Dalla Redazione

Catanzaro – L’Aquila 0-2: le pagelle

Voti bassi per l’ultima delle Aquile, quasi tutti sotto la sufficienza

Catanzaro-Benevento_20BINDI: Tiene in piedi il Catanzaro respingendo un tiro da fuori area nel primo tempo, non può fare nulla sui due goal subiti. VOTO 6

CALVARESE: Cerca di affondare sulla fascia destra ma non ha alcun supporto dalla sua parte. Cala vistosamente alla distanza. VOTO 6

CATACCHINI: A sinistra, il ragazzo è improponibile. Meriterebbe sempre la sufficienza per attaccamento e serietà ma in quella zona del campo soffre maledettamente il suo avversario, non accompagna mai l’azione e per giunta ritarda l’azione perché deve spesso portarsi palla sul suo piede preferito. VOTO  5,5

VITIELLO: Lotta da solo nel mezzo del campo ma l’impegno non basta. Il più delle volte è stritolato nella morsa dei centrocampisti aquilani: sempre in superiorità e sempre più mobili. I compagni di reparto non lo supportano perché stanno distanti e va in confusione quando servirebbe più lucidità nell’impostazione della manovra. VOTO 5,5

RIGIONE: Per la prima volta abbiamo visto il centrale in difficoltà nel tamponare le iniziative di un pimpante Infantino. La peggiore partita in giallorosso di Rigione è condita dal secondo goal dell’attaccante abruzzese che taglia la difesa seminando chiunque gli capiti davanti.  Lavoro, lavoro, lavoro. VOTO 5,5

FERRARO: Prestazione disastrosa e tutta da dimenticare quella del capitano giallorosso. Lascia i suoi compagni in inferiorità numerica: un difensore della sua esperienza non può commettere un fallo così evidente. Il rosso diretto è sicuramente esagerato ma il giallo ci stava tutto e quindi essendo già ammonito avrebbe dovuto evitare di compiere l’ingenuità che ha condizionato tutta la partita. Si rifarà VOTO 4

MARCHI: Prestazione incolore, nei minuti che rimane in campo si vede solo in fase di copertura, ma nel 4-3-3 di Brevi è necessario che i centrocampisti facciano entrambi le fasi e Marchi in avanti non si è mai visto. VOTO 5

CASINI: Contro il Benevento aveva ben sostituito Benedetti e non l’aveva fatto rimpiangere. Ieri è stato impalpabile, timido e impacciato specie quando gli capita un pallone nel cuore dell’area di rigore avversaria. VOTO 5
 

GERMINALE: Nel tridente ha il compito di fare salire la squadra e ci riesce pochissime volte. I compagni lo cercano con lanci lunghi che lui cerca di spizzicare di testa o con appoggi che spesso sono sbagliati. Ha difficoltà nel controllare i palloni che gli arrivano e con Fioretti l’intesa non è delle migliori, i due sembrano marcarsi a vicenda. Quando si sposta nella zona di Russotto leva spazio al fantasista. VOTO 5

RUSSOTTO: Largo a sinistra nel primo tempo e da rifinitore a tratti nella ripresa e poi di nuovo a sinistra. Corre e s’impegna ma pur provando qualche affondo non incide nel gioco della squadra in nessuna delle posizioni in cui è schierato. VOTO 5.5

FIORETTI: Si divora il goal del pareggio colpendo, da due passi  e a porta vuota, l’incrocio dei pali. L’intesa con Germinale è tutta da rivedere perché entrambi, specie nelle partite in casa e quando c’è da fare gioco, pur con caratteristiche diverse sembrano pestarsi i piedi perché cercano il pallone nelle stesse zone di campo e non trovano mai la profondità. VOTO 5

BACCHETTI: Il difensore è ormai recuperato ma non ha ancora il ritmo partita. Cerca di arginare gli avversari ma ieri la difesa dei giallorossi lasciata in dieci da Ferraro è apparsa davvero troppo fragile. VOTO 5,5

 FIORE: SENZA VOTO

TORTOLANO: SENZA VOTO

MISTER BREVI: Le prestazioni fra le mura amiche denotano sempre gli stessi problemi. Pur impegnandosi allo stremo, alla squadra manca la costruzione del gioco. La manovra è lenta e approssimativa e il centrocampo oltre a non conquistare palloni e non aggredire gli avversari (che nel mezzo fanno il bello e il cattivo tempo) appare lento nella costruzione della manovra. Il tridente d’attacco proposto non ha le caratteristiche ideali per un 4-3-3. Specie sulla fascia sinistra manca la spinta del terzino. In avanti Russotto largo sulla fascia diventa prevedibile ed è spesso triplicato nella marcatura. Sia Germinale che Fioretti non cercano mai la profondità e il fatto che la squadra non arrivi mai sul fondo alla ricerca di un cross è un limite evidente. Non regge l’alibi di aver giocato in dieci contro undici perché anche in altre occasioni il Catanzaro ha palesato chiari problemi nell’impostazione del gioco e nella costruzione della manovra. Se si vorrà continuare con questo modulo bisognerà dotarsi necessariamente di qualità nel mezzo e di esterni bravi a inserirsi oltre che capaci di difendere e offendere. Se invece si continuerà così è necessario rivedere il modulo anche a costo di rinunciare a qualche titolare nel reparto avanzato per passare a un centrocampo a quattro VOTO 5

Salvatore Ferragina

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Salvatore Ferragina

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