Dalla Redazione

Il Catanzaro 2013 – L’ultimo canto di Cozza

Dalla vittoria di Barletta alla vergogna con la Carrarese. La prima parte di 365 giorni giallorossi raccontati per noi da Salvatore Ferragina
 
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365 giorni di calcio giallorosso stanno per concludersi. Dopo la gioia della prima promozione dalla quarta serie nel 2012, il 2013 è stato un anno interamente vissuto in I Divisione. La prima parte nei bassifondi della classifica, la seconda nei quartieri alti. Tre allenatori si sono alternati sulla panchina del Catanzaro, sempre più solidamente nelle mani di Giuseppe Cosentino, l’uomo che ha riportato il calcio sui tre colli. La fine dell’esperienza di Ciccio Cozza, il salvifico traghettatore D’Adderio, l’avvento di Oscar Brevi. Tre uomini diversi, tre allenatori diversi, tre obiettivi diversi. Il Catanzaro 2013 raccontato per i lettori di UsCatanzaro.net da Salvatore Ferragina. Aspettando un 2014 pieno di sogni per tutto il popolo giallorosso.

Red


 

Il 2012 si è chiuso con la cinquina ai danni del Gubbio. E mentre ci si prepara per la sfida di Barletta, proprio il giorno della Befana, i tifosi giallorossi si dividono in due categorie: gli ottimisti, fiduciosi di arrivare play off, e i realisti che pensano alla salvezza rinviando ogni velleità di gloria alla prossima stagione. Alla fine avranno ragione i secondi. Bacchetti e Sabatino sono i primi due rinforzi di mercato per mister Cozza che nelle sue conferenze stampa si sforza di far capire alla gente il suo progetto biennale condiviso con la società.

A Barletta si vince senza brillare, dopo un primo tempo giocato alla camomilla. La novità è Sirignano nel ruolo di metronomo con compiti alla Pirlo. Il logico innesto di Quadri in cabina di regia cambia il volto alla partita. Fioretti realizza e Pisseri salva nel finale. La società riapre la campagna abbonamenti e il mercato continua a fare sognare i tifosi giallorossi. Arriva, Ronaldo ma il grande colpo a detta di tutti è Castiglia. Cosentino è entusiasta e si appella ai tifosi, convinto che adesso si possa sognare. Cozza ha una squadra costruita in corso d’opera, visto l’arrivo di Russotto che ha dimostrato di essere un calciatore vero. Un po’ meno vero l’altro acquisto, lo svincolato Conti.

Si aspetta al “Ceravolo” il Latina, in piena corsa per la B. Ma il Catanzaro è reduce da due vittorie consecutive. In città c’è fiducia. Durante la settimana i tifosi si dilettano a fare la formazione cercando d’indovinare chi dei nuovi acquisti sarà subito gettato nella mischia. Cozza a sorpresa li schiera tutti. così Bindi e compagni passeggiano al Ceravolo. Alla fine sarà 3-1 per i neroazzurri e il risultato starà anche stretto ai pontini. Nella nostra striscia-video, ripresa anche da Radio Deejay, viene registrato il colorito appello di un tifoso che urla: “Cozza, squadra che vince non si cambia”. In effetti, nessuno aveva previsto tutti gli acquisti subito in campo in un colpo solo.

beneventoDopo la figuraccia col Latina, ci aspetta Benevento. Catacchini si aggrega alla squadra. I sanniti sono in crisi di risultati e in settimana esonerano Ugolotti. La squadra, alla partenza per la Campania, è desiderosa di riscatto. I primi minuti di gioco sono di assestamento, ma il Santa Colomba non è il Ceravolo e le curve a ridosso del campo fanno subito notare le enorme praterie esistenti per vie centrali. Un Benevento non trascendentale segna con Mancosu che parte dalla sua trequarti e trafigge Pisseri. Reazione inesistente del Catanzaro, ma la goleada non si materializza per via dell’imprecisione degli attaccanti sanniti. Non c’è partita, Russotto viene espulso, Germinale su rigore chiude la contesa. L’integrazione fra vecchi e nuovi è difficile. I risultati non arrivano ma Cosentino conferma Cozza. Ormai è certo: il sogno play-off è accantonato; “speriamo di salvarci” è adesso l’unica frase che circola fra i tifosi.

C’è la sosta per riordinare le idee e allora spazio alla questione stadio. L’ing. Romeo, incaricato da Cosentino, parla di un Ceravolo che sarà da Uefa e della riapertura dei distinti ancora lontana. Meglio pensare a salvarci. Le brutte sconfitte portano consiglio. La società, attraverso Ortoli, riparte dalle amichevoli infrasettimanali in provincia, così indigeste a Cozza. A Roccella si vince 4-0 e sulla panchina catanzarese, con tanto di tablet, il mister e il vice D’Urso studiano schemi e posizioni in campo dei calciatori. Arriva De Risio dal Benevento: ai più sembra un omaggio di Vigorito per la partita servita su un piatto d’argento la domenica precedente. Il Parma acquista la metà di Russotto. Erano anni che una squadra di serie A non s’interessava a un calciatore di proprietà del Catanzaro.

