Intervistiamo

L’antico orologio tornerà a scandire il tempo in Piazza Matteotti

Scritto da Redazione

Riprenderà a scandire le ore della città di Catanzaro dalla facciata liberty della palazzina ex Stac. Il vecchio orologio che campeggiava sul vecchio Mercato Coperto (e che probabilmente è lo stesso che abbelliva la parete laterale del Teatro Real Francesco, demolito nel 1938) sarà incastonato nel bel prospetto dell’immobile di piazza Matteotti. L’antico orologio ha un diametro di un metro ed è arricchito da una cornice metallica di pregevole fattura.

Se fosse confermata la tesi dell’appartenenza all’antico teatro, ci si troverebbe davanti ad un esemplare assai prezioso, poiché i due orologi del Real Francesco (uno collocato all’interno, l’altro all’esterno) vennero commissionati nell’agosto del 1820 al “professore orologiaio” Salvatore Polizzi. Nelle foto d’epoca, l’orologio esterno è ben visibile sulla parete laterale del teatro, quella che guarda alla Basilica dell’Immacolata.

Confrontando le immagini d’epoca del Teatro Real Francesco con quelle dell’orologio custodito al Politeama, lo storico Gianni Bruno ha rilevato molte analogie, ma anche delle differenze (ad esempio la forma delle lancette) dovute forse ad interventi di manutenzione del meccanismo effettuati nell’arco degli anni.

L’idea del sindaco Abramo è quella di recuperare alla fruizione pubblica un cimelio storico importante che è stato preservato con lungimiranza. Era stato lo stesso Abramo, alla fine del suo precedente mandato sindacale, a disporre il restauro dell’affascinante strumento. Il meccanismo, come detto, faceva probabilmente parte degli “arredi” dell’antico Teatro Real Francesco (detto Sancarlino) e sarebbe stato staccato dalla sua originaria collocazione prima dell’abbattimento dell’edificio, avvenuto nel 1938. Successivamente, l’orologio venne collocato sulla facciata del Mercato Coperto dove è rimasto fino all’inizio degli anni Novanta, quando anche questo edificio è stato abbattuto per fare posto al Politeama. Per molti anni, il vecchio orologio, perfettamente funzionante, è rimasto custodito in uno dei magazzini del Politeama, gelosamente salvaguardato da Nicola Santopolo, responsabile tecnico e della sicurezza del teatro.

Il sindaco Abramo ha voluto riprendere il discorso interrotto ed ha proposto alla progettista del recupero dell’ex Stac, architetto Teresa Gualtieri, e alla responsabile del procedimento arch. Maria Russo, di utilizzare il cimelio per abbellire ulteriormente la facciata e, nello stesso tempo, consentire ai catanzaresi di ammirare uno strumento di straordinaria precisione, costruito appositamente per essere sistemato all’esterno. Dopo un accurato sopralluogo, nel corso del quale è stata verificato non solo il funzionamento ma anche il valore estetico dell’orologio, l’arch. Gualtieri ha sposato l’idea del sindaco, elaborando già una prima proposta. Proposta che è stata sottoposta anche al direttore della Sovrintendenza, arch. Giorgio Ceraudo, che l’ha apprezzata, fornendo utili indicazioni per l’operazione. L’edificio della Stac, il 13 gennaio del 2006, è stato dichiarato di interesse particolarmente importante con decreto del ministero per i beni e le attività culturali. Si tratta di un pezzo di storia della città, sede della tramvia urbana che collegava la stazione di Catanzaro Sala a Piazza Indipendenza. Tale progetto è stato realizzato da una società torinese a seguito dell’incarico affidatogli dall’Amministrazione comunale di Catanzaro il 25 luglio del 1906.

Qui è stata costruita, accanto alla palazzina del Dazio di Porta di Terra, la stazione terminale che è entrata in funzione il 1 settembre del 1910. Al suo interno era installata una piattaforma girevole che consentiva un razionale e rapido orientamento delle vetture in uscita, considerando che all’epoca i mezzi disponevano di una sola guida direzionale. Nel 1911, poi, si è deciso il prolungamento della tratta urbana sino a Pontegrande e la stazione di Piazza Indipendenza ha visto accrescere la propria importanza nel sistema del trasporto cittadino.

Ma le ripetute sospensioni del servizio, anche per gli eventi bellici, hanno condotto nel 1949 alla cessazione dell’attività per la tratta urbana, mentre è rimasto in funzione, fino al 1954, il servizio della funicolare. Il recupero dell’edificio ex Stac, che sarà completato entro qualche mese, contribuirà a rendere ancora più importante e attraente l’intera area San Giovanni-piazza Matteotti, oggetto di una serie di interventi di riqualificazione da parte dell’Amministrazione comunale. Il fabbricato sarà utilizzato per scopi culturali, in particolare per esposizioni e mostre.

Oltre alla riqualificazione complessiva della piazza Matteotti, che sta vedendo in questi giorni il proseguimento dell’opera di sostituzione della scala con una fontana monumentale, c’è da ricordare l’intervento di ricostruzione del muro storico del San Giovanni (attorno al nicchione della statua del Cavatore) e l’ormai prossima consegna dei lavori di riqualificazione delle gallerie (ospiteranno quasi certamente l’enoteca regionale).

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