Bar Mangialavori

Maledetto acquitrino

Scritto da Redazione
Batosta in terra campana che compromette i sogni di playoff

Dopo le tre vittorie consecutive, perdere contro l’Aversa (con tutto il rispetto per il fanalino di coda del torneo) sa di shock.

Per quanto ci siano tutte le attenuanti di questo mondo, certamente qualche assenza importante insieme al calo di tensione post derby, hanno fatto la loro parte.  Il campo era più simile ad una piscina ed essere dopo appena due minuti sotto di due gol, per due invenzioni degli ex Mangiacasale e Mosciaro, ha spianato la strada agli uomini di Marra.

Singolare l’esultanza di Mosciaro dopo la seconda marcatura. Cose che capitano solo a chi non riesce a vestire più la gloriosa casacca giallorossa.
Mal si aggrada al momento delle Aquile il “Bisceglia” che tutto è fuorché conferma di rinascita per gli uomini di Sanderra.

Un campo che è stato sempre avverso ai giallorossi (ricordiamo ancora la sconfitta contro l’Arzanese – 1-0 gol di Carotenuto).

Inizio shock, come lo stesso mister giallorosso ha ribadito in sala stampa e dopo appena sei minuti di gioco sei sotto di due gol in un pantano che impedisce di evidenziare le doti tecniche o di disegnare qualsivoglia geometria in campo.

Ma a parte questo, non è giusto circoscrivere la lettura del match evidenziando  solo le “scusanti”.

E’ chiaro che forse si è un po’ annacquata la voglia di stupire e qualcuno ha tirato un po’ il fiato. Eppure è giusto sottolineare come le speranze di playoff a questo punto si siano ridotte al lumicino. Perse del tutto? Il calcio riserva sempre sorprese, le stesse che hanno rimesso in marcia i giallorossi dopo le tre vittorie consecutive. Ma, è inutile negarlo, questa sconfitta restituisce a tutti i nuovi obiettivi (salvezza tranquilla) tracciati dalla società giallorossa.
Dicevamo un campo ostico anche dal punto di vista ambientale visto e considerato che la trasferta è stata vietata agli “hooligans” … giallorossi che avrebbero potuto utilizzare altro tipo di “barcaccia” (il Bernini ci scuserà) per navigare sulle onde  del “Bisceglia”.

La demagogia è sempre dietro l’angolo in questi casi, ma quando la verità brucia, è facile dare del demagogo a chi  dice il vero. La vera demagogia è quella che utilizzano coloro i quali comandano realmente il mondo pallonaro, fedeli dittatori di un mondo che rischia seriamente di compromettere la propria esistenza, affossato da crisi economica (realmente ahinoi ancora in fase di start up) e da personaggi squallidi che si permettono il lusso di parlare e di sparlare al telefono impunemente, offendendo società, comunità e tifoserie.

Lo stesso mondo che, con Pino Albano Presidente del Catanzaro, impedì agli uomini di Guerini di accedere alla massima serie, condannando il club qualche tempo dopo ad una retrocessione dopo la vittoria di uno spareggio, per una non meglio dimostrata telefonata. Si, proprio una telefonata.

Ed ora si vorrebbe vietare al derelitto Nicola Ceravolo di ospitare le tifoserie per la disputa dell’ennesimo derby Catanzaro – Vigor Lamezia?
Torniamo forzatamente su altri binari. Quelli di un treno che difficilmente condurrà i pur volenterosi nuovi arrivati in casa giallorossa ai playoff. Meglio non farne un dramma e cominciare a strutturarsi seriemente sia in campo che fuori.

Ogni campionato serberà le proprie difficoltà (derby o non derby) e disputare più tornei di Prima Divisione è deleterio per le tasche di chiunque. La poca visibilità di cui soffre la Prima Divisione porta nelle casse societarie poca roba rispetto alla serie cadetta.

La riforma della Lega Pro come tutte le riforme imposte e che non nascono da un’esplicita esigenza (… e noi italiani ahinoi ne sappiamo qualcosa) paradossalmente ha creato un gradino ulteriore tra coloro che si possono permettere il lusso di spadroneggiare su più “fronti” … e coloro i quali sopravvivono a stento.

Il calcio (come molte altre cose) non esce da questi schemi, anzi, li sposa in toto.  
Si è sbagliato a cancellare qualcosa lo scorso campionato dopo la sconfitta ai playoff degli uomini di Brevi, sarebbe un grave errore ripercorrere le stesse vie con Sanderra ed in nuovi arrivati.

Bisogna dare un senso alle restanti dodici gare per partire in vantaggio rispetto ai competitor del prossimo campionato.

Bisognerà farlo a testa bassa e con la giusta determinazione per ritornare su campi (ci saranno sempre nella nuova terza serie) come il “Bisceglia” e dettare legge anche negli acquitrini. Queste dodici gare dovranno servire a questo: analizzare bene le nuove risorse umane a disposizione (in campo e fuori) per costruire un futuro migliore.

