L'emigrante

Bellisenzanima

Dopo il frontale con l’autotreno targato Frosinone è giunto il momento catatonico dei giallorossi
Senti maaa, obbiettivo con quante “B” si scrive? Ah non lo so, però se lo chiedi al mister vedrai che ti risponde che una ce l’hai in tasca e l’altra l’aggiungi con calma l’anno prossimo… non c’è mica fretta. Se invece lo chiedi al presidente ti dice che adesso siamo in alto mare, quando arriviamo a riva se ne riparla. Però intanto stiamo tutti vicini vicini.
La novità è che gli arbitri non ci aiutano di sicuro e conseguentemente qualcuno dei nostri non ha nemmeno voglia di scendere in campo. Non ci mette l’anima! Ci mancava solo questa: siamo bellisenzanima. Eh sì perchè a tratti si vede un pò di calcio (noi che eravamo abituati a vederli seduti in campo), poi però i ragazzi si perdono e dopo la prima sberla finiscono per porgere l’altra guancia. Pensiamo alla prossima partita… sì ma la prossima è tosta, vabbeh allora iniziamo a far punti nelle altre 8-9 gare dove incontreremo squadre più scarsette. Eh già perchè incontrare le dirette rivali per non retrocedere significa tre punti a occhi chiusi… la ricetta per saziare la fame di vittorie è tutta qui: confidiamo nel futuro.

È proprio un periodo di merda (scusate l’eufemismo). Lo sfogo di molti tifosi è condivisibile, cosi come è comprensibile assistere a una conferenza stampa nervosa in cui il mister e il presidente stanno un pò sugli scudi cercando di difendere il loro operato. Hanno chiesto scusa, hanno ammesso gli errori e si dicono mortificati. Per carità ci sta tutto questo, altrimenti staremmo qui a parlare di un’altra stagione e di un’altra squadra.
Il nervosismo serpeggia anche fra i giornalisti che hanno i secondi contati, che premettono di non voler polemizzare e che si sentono rispondere che il problema non è il modulo accorto perchè a Pisa abbiamo giocato con il 5-3-2… ossignur de vimodrùn! Se prendi quattro gol con cinque difensori allora tanto vale giocare al bingo.

L’emigrante è incazzato come una iena. Mentre rimbombano nelle orecchie le parole “se vinciamo le prossime partite ci salviamo”, c’è da organizzare un’altra trasferta terribile, una di quelle che, ricordando un famoso film, vien da dire “sono volatili per diabetici“.
Jendu videndu, mio caro Catanzaro!

Davide Greco

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Davide Greco

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