Intervistiamo

Attacco alla Giunta, Abramo si difende

A ruota l’intervento di alcuni consiglieri

“Ho registrato, in queste ore, posizioni critiche da parte di alcuni esponenti di maggioranza rispetto a due questioni sicuramente importanti – l’apertura di una fiera nell’area ex Teti e l’ordinanza sperimentale di chiusura al traffico nei fine settimana su corso Mazzini – ma che non credo siano destinate ad incidere in maniera decisiva sul futuro della nostra Città.

Non ho invece registrato, come mi aspettavo e come sarebbe stato giusto, alcun riconoscimento per l’azzeramento dei debiti, per il risanamento delle casse comunali, per il completamento di numerose opere pubbliche, per l’ottenimento di consistenti finanziamenti, per l’aumento della differenziata e il conseguente calo della tassa sui rifiuti, per avere in un solo anno salvato dal fallimento e portato in attivo la Fondazione Politeama. Siamo l’unico grande Comune della Calabria ad avere approvato in giunta il bilancio di previsione, ma questo dato sembra non interessare molto.

Ho maturato il convincimento che queste polemiche, legate a fatti amministrativi circoscritti e comunque ad interessi particolari, altro non siano che i segni di insofferenza di certi settori politici verso la cosiddetta “giunta tecnica” che viene vista, a mio parere in maniera sbagliata, come “usurpatrice” di spazi gestionali. Le cose non stanno così.

Sono trascorsi meno di quattro mesi dalla nomina della nuova giunta, nata in seguito ad eventi straordinari e certamente non prevedibili, nonché ad una campagna mediatica senza precedenti.

La “Giunta tecnica” è stata l’unica risposta che, in quel dato momento, poteva essere data ad una Città disorientata e confusa. Il ricorso a figure della società civile, sia pure non legittimate dal consenso popolare, ha consentito di fare scattare una sorta di “solidarietà cittadina” attorno ad un’Amministrazione che stava lavorando bene per la soluzione di problemi drammatici.

L’alternativa sarebbe stato il ritorno alle urne, strada sicuramente più comoda, ma sarebbe stato un colpo mortale alla Città che avrebbe così subito la terza gestione commissariale nel giro di un anno.

Non è stata una scelta di autoconservazione, ma un gesto di grande responsabilità, condiviso da tutti i partner della maggioranza che doverosamente ho informato della gravità della situazione. Tutti, indistintamente, i leader della coalizione hanno dato il loro assenso, senza porre alcuna condizione o alcun paletto di natura temporale.

E’ stata una scelta dolorosa perché ha prodotto ingiuste ed immeritate esclusioni di cui io, per primo, porto addosso una quotidiana sofferenza. Il discorso vale sia per coloro che avevano conquistato sul campo l’elezione al Consiglio Comunale, sia per coloro che rappresentavano liste e movimenti capaci di esprimere grandi consensi popolari.

Un’altra riflessione riguarda l’aggressione, praticamente quotidiana, a cui la nostra Amministrazione viene sottoposta da settori politici di opposizione, che non esito a definire irresponsabili, che continuano a cavalcare scandalismo e gossip per delegittimare una maggioranza democraticamente eletta. Questi settori spargono veleni e gettano fango, senza preoccuparsi minimamente dei problemi della Città, animati solo dal desiderio di abbattere con le armi della menzogna e del chiacchiericcio gli avversari.

La maliziosità, direi anzi la cattiveria di questi attacchi tenta di disorientare l’opinione pubblica con lo scopo di rendere incomprensibile la portata del nostro lavoro e gli straordinari risultati che, come maggioranza, abbiamo ottenuto e stiamo ottenendo.

Sono risultati che possono essere definiti addirittura “storici”, come la cancellazione dei debiti e il risanamento delle società “partecipate”, ottenuti non solo per l’impegno del Sindaco, ma soprattutto per la tenacia di una maggioranza composta da consiglieri attenti e capaci.

Abbiamo inaugurato, in queste settimane, numerose opere: i mosaici del lungomare, la scuola materna di viale Crotone, l’illuminazione a Led, piazza Montegrappa, l’avveniristico campo di calcio della Lega Dilettanti. Altre saranno inaugurate a breve (piazza Matteotti, il centro polivalente di via Lombardi, la scuola elementare di Casciolino, l’impianto calcistico di Siano), mentre sono quasi settanta i cantieri aperti in tutta la Città.

Le opere infrastrutturali che cambieranno il volto della Città ci vedono impegnati quotidianamente: il porto, il polo fieristico, la metropolitana di superficie, la cittadella regionale, il sistema di depurazione. Per il centro storico, prende forma un ambizioso piano straordinario fondato su Università, sistema culturale e funzioni giudiziarie.

Si può dire che il 70% degli obiettivi che ci eravamo prefissi di raggiungere entro la fine del 2014 sono stati già centrati. Se ci consentiranno di lavorare, alla fine dell’anno consegneremo alla Città un bilancio più che positivo, molto al di là delle nostre stesse aspettative. Stiamo lavorando ad un progetto di città capace di affrontare la gravissima crisi strutturale in cui l’abbiamo trovata per riavviare un processo di rinascita e di crescita.

Dispiace molto registrare che, a parere di alcuni consiglieri, tutto questo lavoro e questi straordinari risultati contino poco o nulla di fronte all’apertura o meno di una fiera – decisione che comunque appartiene alla sfera burocratica e non politica dell’Ente – o all’organizzazione di una festa di quartiere. E dispiace anche che giovani consiglieri, in cui sono riposte le speranze di ricambio della classe dirigente cittadina, oggi siano funzionali ai rituali della vecchia politica.

