Matrimonio al Ceravolo, la Digos in Comune

Gli investigatori hanno posto alcune domande per chiarire la procedura con cui è stato concesso l’impianto sportivo per il banchetto del consigliere e capo ultras

Matrimonio al Ceravolo, Digos in ComuneIl matrimonio nello stadio Ceravolo potrebbe avere una coda tutt’altro che gioiosa.

Infatti sulla vicenda ha puntato i riflettori la Digos. Gli uomini della polizia giudiziaria si sono recati negli uffici del dipartimento Sport del Comune di Catanzaro per chiedere chiarimenti sulle modalità con cui è stato concesso l’utilizzo dell’impianto sportivo per il banchetto nuziale del capo ultras e consigliere comunale di Forza Italia, Andrea Amendola. Al momento, secondo quanto si è appreso, gli uomini della Digos si sarebbero limitati a chiedere informazioni senza prelevare documenti dagli uffici comunali.

È prematuro anche parlare di indagine, bisognerà capire se le risposte fornite dagli uffici abbiano chiarito i dubbi degli investigatori. 
E gli interrogativi su quanto accaduto sabato non mancano. Non c’è chiarezza su quanto la coppia abbia speso e se abbia già versato quanto dovuto nelle casse comunali.

Il sindaco Sergio Abramo, infatti, durante il ricevimento ai microfoni dei giornalisti ha detto che era stato pagato un ticket da mille o duemila euro. Versione diversa quella invece dell’assessore al ramo Tony Sgromo che in una nota stampa ha detto che «il richiedente è tenuto al pagamento della somma di 2.500 euro». Il primo cittadino aveva poi assicurato ai cronisti che da oltre un anno e mezzo era stato approvato un apposito regolamento, affermazione smentita poche ore dopo dall’opposizione che sostiene al contrario che «non esiste alcun regolamento comunale sull’utilizzo dello stadio anche per altri tipi di manifestazioni, come i matrimoni».

Insomma, a fare definitivamente chiarezza potrebbe essere a questo punto la polizia giudiziaria.

 

corrieredellacalabria – g.maz

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