La Striscia

La seconda giornata a Catanzaro e i primi goal di Kamara

Doppia seduta al Poligiovino con un gruppo entusiasta dell’arrivo dell’attaccante. L’editoriale di Xavier Jacobelli invita Tavecchio a recarsi a Catanzaro per conoscere la storia del senegalese

E’ terminata da poco la seconda giornata di lavoro delle Aquile. Dopo la prima seduta, svoltasi ieri e segnata da tanta euforia, oggi Moriero e il suo staff, hanno ripreso il discorso interrotto ad Assisi. Due le sessioni di lavoro al Poligiovino: al mattino sotto un sole cocente lavoro soprattutto atletico; nel pomeriggio, sotto i nostri occhi e davanti al presidente Cosentino, dopo la fase di riscaldamento si è passati a un allenamento tecnico.

Assente il solo Martignago per un permesso, mentre Barraco svolge un lavoro a parte per un leggero fastidio muscolare. Con il Catanzaro si sta allenando il portiere Anania alla ricerca di una squadra. Prima della seduta pomeridiana erano stati presentati Barraco, Ilari, Ricci, Pacciardi e Silva Reis, domani toccherà a Kamara. Alle classiche domande, i cinque hanno risposto con le risposte di rito, dimostrandosi soddisfatti ed entusiasti dell’accoglienza ricevuta.

Cosentino ha ringraziato i tifosi che ieri hanno affollato il “Mirko Gullì” accogliendo la squadra con tanto entusiasmo. Sulla composizione dei gironi prevista per domani, il presidente ha detto che preferirebbe un raggruppamento meridionale, ma che in ogni caso il Catanzaro è pronti a qualsiasi soluzione.

La presentazione della squadra (in attesa di conferma) potrebbe svolgersi mercoledì sera al “Ceravolo” mentre l’amichevole prevista per il 5 agosto contro il Roccella, dovrebbe disputarsi sempre al “Ceravolo” alle ore 17.

Veniamo ora alla seduta odierna (quella pomeridiana) entrando nel merito delle questioni tecniche. Dopo la fase di riscaldamento curata dal preparatore atletico Traficante, i quattro portieri (Bindi, Scuffia, Cannizzaro e Anania), sono stati torchiati da Negretti, mentre il resto della squadra si è ritrovato in mezzo al campo agli ordini di Moriero e di D’Urso.

In questa fase, Barraco e Kamara si sono avviati verso gli spogliatoi per svolgere esercizi in palestra. Moriero ha diviso la squadra sistemando i suoi ragazzi in una metà campo e ha dato inizio a una partitella a pressione, a un tocco e due tocchi, con particolare attenzione rivolta alla velocità e alla precisione nella circolazione della palla.

Un inciso è doveroso farlo: la palla circola senza alcuna difficoltà perché il terreno curato dalla società è davvero in perfette condizioni. In seguito si è passati a provare a tutto campo schemi e soluzioni di gioco nell’azione offensiva con la partecipazione di tutti i calciatori.

In questa fase d’allenamento, Kamara si è aggregato con il gruppo. Moriero ha sistemato su tutto il campo gli elementi a disposizione schierandoli ruolo per ruolo nel 4-2-3-1. Gli uomini in pettorina blu e gialla dovevano alternarsi nel concludere a rete con l’azione che partiva dalla difesa. Le coppie formate erano così composte: Calvarese-Daffara, Rigione-Orchi, Ferraro-Ricci, Di Chiara-Squillace, per quanto riguarda i difensori; Vacca–Morosini, Pacciardi-Maiorano a centrocampo. In attacco i due terminali offensivi erano Fofana e Silva Reis con a supporto i trequartisti Pagano e Yeboah a destra, Kamara e Ilari centrali, più Russotto a sinistra, senza doppione perché Barraco ha lavorato a parte e Martignago era assente.

Moriero ha fatto ripetere più volte e con puntigliosità le fasi dell’azione. La particolarità del mister è che anche in allenamento chiede a gran voce che l’azione si concluda con il tiro a rete con l’obiettivo di fare goal. 

Dopo un’ora di lavoro sulla tecnica, viene sistemata la porta mobile, e inizia una partitella di scarico a campo ridotto, blu contro gialli. Sappiamo che è solo un allenamento ma per la cronaca è giusto raccontare qualcosa. La facilità d’esecuzione e la rapidità di Kamara, che ha realizzato tre goal, ci ha impressionati, facendo brillare gli occhi al sottoscritto e ai presenti all’allenamento. Per la cronaca, la partitella è terminata 4 a 1 a favore dei blu.

Il senegalese dimostra una voglia matta di fare bene, sprona e incita i compagni. L’intesa con i suoi partner d’attacco (Russotto in particolare) è stata davvero una nota lieta. I tre goal di Kamara sono arrivati con conclusioni semplici, ma impressionanti per la rapidità dell’esecuzione.

E’ stato bello vedere un gruppo che sembra già affiatato e pare aver accolto bene Kamara, il quale può essere d’aiuto e di sprone per tutti. Abbiamo visto abbracci in campo e il classico “sfottò” finale della squadra vincitrice che si è messa in posa come se avesse vinto la Champions League.  E’ stato solo un allenamento, ma possiamo garantire che siamo andati via davvero soddisfatti. Infine vogliamo aggiungere qualcosa in risposta a chi non credeva che l’operazione Kamara non facesse parlare in termini positivi del Catanzaro.

