La Striscia

Se questo è calcio

Passa in secondo piano la sfida fra Catanzaro e Lamezia. Troppi episodi stanno umiliando un’intera tifoseria

È davvero difficile parlare di calcio giocato in una giornata come quella vissuta ieri a Catanzaro. È dal dopo San Valentino, precisamente dopo la sfida con il Cosenza, che si respira nell’ambiente catanzarese un’aria pesante, quasi a cercare di convincerci che i tifosi del Catanzaro meritano questo trattamento perché sono dei violenti. Sedici provvedimenti DASPO totali (per il momento), divieto di trasferta ad Aversa e ingresso consentito ai soli abbonati per la partita di ieri: queste i duri provvedimenti inflitti dal CASMS e applicati alla lettera dagli organi locali competenti.

In queste due settimane successive al derby, abbiamo letto e riletto con attenzione vari comunicati e ascoltato tante dichiarazioni. La Polizia, per esempio, motivava le sedici diffide mettendo in risalto anche i provvedimenti comminati per aver scavalcato il recinto di gioco e omettendo che tante persone avevano compiuto quel gesto solo per abbracciare i propri beniamini. Come accaduto in altre occasioni, senza conseguenze.

Abbiamo letto i sindacati di Polizia che rimarcavano la necessità di uno stadio nuovo (problema atavico ma che non c’entra in questo contesto), come se il “Ceravolo” venga invaso ogni domenica da 50.000 unità e un gruppetto di violenti non possa essere controllato, come se la gestione di una partita a rischio possa essere gestita con superficialità, tanto la colpa è sempre e comunque dei tifosi.

Nessuno degli amministratori della nostra città si è schierato per difendere la dignità del cittadino catanzarese, trattato peggio di un delinquente. Il “nessuno mi ha detto niente” sta diventando routine a queste latitudini. Per chi ha la memoria corta, vogliamo ricordare alcuni episodi accaduti in questa stagione, subito dimenticati.

Innanzitutto la partita di Messina, ad alta tensione dopo gli incidenti nella sfida di Coppa Italia dell’anno scorso, quando i tifosi giallorossi furono scortati dalle forze dell’ordine sotto la curva degli ultrà messinesi. Non dimentichiamo che i sostenitori catanzaresi non trovarono alcun mezzo per trasportarli allo stadio, una volta sbarcati a Messina, e furono costretti ad aspettare un taxi all’andata e un autobus al ritorno per far ritorno a casa a notte inoltrata.

Il tutto senza che i tifosi giallorossi battessero ciglio, nonostante le ripetute provocazioni. Qualche comunicato di sdegno, anche di un sindacato di Polizia, nessuna conseguenza: ognuno rimane al proprio posto. Questori e prefetti sono intoccabili, il tifoso no. 

Derby al San Vito, gara d’andata. I tifosi del Catanzaro partono allo sbaraglio, nella trasferta da sempre più rischiosa per la nota rivalità. Fino a poche ore dell’inizio della partita, nessuno sa come raggiungere Cosenza, nonostante i quasi 1000 biglietti venduti. Il servizio d’ordine intorno al San Vito funziona alla perfezione. Nessun contatto tra le tifoserie, a parte qualche episodio isolato.

Al ritorno, invece, non va proprio così. Abbiamo condannato gli atti di violenza e continueremo a farlo fino alla noia. Ma non si può tacere sul fatto che i tifosi rossoblu siano stati accompagnati al “Ceravolo” molto tempo prima della sfida, quando ancora tanti, troppi sostenitori giallorossi erano ancora fuori dallo stadio.

Non proprio il massimo della prevenzione. Ieri, poi, la classica ciliegina sulla torta che abbiamo raccontato nella  e in un pezzo di ieri sera. A tal proposito chiariamo che la vice presidente del Catanzaro Ambra Cosentino non è stato perquisita. Abbiamo solo avuto un’informazione sbagliata e di questo ci scusiamo con gli interessati e con i lettori.  

