Il Rompicalcio

Catanzaro-Cosenza, un’altra pagina di una lunga storia

Scritto da Redazione
Domenica torna il derby al “Ceravolo”. Ecco perché, al di là della classifica, questa sfida conserva sempre il suo fascino e la sua importanza

Ci sono partite che non durano 90 minuti. Partite che durano un giorno, una settimana, un mese. Partite che non hanno regole, né favoriti, a prescindere dalle posizioni in classifica. Ci sono partite che tengono col fiato sospeso migliaia di persone, intere città. Partite che riportano allo stadio tanta gente che allo stadio non mette più piede da anni.

Partite che iniziano agli allenamenti durante la settimana precedente. Quando i tifosi restano appiccicati col naso alla rete, cercando di scrutare negli occhi dei calciatori per scoprire chi potrà essere l’eroe della domenica, quello che ti farà esultare senza freni, che ti regalerà una settimana di serenità, che entrerà di diritto nella storia del club.

Non importa la categoria, non importa se sei un calciatore affermato e famoso o un giovane a caccia di un contratto migliore per sopravvivere. Nelle pieghe di un derby c’è la storia di una città che incrocia le storie di campioni o semplicemente di uomini che saranno ricordati solo per una giornata. Massimo Palanca appartiene sicuramente alla prima categoria. Con la doppietta del 1986 al San Vito e la tripletta al “Ceravolo” nell’89 è l’indiscusso dominatore di una sfida che negli anni ’80 regalò due giornate memorabili al Catanzaro.

sansurroLeonardo Surro, invece, lo ricordano in pochi fuori da Catanzaro. Eppure in città è rimasta scolpita dal vento la sua clamorosa tripletta al Cosenza nel novembre 1984, 30 anni fa o giù di lì. Surro era l’attaccante di scorta dei giallorossi di GB Fabbri, uno che in due anni segnò in tutto cinque gol. Un po’ poco per un attaccante, ma abbastanza per entrare nella storia della città. I suoi gol alla Casertana e al Genoa non sono esattamente l’argomento di discussione preferito nei bar di Catanzaro. Ma quella tripletta non se la scorda più nessuno. Entra al 60′ e in meno di mezzora segna i tre gol che rimandano i rossoblu a casa con una batosta sulle spalle, a vent’anni di distanza dall’ultima sfida. Oggi Surro è interamente dedito alla scoperta di giovani talenti per la sua ASD Leonardo Surro, una scuola calcio in Irpinia, la sua terra.

Oggi Catanzaro-Cosenza è una sfida incagliata negli scogli della storia. Un momento in cui fare calcio è diventato difficilissimo, specie a queste latitudini. Negli ultimi anni le due squadre sono risorte da svariati fallimenti che hanno riportato i rossoblu nei dilettanti e il Catanzaro poco distante. Sopravvive il campanile, il sale di questa sfida, che si alimenta degli aneddoti dentro e fuori dal campo, degli sfottò. Domenica dopo 25 anni di attesa, i tifosi rossoblu potranno tornare al “Ceravolo” per una sfida di campionato. Toccherà ai 22 ragazzi in campo far dimenticare questi anni squallidi e gli ultimi cinque consecutivi 0-0.

Il Cosenza non vince un derby di campionato da quasi 30 anni. L’ultimo e unico successo a Catanzaro è datato 1950. I rossoblu non segnano un gol nel derby dal 1986, al “Ceravolo” dal 1984. Eppure è bastato un successo in un’inutile sfida di Coppa Italia di serie C contro i ragazzini del Catanzaro, per rialzare la testa e risollevare una stagione difficile. È bastato quell’1-3, frutto delle miopi scelte di formazione di Moriero e della società, per mandare in frantumi un campionato, quello giallorosso, nato con auspici diversi. Quel giorno il Catanzaro navigava al terzo posto della classifica a un punto dalla capolista Benevento. Oggi si ritrova a 17 lunghezze di distacco. 

Per questo il derby ha sempre un suo significato. A chi vi dice che questo è un derby minore, rispondete con la forza dei numeri. Domenica il Catanzaro può dare una sterzata d’orgoglio e di rabbia alla sua stagione, mentre il Cosenza tenterà un altro sgambetto sulla strada della salvezza. Il Catanzaro con una squadra completamente nuova, i cui limiti sono ancora da scoprire, e guidata da un allenatore miracoloso. Il Cosenza con un tecnico serio e preparato che sta facendo un ottimo lavoro al di là dei risultati.

Domenica pomeriggio alle 16 ne sapremo di più sul futuro delle due squadre. E il ruggito del “Ceravolo”, anche se mutilato dei suoi “Distinti”, sarà fondamentale. Come sempre. Perché quando c’è il derby, la città torna unita, almeno per 90 minuti. Per scrivere un’altra pagina di questa lunga storia.

logotwitterIvan Pugliese 

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Redazione

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18 Commenti

  • …che ricordi…per chi fosse piu’ giovane puntualizzo che il coro che sentite dopo i gol…. lupi lupi lupi… non era fatto dai cosentini ma partiva dai DISTINTI a presa per il culo…

  • Ribadisco: Catanzaro messo come adesso, in serie C e con dirette rivali Crotone e Lamezia), non può pretendere più di 5000-6000 tifosi, il capitale quello è, non si può moltiplicare. Questo numero di tifosi è come se a san siro andassero 100.000 spettatori (i numeri non sono un’opinione).<br> Chi mette dubbi sull’attaccamento alla squadra da parte dei tifosi NON FA ALTRO CHE DANNEGGIARE L’AMBIENTE ed infondere aspettative ingiustificate ed irrealizzabili, solo chi non conosce il territorio può dire cazzate del genere. Ripeto 5000-6000 tifosi ne contesto attuale SONO TANTISSIMI!!!<br> Le condizioni dello stadio possono incidere solo in minima parte, chi vuole andare ci va anche se dovesse sedersi sul fango, inoltre lo stadio è posizionato al centro della città e penso che questo sia il desiderio dei catanzaresi e dei veri tifosi.<br> altro discorso è lo scandaloso comportamento di alcuni verso la società, questo non allontana i tifosi (anzi ad esempio io sono più incentivato a sostenere la squadra) ma mina il futuro del nostro Catanzaro, nostro dovere è stare vicino alla società ed emarginare questi soggetti.<br> FORZA SEMPRE CATANZARO!!!!!!!

  • LA MAGLIA DI SURRO ANCORA LA USO COME SCENDI LETTO .E COME SCRIVEVA L’AVVOCATO GIMIGLIANO IN ONORE DI VITTORIA E DI RISCOSSA ,IL CATANZAROOOOOOOOOOOOOOOO

  • Quella psrtita finì 4-1, segna quasi subito per noi Gregorio Mauro, poi nel secondo tempo lo show di Surro, ci porta sul 3-0, poi loromaccorciano le distanze e hanno la palla per riprire la partita, ma sbahliano il rigore e Surro li punisce per la teza volta, 4-1 e tutti a casa!<br />
    Quellla domenica ero in curva ovest sotto il diluvio universale….ma la gioia fu immensa….

  • simmaco ,,scusami ma non capisco ,,,cioe’ tu usi una maglia del cz come scendi letto cioe’ quello straccetto che di solito sta a terra x accogliere i piedi ,,,,sei sicuro di essere tifoso del cz ? ahahahahah

  • ciao a tutti, sono un tifoso giallorosso che vive a Parigi. Bene, mi auguro che il mio arrivo porti fortuna per il derby. E Forza Catanzaro, sempre!!

  • Ciao franckeagles. Ti presento la banda. C’e’ area grande tifoso del nordest, professionista nel campo della preparazione atletica; mastrobirraio lombardo tifosissimo e produttore di birra sopraffina, simmaco storico tifoso, gabriele che ravviva la chat, orgoglionormanno il piu’ acculturato e poi ci sono le pecore nere….stranieronellanotte gufo(ogni volta che parla il catanzaro oerde) e aizzatore di polemiche e poi c’ il mitico orofessore di grammatica e sopraffino accademico di cui non posso dire il nome tanto e’ il Suo prestigio

  • La partita del filmato, 3-0 con tripletta di Palanca, finì nel filone del calcio scommesse, insieme ad altre partite disputate in quel campionato da Catanzaro e Cosenza…effettivamente, guardando attentamente il primo gol, papera clamorosa di Simoni, più di qualche sospetto è lecito.<br />
    C’è da aggiungere che se il Cosenza invece di perdere avrebbe pareggiato quell’anno sarebbe andato in A! Per un punto Martin perse la cappa! <br />
    L’inchiesta per fortuna fu imboscata dall’allora presidente federale Matarrese, perché alle porte c’era il mondiale Italia 90 e tutto il mondo avrebbe saputo del marciume italico.<br />
    Ma la caduta del Catanzaro fu rinviata di un solo anno, infatti alla fine del campionato 1989/1990 i giallorossi furono retrocessi in C1 e l’anno successivo addirittura in C2 dalla CAF, per poi ritornare in B, prima dell’umiliante fallimento del 2006, nel 2004, dopo ben 14 anni….

  • La partita del filmato, 3-0 con tripletta di Palanca, finì nel filone del calcio scommesse, insieme ad altre partite disputate in quel campionato da Catanzaro e Cosenza…effettivamente, guardando attentamente il primo gol, papera clamorosa di Simoni, più di qualche sospetto è lecito.<br />
    C’è da aggiungere che se il Cosenza invece di perdere avesse pareggiato quell’anno sarebbe andato in A! Per un punto Martin perse la cappa! <br />
    L’inchiesta per fortuna fu imboscata dall’allora presidente federale Matarrese, perché alle porte c’era il mondiale Italia 90 e tutto il mondo avrebbe saputo del marciume italico.<br />
    Ma la caduta del Catanzaro fu rinviata di un solo anno, infatti alla fine del campionato 1989/1990 i giallorossi furono retrocessi in C1 e l’anno successivo addirittura in C2 dalla CAF, per poi ritornare in B, prima dell’umiliante fallimento del 2006, nel 2004, dopo ben 14 anni….

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