinta sconfitta consecutiva, l’ultima per i giallorossi, è datata 1968. Finisce 1-0 con un calcio di rigore realizzato da Piaceri. Una stagione storica per il Pisa che centra finalmente la promozione in serie A con Renato Lucchi in panchina. Il tecnico siederà qualche anno dopo anche sulla panchina del Catanzaro. Le tre sfide successive finiscono tutte 0-0: la prima nel 1970, la seconda nel 1971 (con il Catanzaro promosso in A e il Pisa retrocesso in serie C), l’ultima nel 1982. È proprio questa l’unico confronto in serie A: i nerazzurri, guidati da Luis Vinicio, si salveranno all’ultima giornata grazie a un pareggio nel derby con la Fiorentina; i giallorossi di Pace e Leotta salutano per sempre la serie A con 8 sconfitte consecutive.

L’ultimo precedente tra le squadre risale alla stagione 1989-90 in serie B. Finisce 1-1 con i gol di Piovanelli e Lorenzo. L’attaccante giallorosso è l’unico ad aver segnato all’Arena Garibaldi negli ultimi 55 anni. A fine anno il Pisa di Mario Been tornerà per l’ultima volta in serie A guidato da Giannini, mentre il Catanzaro saluterà mestamente il calcio che conta. Era il 4 febbraio di 22 anni. Da quella stagione il Catanzaro aspetta di riemergere veramente dalle torbide acque della serie C.

Ivan Pugliese

@naracauliz

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