La Striscia

Catanzaro quarto. E c’è subito il Benevento

Scritto da Redazione
I giallorossi chiudono con un pareggio a L’Aquila e trovano i sanniti nel primo turno dei play-off. Si gioca domenica al “Ceravolo”
 
uc

Cominciamo dalla fine. Dai giocatori dell’Aquila che festeggiano sotto la curva un quinto posto meritato. I tifosi inneggiano alla squadra ed espongono un lungo striscione d’incoraggiamento. Ci credono alla serie B e lo urlano, mentre i calciatori ballano come avessero vinto il campionato. Poco più in là 70 stoici sostenitori giallorossi, che hanno seguito la squadra nella trasferta più inutile dell’anno, applaudono i ragazzi di Brevi. Pochi gridano “Serie B, Serie B“, la maggior parte intona l’ormai classico “Tanto già lo so che l’anno prossimo rigioco in Lega Pro“.

Dentro a questo canto c’è tutta la goliardia e l’amore per la squadra di una tifoseria ormai disillusa da 25 anni di semi-dilettantismo, interrotti solo da due stagioni vergognose in serie B che avrebbero spalancato le porte del fallimento. C’è la rassegnazione di chi è stanco di perdere sempre e vorrebbe tornare a gioire per una volta. Ma altre sette piazze stasera fanno gli stessi pensieri, gli stessi sogni. Ci siamo anche noi: è bello e giusto così.

La partita di oggi aveva poco da dire e ha detto ancora meno. A L’Aquila bastava un punto per avere il quarto di finale dei play-off in casa, ai giallorossi uno per tenersi il quarto posto. Facile prevedere come sarebbe andata a finire. Brevi manda in campo il Catanzaro 2, con tante seconde linee per dar loro minuti nelle gambe e risparmiare titolari e diffidati. Giocano solo Bindi, Ferraro, Rigione e Fioretti (per lui staffetta con Germinale). Anche Pagliari risparmia i suoi giocatori in odore di squalifica, ma gioca col tridente titolare che non mette mai in affanno il pacchetto arretrato giallorosso con Bacchetti al posto di Vitiello. A centrocampo Catacchini e Di Chiara sono gli esterni, Morosini è il vertice basso con Casini al fianco e Martignago leggermente più avanzato. In attacco Fioretti è sostenuto dal redivivo Madonia.  

aquilani

La sfida è poco più che un’amichevole. Ritmi blandi, qualche contrasto duro, tiri in porta col contagocce. Bacchetti e Di Chiara si prendono un giallo, Pià ci prova due volte ma con garbo e fa il solletico a Bindi. Nella ripresa è invece il Catanzaro ad affacciarsi con maggiore pericolosità dalle parti di Testa. Una magia di Di Chiara manda in porta Madonia, ma il portiere abruzzese devia in corner. Poi Fioretti e Di Chiara ci provano con il classico tiro a girare e sfiorano il palo. Finisce qui con i minuti concessi da Brevi anche a Rosania (per Bacchetti che esce forse per un affaticamento muscolare) e Calvarese oltreché a Germinale.

Obiettivo raggiunto: nessun infortunio, nessuno squalificato e quarto posto centrato. Brevi da martedì può iniziare a pensare al Benevento che domenica arriverà a Catanzaro per il quarto di finale secco. I tifosi hanno già iniziato a farlo, cercando di esorcizzare i brutti ricordi. Ma ci sono tante differenze con quei due play-off persi coi sanniti nella seconda metà degli anni ’90. Stavolta c’è una squadra che in stagione regolare ha dimostrato di essere più forte degli avversari, non solo nella classifica finale ma anche nello scontro diretto al “Ceravolo”, vinto grazia a un gol di Russotto. Stavolta c’è una squadra che crede nei suoi mezzi e che ha soprattutto una proprietà solida alle spalle. Stavolta si gioca per la B e non per la C1. Stavolta è un quarto di finale in gara unica, non una semifinale andata e ritorno. Per la cabala non c’è spazio. E nemmeno per la paura. C’è da gettare il cuore oltre l’ostacolo con l’aiuto dei tifosi. Che domenica, ne siamo sicuri, torneranno ad affollare gli spalti del vecchio Militare per spingere i ragazzi di Brevi verso una possibile semifinale contro la vincente di Lecce-Pontedera. Il campionato è finito, ora si fa sul serio. 

Ivan Pugliese

twitter_net@naracauliz

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento