Paolo Parentela (deputato M5S) e“Safe City”: serve un referendum consultivo

La proposta era stata lanciata dal  Meetup di Catanzaro

Il portavoce del Movimento 5 stelle alla Camera dei Deputati, Paolo Parentela, non può che unirsi alla proposta lanciata dal  Meetup di Catanzaro sulla questione “Safe City” al fine di sottoporla a referendum consultivo. Il vergognoso e inutile sperpero di denaro pubblico che ne consegue  finirà per esporre la cittadinanza ad un controllo fortemente limitativo della privacy, senza alcun beneficio concreto. La sicurezza non si ottiene attraverso un controllo invasivo sulla vita quotidiana dei cittadini, ma destinando le risorse economiche ad attività che limitino le iniquità e, di conseguenza, la possibilità di deviazioni criminali. Le zone a sud della città vivono nel degrado più totale e non è installando telecamere (che potrebbero essere distrutte in una notte da qualche delinquente di turno) che si attenua il senso di insicurezza percepito dalla popolazione. Sarebbe più opportuno “accendere la luce” sui quartieri più a rischio, far si che la cittadinanza ne torni a prendere orgogliosamente il possesso, affinché possa viverli in maniera diversa e con serenità, creando, prima, quei presupposti necessari che spaziano dalla riqualificazione delle aree abbandonate ai collegamenti tra periferie e centro urbano. Solo una crescita virtuosa di tutta la città potrà allontanare in maniera definitiva la criminalità dalle strade e non un occhio tecnologico che si limiterebbe solamente a nasconderla. Se si aggiunge l’emergenza del servizio mensa nelle scuole, dei trasporti, e del decoro urbano si giunge a rapida conclusione su quale sarebbe una più corretta distribuzione delle risorse economiche, più funzionale a risolvere veramente i problemi in cui versa la città di Catanzaro in questo delicato momento. Da deputato  adotterò tutti gli strumenti che il Parlamento mi attribuisce affinché sia fatta luce su questa vicenda, attivando canali di comunicazione costanti con il Ministero dell’Interno e con l’Autorità Garante della Privacy, senza tralasciare di raccogliere quante più informazioni possibili  sulla società “Bunkersec” coinvolta nel progetto “Safe City”dal Comune di Catanzaro.

 

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Redazione

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