Che cosa fare adesso? Certamente continuare su questa strada non conviene a nessuno. Le norme repressive sono esagerate al pari della violenza di qualche teppista. Se aggiungiamo poi il fatto che Catanzaro e i suoi tifosi stiano diventando la pecora nera, siamo davvero all’assurdo. L’evidente errore di ieri, che nulla ha a che vedere con i lametini, è stata davvero da dilettanti allo sbaraglio. Sistemare i tifosi vigorini accreditati (dirigenti e non) a meno di un metro dai tifosi giallorossi abbonati, non è stato il massimo: o è una provocazione o è incompetenza. Qualunque sia la causa, le negligenze di chi dovrebbe tutelare l’ordine pubblico sono chiare. Anche se nessuno si assumerà mai delle responsabilità. 

La società giallorossa ha avuto la disposizione di sistemare nella tribuna est gli accreditati provenienti da Lamezia Terme. Come succede tutte le domeniche. Con una piccola differenza in questo caso: la tensione accumulata in settimana dai tifosi del Catanzaro e la rivalità sentitissima nella Piana. Cinquanta erano le persone in possesso di lasciapassare. Non ci interessa se dirigenti o tifosi, perché i controlli di questo tipo sono demandati proprio a chi ha disposto il divieto assoluto del rilascio di qualsiasi forma di accredito. Non certo alla società. Tutto questo mentre gli sponsor del Catanzaro e i calciatori delle giovanili giallorosse sono rimasti a casa attenendosi alle disposizioni impartite. 

Sono tante le risposte che dovrebbero essere date, in una città come Catanzaro con la sua classe politica pronta a sfornare comunicati di “viva soddisfazione” o con sterili polemiche su questioni che poco interessano alle persone. Nessuno però si è sentito in dovere di difendere Catanzaro e il Catanzaro Calcio, anche perché sappiamo tutti lo scarso feeling tra questa società e la classe politica del capoluogo. L’allontanamento della gente dallo stadio, oltre a creare disamore verso il calcio crea solo tanti danni alla società di Cosentino, che avrà i suoi limiti ma che ha avuto in questi anni il grande merito di aver ridato dignità a una tifoseria umiliata da società fantoccio.

Per chiudere due parole sulla sfida di ieri. Il Catanzaro ha avuto il demerito dopo un bel primo tempo di non aver segnato qualche goal in più e di non aver capitalizzato le occasioni create. Il vento ha condizionato la partita, spingendo i giallorossi nel primo tempo e i bianco verdi nella ripresa. Risultato alla fine giusto.

Volendo essere un po’ polemici potremmo parlare di un arbitraggio che ha leggermente penalizzato i giallorossi in alcuni frangenti: qualche gomitata di troppo di Montella meritava di essere punita e un fallo di Gattari da seconda ammonizione è passato in cavalleria.

Nulla, però, rispetto a tutto quello che abbiamo scritto sopra. E allo “spettacolo” di uno stadio vuoto, senza colore e senza tifo. Una sconfitta per tutti.

Salvatore Ferragina

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E dopo gli episodi di ieri, che hanno , l’assessore allo sport Sgromo e l’ex assessore regionale Tallini, che già ieri in serata si erano prodigati attraverso due comunicati di esprimere il loro pensiero sui fatti accaduti, oggi, il direttivo dei “Tipsy Group” si è dissociato nettamente da una nota stampa inviata dal Signor Giuseppe Pisano che si firmava con la sigla di cui sopra.

Il Direttivo, nella nota inviata, ha voluto precisare che nessuno è autorizzato a esprimere propri pareri personali a nome del gruppo.

«Ci dissociamo in quanto, in tutti questi anni – scrivono i Tipsy – noi non abbiamo mai spalleggiato o preso le difese di nessun politico e non lo faremo ora.»

La nota si conclude con l’amore verso la propria squadra «Noi come gruppo continueremo a sostenere solo l’unica fede che ci appartiene, l’Us Catanzaro 1929

 

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Salvatore Ferragina

22 Commenti

  • Manca unita’, lo ribadisco. Manca unita’ tra i tifosi esasperati da migliaia di voci protagoniste. C’e’ chi accusa i tifosi di non essere competenti( quindi dando dell’incompetente), c’e’ chi dice che la citta’ non merita una squadra nelle categorie professionistiche, c’e’ chi – caro salvatore – all’interno di questo forum ( non e’ solo la polizia) continua a ticcare il tasto dolente di uno stadio fuori catanzaro: sappiamo tutti quanto catanzaro e’ affezzionata al mitico ceravolo. Noi continuiamo a legittimare queste voci pubblicando i post e facciamo del male inconsapevolmente alla citta’, alla squadra e al nostro presidente cosentino. Chi fa polemica per due minuti di protagonismo va buttato fuori. Ognuno contribuisca alla rinascita dal suo piccolo.

  • Vedere un politico mi rovina la giornata. Lavoro 12 / 13 ore al giorno e so cosa vuol dire sacrificio. Nella vita non mi ha mai regalato niente nessuno e vedere questa gente mi fa capire quanto è ingiusto il mondo. Sono fiero di me stesso perché sono fiero di poter dire che alla politica e a questa gente non devo nulla.

    • Io sono convinto che tu sei un giocatore di cavalli e ti sei appassionato al calcio dopo aver visto il film l’allenatore nel pallone. Non c’e’ altra spiegazione.

      • Guarda che chi ha beccato 80 cartellini rossi e una squalifica a vita sei tu mica io. Se c’è qualcuno che non capisce di calcio sei tu e lo dimostra la tua carriera calcistica.

        • Ma non solo non capisci nulla di calcio ma dimostri che non capisci nulla di politica, di economia, di innovazione, di produttività e del vivere civile. Ma è possibile che ogni volta che parliamo di malapolitica tu difendi il sistema? Ma cosa ti hanno promesso? Torna uomo libero non renderti ricattabile.

          • Gabriele, io sono connesso 24 ore al giorno. 30 giorni al mese 365 giorni l’anno. Io senza il Catanzaro non ci posso stare. Nonostante ciò ti assicuro che lavoro tanto e bene e la palazzina io l’avrei costruita in 30 giorni. Hanno pure messo le ruspe per farvi credere che i lavori erano partiti. Cacciateli dallo stadio e dalla città. È semplicemente vergognoso. Gabrie’, non ho Facebook.

          • Allora sei un IMPRENDITORE, compratelo tu il CATANZARO così ci divertiamo un po’.

  • Io vorrei che dicesse la sua simmacapostorico. Dicesse la sua su tifosi come straniero le cui affermazioni sono: la tifoseria e’ incompetente, la citta di catanzaro non merita la squadra professionistica, che piazza ragazzi che piazza, e stadio fuori catanzaro. Simma io ho grande stima per te, per chi come te e’ cresciuto a oane e catanzaro ti prego di la tua, cerchiamo di sensibilizzare la redazione sull’"uso" di questi utenti

  • Se non sbaglio gabriele ha cominciato a prendere di mira Sanderra. Ci sono un paio di post che non lasciano sperare in nulla di buono.

  • Catanzarosport24 ha pubblicato la fissazione della data per l’udienza relativa al "caso Razzitti" al 30 marzo prossimo…. Jamu ccui cosidetti… Se non è congiura questa, ditemi voi quale……

  • Buongiorno a tutti,il fatto è che abbiamo pareggiato con il lametia,e questo non va purtroppo,aggiungendo quello che è successo in settimana dopo cosenza e la perdita in malo modo con l’Aversa la frittata è fatta,comunque un elemento da sottolineare è il comportamento del nostro portiere,ha bisogno di riposare non da fiducia all’intero reparto difensivo,e poi amici tifosi ed innamorati del Catanzaro ognuno puo’ avere le sue sacrosante visioni di gioco e di squadra ma parrara co u ciucciu <br />
    si perda a capu e tempu.

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