Le più o meno velate ipotesi di ritorno al voto non mi impressionano. Si è arrivati addirittura a minimizzare una vittoria conseguita al primo turno, quasi fosse stata una passeggiata fare dimenticare alla città le traumatiche dimissioni di Traversa.

Qualcuno, dotato della sfera di cristallo, dice che il sindaco non gode più della maggioranza in città. E’ uno slogan che starebbe bene sulla bocca dell’opposizione, ma ci tocca sentirlo da un esponente di maggioranza che sembra non rendersene conto. Rischiano di bocciare non solo il sindaco, ma un’intera coalizione e quindi anche se stessi.

Ci sarebbe un solo modo per verificare questa incauta previsione: tornare al voto. E’ un’ipotesi che non temo per il semplice fatto di avere la coscienza a posto e di avere scelto di lavorare per la città nel momento più buio e terribile della sua storia.

Se si vuole il ricambio generazionale, il primo disposto a fare un passo indietro sono io, a patto che il mio esempio venga seguito a tutti i livelli, da quello parlamentare a quello regionale per finire a quello comunale.

Io penso seriamente che sarebbe un peccato disperdere le tante cose buone fatte nell’ultimo anno, in una condizione generale che ha messo in ginocchio la gran parte dei Comuni italiani. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto e di quello che abbiamo messo in cantiere. I fatti ci daranno ragione.

Io credo che i Consiglieri, espressione del consenso popolare, possano essere i reali protagonisti di una fase amministrativa che ci consentirà di risolvere i problemi strutturali della Città ed avviarne una nuova crescita.

La “giunta tecnica” non solo non è un ostacolo a questo processo, ma proprio per la sua natura può esaltare il ruolo di programmazione e di ideazione dei consiglieri. Se ci sono problemi di collegamento tra gli assessori e i consiglieri, questi possono essere agevolmente affrontati e risolti.

E’ comunque mia intenzione, in attesa che maturino le condizioni per una composizione di giunta che tenga conto di tutte le espressioni di maggioranza, coinvolgere maggiormente i consiglieri in tutti i processi decisionali, utilizzando al meglio la loro esperienza e la loro conoscenza del territorio.

E’ il concetto di squadra che ho sempre perseguito. Ciò che non sono disposto a tollerare è la difesa degli interessi particolari che, in questi ultimi mesi, ha provocato molti problemi anche su questioni banali assurte a grandi casi politici. Non ho dubbi che, come maggioranza, ci ritroveremo compatti su tutte le problematiche reali della città: la sanità, le infrastrutture, il rilancio del centro storico, il ruolo dell’Università, la sfida ambientale, la risorsa mare. Su questi temi si gioca il futuro di Catanzaro. Se non ci saranno le condizioni politiche per affrontarli, sarò il primo a trarne le conseguenze senza bisogno di inviti o sollecitazioni.”

Testo integrale della dichiarazione diramata dai consiglieri: Carlo Nisticò, Eugenio Riccio, Tommaso Brutto e Agostino Caroleo

 

“Crediamo sia necessario un richiamo al senso di responsabilità da parte di tutti. I rilievi su singole e non strategiche pratiche, venute da consiglieri della maggioranza, non possono inficiare il lavoro svolto dall’Amministrazione Abramo in meno di due anni e che ha consentito il salvataggio di un Comune sull’orlo del fallimento.

Comprendiamo il disappunto dei colleghi di fronte alla gestione non sempre perfetta di alcune problematiche. Si pensi alla fiera del mare in fase di svolgimento a Lido. Non può sfuggire a organizzatori e uffici che il regolamento comunale non consente di autorizzare, all’interno di una manifestazione puramente espositiva, attività di vendita. E, ancora, che bisogna puntare su livelli qualitativi alti per far fare un salto di qualità ad un settore, appunto quello fieristico, che potrebbe dare molto alla nostra città. D’altro canto, grazie al sindaco Abramo e alla sua lungimiranza si è riusciti a salvare in extremis il finanziamento da 5 milioni di euro per la realizzazione del polo fieristico- espositivo nell’area Magna Graecia. Quella struttura, una volta completata, avrà bisogno di un piano strategico serio tale da garantire rassegne espositive di qualità in cui l’artigianato vero e le produzioni originali possano essere esaltati. Detto ciò, ci stupiscono i toni da ultima spiaggia di alcuni colleghi. Anche noi pensiamo che la giunta tecnica sia una parentesi, sia pure necessaria e importante. Bisogna ringraziare i sei professionisti che ci hanno messo la faccia mentre tanti altri si sono tirati indietro quando c’era da dare una mano alla città, ma è del tutto evidente l’esigenza che tutte le forze politiche che hanno sostenuto la candidatura di Abramo siano rappresentate nell’Esecutivo. Quando e come questo dovrà avvenire rientra nelle prerogative del sindaco. Ci sembra inutile tirarlo per la giacchetta, brandendo la solita minaccia delle elezioni anticipate. Non esiste conflitto politico che non possa essere risolto nelle sedi opportune. E allora chiediamo a tutti i colleghi della maggioranza di individuare tutti assieme, nei modi che riterremo più opportuni, i meccanismi per saldare sempre di più il rapporto tra il sindaco e gli eletti. Le forzature non servono, occorre ricercare le cose che ci uniscono e non quelle che ci dividono”.

Autore

Redazione

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