Ora arriva la Paganese e non si può più sbagliare. La conferenza stampa pre-partita è colorita come al solito. Cozza si dice contento del mercato. Ma fanno discutere le sue dichiarazioni sulla mancanza di strutture. Sembrano scuse per giustificare le batoste che la squadra sta subendo. Cosentino, consapevole dei sacrifici fatti per correggere una squadra costruita male sin dall’inizio, è perentorio: “Strutture? Niente alibi”. Fioretti su rigore ci porta in vantaggio, la squadra gioca bene, Ronaldo è il padrone del centrocampo, finalmente si rivede il Castiglia che tutti aspettavano. Nel finale Giraldi approfitta di una disattenzione e trafigge Pisseri. Cozza toglie Fioretti per Masini e il pubblico contesta, ma la mossa risulta vincente. L’ex della Lucchese segnà il goal del definitivo 2-1.

Usciamo dalla zona play-out, c’è l’esordio di De Risio nel finale e si rivede lo sfortunato Bugatti infortunatosi nel ritiro estivo. Ad Andria è un pareggio 0-0, mentre il Viareggio viene regolato in casa con un secco 2-0, grazie a una doppietta di Fioretti. Adesso abbiamo tre punti sulla zona retrocessione. Il mese di febbraio è funestato dalla tragica notizia della morte di Carmelo Imbriani, tecnico del Benevento ed ex calciatore giallorosso.

Si parte per affrontare la Nocerina in trasferta. Il Catanzaro soffre ma disputa una grande partita e sfiora la vittoria. Evacuo pareggia il goal di Russotto che di testa aveva portato in vantaggio le aquile. In Campania si vede un Catanzaro ben messo in campo, con buone geometrie a centrocampo. Castiglia, il più deludente finora, supporta un grande Ronaldo e disputa finalmente una partita da sette. Marzo è anche il mese del “Premio Ceravolo”, assegnato tra le polemiche dei tifosi all’allenatore della Juventus Conte. Cosentino, in un tripudio di bandiere bianconere, abbandona la platea dichiarando: “Pensavo di essere a una festa giallorossa. Sembrava d’essere a Torino.

Si aspetta il Pisa al “Ceravolo”. Tre punti potrebbero aprire altri scenari. Una magia di Russotto regala la vittoria ai giallorossi, la squadra soffre nel finale, ma adesso il gruppo c’è. Cozza, proprio prima della sfida con i toscani, dichiara: “Con una vittoria col Pisa si può pensare in grande“. Non è così. A Frosinone il Catanzaro ritorna sulla terra. Davanti a cinquecento tifosi giallorossi i ciociari calano un poker a cavallo dei due tempi in meno di 25 minuti.

I sogni di promozione di colpo svaniscono. E il Perugia scende a Catanzaro per vendicare le tre sconfitte subite in due anni. La disfatta è in arrivo. La superiorità degli umbri sulle ali è spaventosa. Cozza non riesce a inventare nessuna contromisura. Gli umbri segnano a metà primo tempo grazie a un’autorete di Sirignano. Ci dà una mano l’arbitro che lascia gli umbri in dieci. Ma in inferiorità numerica il Perugia ci surclassa definitivamente, realizzando tre gol in 25 minuti. Il dopopartita è burrascoso. Cozza parla poco della partita. Annuncia che al 99% lascerà Catanzaro a fine stagione, insiste nel sottolineare che in città mancano le strutture, se la prende con i tifosi (pochi) che contestano. Il ritornello è sempre lo stesso, ma stavolta le sue dichiarazioni lasciano perplessa la società. In settimana Ortoli corre ai ripari e si presenta davanti ai microfoni. Cozza è riconfermato e chiede scusa a tutti per le dichiarazioni del dopo partita. Cosentino accetta le scuse e smentisce di aver contattato altri tecnici.

Romeo presenta il progetto-“Ceravolo” in Comune ma adesso c’è da pensare alla salvezza del Catanzaro, atteso a Prato per una sfida decisiva in chiave salvezza. Arriva un pareggio 0-0 con Pisseri che para un rigore salvando la patria. Negli ultimi minuti le due squadre si accontentano un po’ platealmente del pareggio. Al “Lungobisenzio” vai in scena una mezza farsa che fa inferocire i tifosi, anche se il punto è preziosissimo.

Per una serie di calcoli un po’ troppo affrettati, la salvezza sembra cosa fatta. Del resto basta vincere con la derelitta Carrarese al “Ceravolo” per mettersi al riparo da sorprese. Non è così. Con i toscani accade l’imponderabile, un mezzo ammutinamento. La squadra entra in campo svogliata e assente e va sotto di due goal. Il presidente Cosentino è in Cina, in contatto diretto con l’AD Pecora. Al termine del primo tempo accade qualcosa negli spogliatoi. La squadra entra in campo e riesce a raggiungere il pareggio con una doppietta di Masini, ma a quattro minuti dal termine in contropiede la Carrarese sigla il terzo goal. Spetta a Ortoli esonerare Cozza in diretta a fine partita. L’ordine arriva dalla Cina con il presidente che stavolta è davvero infuriato. Il Catanzaro mantiene tre punti di vantaggio sul Viareggio, ma adesso ha paura di scivolare ai play-out.

Le prossime tre sfide (Sorrento, Avellino, Gubbio) sono un mini-torneo per salvare la categoria e gli investimenti di Cosentino. Forse addirittura per salvare il Catanzaro stesso. Sulla panchina giallorossa arriva Fulvio D’Adderio. Il suo compito è il più difficile.

Salvatore Ferragina

(1 – continua)

 

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Salvatore Ferragina

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