Xavier Jacobelli, direttore di www.calciomercato.com, in un suo editoriale apparso oggi, invita Tavecchio (invischiato nelle polemiche degli ultimi giorni sull’ormai frase famosa delle banane) a prendere esempio dalla storia di Kamara e del Catanzaro. Il noto giornalista, dopo aver raccontato la carriera di Kamara e la storia che l’ha riportato a Catanzaro, cita anche il nostro Direttore Francesco Ceniti, che sulla rosa ha raccontato tutta l’operazione Kamara.

Il titolo dell’articolo è il seguente: “Il grande tackle di De Rossi sulle banane Tavecchio e la lezione a Tavecchio di Kamara e del Catanzaro”.

Questo il pezzo integrale, visibile al seguente link.

«C’è un filo giallorosso che lega Filadelfia e Catanzaro e tira un’altra mazzata contro il muro pro Tavecchio che sia sta sgretolando.

Negli Stati Uniti, Daniele De Rossi, 31 anni, campione del mondo 2006 e vicecampione d’Europa 2012 con la Nazionale (97 presenze e 15 gol), campione d’Europa con l’Under 21 nel 2004, 338 presenze e 34 gol con la Roma, uno dei più forti centrocampisti del mondo, è entrato con un grande tackle scivolato sulla banane Tavecchio: “Non giudico Tavecchio, ma le cose che ha detto sono gravi. Il problema è che in Italia siamo abituati così, non succede mai nulla. In America, in Francia, in Inghilterra, di fronte a parole simili il giornodop sarebero scattate le dimisisoni automatiche. Invece da noi no. Anche in ambienti più importanti della Figc nessuno ha mai lasciato la propria poltrona. Se ora dovessi litigare con una persona di colore in campo dicendogli “tu mangi le banane”, allora sarà giusto considerarla solo una gaffe, guai a squalificarmi. La verità è che Tavecchio ha sbagliato, specie nel non valutare le conseguenze delle sue dichiarazioni”.

Parole sante, rese ancora più significative perchè a pronunciarle è stato uno dei più grandi giocatori a livello mondiale, sicuro caposaldo della nuova Nazionale, qualunque sia il ct che verrà. Parole che combaciano con la durissima sferzata di James Pallotta, presidente della Roma, al Numero Uno dei Dilettanti: “Le parole di Tavecchio hanno umiliarto l’Italia. Non sarà mai il nostro presidente federale e mi stupisco di come ci possano essere ancora società che sian o dalla sua parte”.

E mentre anche l’Empoli si è sfilato dal fronte pro Tavecchio (da 18 sì e 2 no, siamo passati a 11 no e 9 sì: è il trionfo di Beretta, Galliani e Lotito) e il Palermo chiede addirittura il rinvio di un ese delle elezioni, una lezione di vita per Tavecchio e i suoi alleati arriva da Catanzaro.

Ieri, quasi 2 mila tifosi del Catanzaro, hanno accolto Diomansy Kamara, 33 anni, al suo arrivo all’aeroporto di Lamezia Terme. In 12 mila (dodicimila), invece, avevano aperto un gruppo su Facebook per riportare in Calabria l’attaccante nato a Parigi da genitori senegalesi che, quando aveva diciotto anni, venne scoperto da Giovanni e Salvatore Mancuso, proprietari del Catanzaro: l’attaccante disputa due campionati di C2: 34 presenze, 9 gol, ma soprattutto, l’affetto dei tifosi che stravedono per lui.

Nel 2001, Kamara passa al Chievo, poi al Modena, conquista la nazionale senegalese, va a giocare in Inghilterra: Portsmouth, West Bronwich Albion, Fulham, Celtic, ancora Fulham, Leicester. Nel 2011 il trasferimento in Turchia, all’Eskisehirspor, finalista della Coppa di Turchia vinta dal Galatasaray di Roberto Mancini, l’ultimo regalo del tecnico italiano al club di Istanbul prima dell’addio. Era il 7 maggio.

Il Nizza chiama Kamara. Ma, l’ha brillantemente raccontato stamane Francesco Ceniti sulla Gazzetta dello Sport, il fotografo che al tempo della prima esperienza catanzarese del giocatore, l’aveva accolto in  casa sua come un fratello raccoglie una confidenza dell’attaccante.  Il quale gli chiede lumi sul nuovo Catanzaro di Giuseppe Cosentino che l’ha letteralmente rifondato e ora, si prepara al campionato di Lega Pro con dichiarate ambizioni di promozioni in B. Poi arriva la valanga Facebook e Kamara decide di tornare in Calabria, travolto dall’affetto popolare. Che effetto abbia suscitato fra i tifosi del Catanzaro lo si è visto ieri a Lamezia.

Se, come ci auguriamo, l’11 agosto Tavecchio verrà trombato, nel tempo libero a sua disposizione faccia un giro a Catanzaro. Magari facendosi accompagnare da  Carraro, Galliani, Lotito e Macalli. Nella vita non si finisce mai di imparare.»

Salvatore Ferragina

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Salvatore Ferragina

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