Bar Mangialavori

“Allons enfants”. L’entusiasmo prima di tutto

Scritto da Redazione
Il Catanzaro esce incolume da Salerno e prosegue in perfetta media inglese, destinazione playoff

 

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Il Catanzaro, solido più che mai, continua il suo cammino che vede quale porto quei playoff che potrebbero condurre le Aquile alla cadetteria. Un appuntamento non scontato, né tantomeno previsto sin da qualche estate addietro quando, appesi ad un giudizio, si cercava di non sprofondare nel baratro del dilettantismo.

Eppure si respira ovvietà. A Salerno in seicento hanno sostenuto i Giallorossi di Brevi che hanno ancora una volta mantenuta inviolata la porta dell’ottimo Bindi. Una cornice di pubblico che non ha nulla da invidiare alla massima serie per due società ambiziose che non nascondono i propri obiettivi. Malgrado tutto ciò il fortino di nome Nicola Ceravolo, in vista del rush finale con la più che probabile coda dei playoff, sembra stare in letargo emozionale. 

È pur vero che tra le squadre che parteciperanno agli spareggi promozione ci sono Perugia, Lecce, la stessa Salernitana, il Benevento, il Pisa dell’esonerato Cozza e la sorpresa L’Aquila, ma il Catanzaro non ha nulla da invidiare né può porsi come vittima sacrificale per perdere prima di disputarli questi benedetti playoff. È vero, se parli di playoff ad un catanzarese, minimo ti manda a quel paese e considerata la storia del club del capoluogo di Regione non ne avrebbe tutti i torti, ma il Carpi insegna e con il Carpi tantissimi altri episodi dell’affascinante mondo del calcio … Ed allora perché? Perché eccedere in un realismo (non meglio certificato) che potrebbe essere ostativo a fare spiccare il volo? 

La squadra di Brevi fa della difesa il proprio punto di forza e della compattezza dei reparti il valore aggiunto per tentare di “pungere”. Sì, tentare. Perché il reparto avanzato finora rimane la nota dolente. Finora. Perché non pensare positivo e concedere ai propri pensieri una sana divagazione nelle praterie della positività? La filosofia del “non mi illudo” per non restare “deluso” è comprensibile, ma chi non lotta o peggio si vieta di farlo, non può vincere e potrebbe mordersi le mani.

Si potrà anche perdere, ma se neanche si tenta di vincere, se si fa “braccino corto” non si anestetizza la delusione di un percorso che si è contribuito a scrivere con la propria apatia. Ed allora, anche se non sarà poi così vero, anche se si rischia di essere bollati come arroganti, gridiamo a Perugia, Lecce, L’Aquila, Pisa, Salernitana, Benevento e per il momento Pontedera: “Noi ci siamo e non ce n’è per nessuno”. Gridiamo: “mettetevi l’anima in pace perché noi siamo nientepopodimeno che il Catanzaro e questo sarà il nostro anno”.

Meglio quest’ultimo estremo anziché  presentarsi come vittima sacrificale innanzi a piazze che secondo i più sarebbero già con due piedi in B. Vedremo, la palla è rotonda e abbiamo tutto il diritto di gioire quanto se non di più di altri. La Società deve contribuire con un adeguato input a quanto sopra. Il clima creatosi a seguito delle esternazioni di critica per la gestione rinunciataria di mister Brevi e la conseguente levata di scudi del Presidente, deve rientrare. Tutti devono guardarsi allo specchio e comprendere che il momento è importante e non si può procrastinare un obiettivo alla prossima stagione quando la riforma restituirà alla nuova Prima Divisione gironi infernali con regole che renderanno difficilissima la promozione se non si pianificherà un organico per centrare il salto diretto. Quante risorse economiche occorreranno? Forse le stesse (se non di più visti e considerati i minori introiti rispetto alla serie B) che società della cadetteria dovrebbero dedicare per la massima serie.

E il “Ceravolo”? In che condizioni si presenterà l’impianto in occasione degli spareggi promozione? Che figura farà la Catanzaro sportiva con riferimento all’impianto che un giorno scrisse pagine memorabili del calcio nazionale?

Ieri Marika (8 anni) arriva da scuola tutta contenta, si rivolge a me e con gli occhi luccicanti mi dice: ”Papà guarda,oggi Gianmarco mi ha regalato la figurina del Catanzaro, si, guarda del Catanzarooooo. Bella vero?”. Se sei fedele alle tue passioni, le stesse sono infettive ed hanno una potenza devastante. Ricominciamo a vestirci di entusiasmo e nessun traguardo sarà precluso.

Ed allora, meglio pensare che le jour de gloire viendra… e se poi non dovesse giungere? Fa nulla, almeno avremo lottato uniti per un obiettivo comune.

Giuseppe Mangialavori

 

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