Le dietrologie potrebbero essere generate impropriamente dopo una sconfitta di questo genere. Non servono a nessuno. Con i “se” e con i “ma” non si scrive la storia. Meglio cestinare alla svelta eventuali infruttuose tossine che potrebbero minare alla serenità di del “nuovo” Catanzaro ancora in fasce e ripartire.

Ripartire con una Società motivata a restituire al Catanzaro il palcoscenico che gli compete.

Avanti tutta Catanzaro.
                              

 Giuseppe Mangialavori

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Redazione

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11 Commenti

  • Buongiorno sig.Giuseppe,il problema è che in quella pozzanghera ci giocava anche l’Aversa,ed aver preso due gol all’inizio della partita non vuol dire smantellare tutto "ormai abbiamo perso",non una reazione di rilievo,sono daccordo e sicuro che è stato un episodio ma Sanderra dovra’ lavorare sul morale non si è mai perso finche’ l’arbitro non fischa la fine e se vogliamo consolarci come diceva il buon buonanima Boscov meglio perdere una volta 3 a 0 che tre volte 1 a 0,e per non essere dietrologo anche noi siamo gemellati con la Fiorentina che ci rubo’ con Sbardella la coppa italia nel 66, che vuole il tempo passa e delle cose si dimenticano e purtoppo non cambiano.

    • Gentilissimo Reduce,<br />
      convengo in toto tanto è vero che ho scritto "non è giusto circoscrivere la lettura del match evidenziando solo le “scusanti”."<br />
      La dietrologia alla quale facevo riferimento è quella del breve periodo. La Coppa Italia, quella finale, unitamente a quella rubata dall’Inter di Altobelli al Ceravolo, bhè sono cose che a chi ha memoria fanno male così come fanno male tante altre cose, non per nulla mi sono "permesso" di ricordare il furto "laziale/monelliano" del 1988.<br />
      Sottoscrivo in toto. E’ importante ottimizzare la tempistica degli interventi e non posticipare più obiettivi che altrimenti, restano fumo.<br />
      Grazie per avere dato un output alla gradita lettura e un caro abbraccio giallorosso.<br />
      Giuseppe Mangialavori

      • Quella di Altobelli al Ceravolo non è stata a mio avviso rubata ma per chissà quale motivo REGALATA all’inter. Un motivo potrebbe essere (SABATO)

  • é un fatto ormai da anni che patìamo alcune cose:<br />
    1) le trasferte in Campania: a prescindere dalla classifica abbuschiamo quasi sempre;<br />
    2)i campi pesanti e le avversità ambientali (palloni sgonfi, raccattapalle scorretti, ambiente ostile, ostruzionismi vari, ecc…);<br />
    3)i cornuti del Flaminio: scientificamente ci fottono ogni volta (tranne l’ultima vittoria contro il Matera di Auteri).<br />
    <br />
    Non sarebbe ora di corazzarsi un po’ a livello di attributi ed essere piu’ forti di tutto cio’? Cambiano i tecnici, cambiano i campionati, ma ste tre costanti ci entrano sempre nel didietro, eccheccazzo!

    • e sono convinto che l’arbitro abbia da subito e per tutta la partita contribuito a farci male senza ritegno capisci!!!! Bindi ha le sue colpe sembra che abbia paura di sbagliare e ogni volta tremo ad ogni suo intervento mah…ora sta ai ragazzi dimostrare la loro forza tornando alla vittoria. peccato era fondamentale essere a 42punti ma dobbiamo continuare a crederci.

  • Mi fa piacere che si ricordi la nostra storia, è per questa che siamo tifosi accaniti del Catanzaro, per questa storia fatta di vittorie guadagnate con il sangue, contro tutti, contro le autorità che ci fanno retrocedere pur avendo vinto lo spareggio, contro rigori inesistenti o gol annullati (Kamara), forse se riusciamo ad essere consapevoli di questo riusciamo ad essere più vicino alla squadra, che a volte (non è questo il caso) può perdere anche per colpe non sue, basta pochissimo in questo calcio per determinare il corso di una partita così come di un campionato, se a dicembre avessimo avuto quei 5-6 punti in più che la squadra sul campo avrebbe meritato, cosentino avrebbe venduto tutti?<br />
    Il CZ ha sempre dovuto combattere contro tutti, perfino contro i politici della città, ed è per questo che personalmente lo amo sempre di più.<br />
    FORZA RAGAZZI!!!

  • ED è ANCHE PER QUESTO CHE AMO COSENTINO, PERCHE’ NON E’ UN INTRALLAZZATORE CALCISTICO, PERCHE’ SI COLLOCA NELLA MIGLIORE TRADIZIONE DELLA NOSTRA SQUADRA.<br />
    Se nel passato un presidente avesse fatto quello che ha fatto cosentino il CZ sarebbe già almeno in B, purtroppo adesso il contesto è più difficile, girano più soldi ed interessi poco chiari, il calcio è marcio anche nelle categorie inferiori.

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