Dalla Redazione

Maiorano, gioco e carattere al servizio di Moriero

Scritto da Francesco Panza
In un centrocampo orfano di Vitiello e Benedetti, il nuovo acquisto del Catanzaro rispecchia il profilo richiesto dal mister: fame di vittorie e grinta in campo

Stefano Maiorano è quello che in gergo si definisce “giocatore di categoria”. Alla soglia dei 28 anni (li compirà il 30 Agosto) non è mai andato oltre la serie C, eppure chi lo ha visto giocare si è chiesto cosa ci facesse nella periferia del calcio italiano. Mezzala moderna, bravo sia in fase difensiva che offensiva, dotato di buona forza fisica e due polmoni da maratoneta, usa prevalentemente il piede destro. Il suo procuratore è Gianni Delle Vedove, vecchia conoscenza del calcio catanzarese.

La carriera del biondo centrocampista, nativo di Battipaglia, inizia nel 2004 nelle fila del Sorrento. In Costiera rimarrà cinque anni e vincerà praticamente tutto. Campionato di D e Coppa Italia di categoria nel 2005-06. L’anno successivo il salto in terza serie con tanto di Supercoppa di C2 in bacheca. Nel 2008-09 la Coppa Italia di Lega Pro. Nell’estate del 2009 l’approdo alla Cavese in C1 rappresenta l’inizio di quelle che lo stesso giocatore definirà come «una serie di scelte sbagliate». A Cava de’ Tirreni colleziona 28 presenze e 1 gol. La squadra campana conquisterà la salvezza solo all’ultima giornata al termine di una stagione travagliata, caratterizzata da avvicendamenti societari e cambi in panchina.

A Novembre del 2010 il ritorno in serie D. Maiorano arriva alla Forza e Coraggio, la squadra del quartiere San Modesto di Benevento. Il presidente Massimo Taddeo non bada a spese. In cinque anni trasforma una squadra di parrocchia (quella del quartiere San Modesto appunto) in un’autentica corazzata composta dai giovani del vivaio, ormai competitivo a livello nazionale, e calciatori più esperti provenienti dalle categorie superiori. Maiorano è uno di questi.  Sarà un campionato avvincente, concluso al secondo posto dopo un lungo testa a testa con l’Ebolitana. Il sogno di arrivare tra i professionisti s’infrange però ai play off, dove l’assurdo regolamento premia il miglior piazzamento nella Coppa Disciplina rispetto ai punti totalizzati in campionato.

In estate si apre la possibilità di un ripescaggio, ma l’ostacolo insormontabile è rappresentato dallo stadio. L’impianto cittadino, il “Ciro Vigorito”, è gestito dal Benevento che milita in Prima Divisione. Dopo vari colloqui il presidente Taddeo capisce che non ci sono margini per un utilizzo congiunto dello stadio, così decide di abbandonare tutto e ripartire dalla Seconda Categoria. Per Maiorano è tempo di accasarsi altrove.

Arriva l’Ancona e sarà ancora serie D. Il campionato è tiratissimo, i marchigiani chiudono terzi ad una sola lunghezza dal Teramo promosso in Lega Pro. Anche stavolta il sogno promozione svanisce in finale con la sconfitta per uno a zero contro la Sambenedettese. L’avventura nelle Marche finisce bruscamente. Maiorano va in ritiro ma si è rotto qualcosa con la dirigenza. Più tardi dichiarerà: «Ho avuto dei problemi con la società, che non ha mantenuto alcune promesse fatte in precedenza».

Alle porte c’è però una nuova sfida. L’ambizioso Messina dei Lo Monaco e del ds Ferrigno lo porta in riva allo Stretto e gli affida le chiavi del centrocampo. In coppia con Rosario Bucolo (8 presenze in C2 con l’FC Catanzaro) forma una delle linee mediane più forti del girone. Anche stavolta il campionato è sofferto. A contendere la promozione il Cosenza. Il testa a testa vede prevalere i peloritani solo all’ultima giornata. Il ritorno tra i professionisti dopo cinque anni di purgatorio tra i dilettanti, coincide con un’altra annata esaltante. Maiorano si infortuna subito e salterà quasi interamente il girone d’andata. Il gioco messinese ne risente al punto che la squadra naviga nei bassifondi della classifica. Il cambio in panchina è inevitabile: arriva Grassadonia al posto di Catalano. Il nuovo mister ritrova Maiorano e la squadra inizia nuovamente a macinare gioco e risultati.

Alla fine il Messina terminerà il campionato al primo posto staccando il biglietto d’accesso per la serie C unica. Il centrocampista nel frattempo è diventato uno dei punti fermi della squadra. In due anni quasi cinquanta presenze ma soprattutto grinta, carattere, corsa, gioco. Caratteristiche che ne fanno un leader dentro e fuori dal campo. Il calcio però è strano e l’accordo con la società siciliana non arriva. Il giocatore va in scadenza e il Catanzaro non ci pensa su due volte: contratto annuale con opzione sul secondo. Sul suo profilo Facebook il calciatore ringrazia Messina con un messaggio che lascia intendere quanto fosse forte il legame con la città e i tifosi.

Ora per Maiorano c’è una nuova sfida, ancora a tinte giallorosse. Per il Catanzaro un giocatore che ha fame di vittorie. Benvenuto Stefano. 

Francesco Panza

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