La scissione e la guerra di mafia nel lametino

In passato c’era un’unica cosca: Cerra-Torcasio-Giampà. Alcuni omicidi commessi negli anni di fuoco furono delle vendette all’interno del gruppo criminale

La scissione e la guerra di mafia in cittàChimera”, il nome in codice dato all’ultima operazione antimafia contro le ‘ndrine lametine, è la rappresentazione di una realtà criminale con sfaccettare diverse e composta da gruppi criminali che operano autonomamente rispetto al passato, quando «esisteva un’unica cosca Cerra-Torcasio-Giampà, gruppo criminale che prendeva forma e corpo intorno alla figura di Francesco Giampà (alias “il Professore”), di Nino Cerra (classe 48) e di Giovanni Torcasio, originariamente costituito dalla partecipazione di soggetti intranei al ceppo familiare (fratelli, cognati, nipoti e altri soggetti ad essi legati da acquisiti rapporti di parentela, affinità e comparaggio), che assunse il predominio dopo l’eliminazione di Pasquale Giampà detto “Tranganiello”».

Un quadro che, secondo gli investigatori, si ricava «con assoluta certezza, dalle numerose sentenze e pronunce allegate agli atti di Chimera, e che sono state adottate nell’ambito di molteplici processi penali intentati negli anni a carico di affiliati ed esponenti di spicco della criminalità organizzata lametina, accusati di associazione mafiosa e dei connessi reati- fine, di usura ed estorsione, aggravati dalla mafiosità.

Un’alleanza mafiosa che perdurava dai primi anni 90 fino all’anno 2000». Data in cui, secondo gli investigatori, «gli organi di vertice del locale di ‘ndrangheta Cerra-Torcasio-Giampà, costituente fino ad allora un’unica organizzazione criminale, a seguito di una grave scissione interna, divenivano i protagonisti di una cruenta guerra di mafia che letteralmente insanguinava le strade della città di Lamezia, destando terrore nella popolazione civile e che ha visto contrapporsi per più di un decennio i Giampà e i Cerra-Torcasio (a cui si univano i Gualtieri, anche a seguito di alcuni matrimoni incrociati)» e che avrebbe provocato dal 2000 al 2011 24 fatti di sangue, 16 dei quali secondo la ricostruzione della autorità giudiziaria, «allo stato ascrivibili alla cosca Giampà (in particolare dal 14.08.2004 – omicidio di Domenico Zagami – sino al 7.07.2011 – omicidio di Francesco Torcasio “Carrà”)».

Ma tutti gli omicidi commessi in questi anni sono ascrivibili solo alla guerra di mafia scoppiata dopo l’omicidio di Giovanni Torcasio, considerato il capo dell’omonima famiglia ucciso il 29 settembre del 2000 assieme al suo autista Cristian Matarazzo in via dei Bizantini?

Come emerge dagli atti di Chimera, anche sulla base della dettagliata informativa di notizia di reato redatta dal gruppo investigativo composto da 14 Carabinieri coordinati dal maggiore Carlo Caci, comandante del reparto operativo – nucleo investigativo del comando provinciale e dal capitano Fabio Vincelli, comandate della compagnia carabinieri di Lamezia Terme, probabilmente non tutti gli omicidi sono ascrivibili alla guerra di mafia.

GAZSUD

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento