Intervistiamo

Zoccali dg, si allarga l’inchiesta

Nuovi avvisi di garanzia per il burocrate e altre 24 persone tra la quali figurano parlamentari, ex assessori del Comune di Reggio Calabria e dirigenti della Regione. Il pm Dominijanni indaga su presunti abusi d’ufficio compiuti tra il 2002 e il 2013

Si allarga l’inchiesta della Procura di Catanzaro per l’incarico da direttore generale ricevuto da Franco Zoccali, che ha messo nei guai non solo politici e dirigenti del Comune di Reggio Calabria e della Regione, ma anche il senatore di Ncd, Giovanni Bilardi e quello di Gal, Antonio Caridi.

Il pm Gerardo Dominijanni ha chiesto e ottenuto una proroga delle indagini a carico di Zoccali e degli altri ventiquattro a carico dei quali si ipotizzano una serie di episodi di abuso d’ufficio realizzati fra il 26 agosto del 2002 e il 13 maggio del 2013. 

LE ACCUSE Per il sostituto procuratore di Catanzaro, Zoccali sarebbe illegittimamente approdato a Palazzo Alemanni perché non avrebbe avuto la particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica richiesta. Pur incassando una retribuzione da dirigente, negli anni precedenti alla nomina in Regione, Zoccali aveva infatti solo coperto le funzioni di direttore generale presso il Comune di Reggio e quelle di capo di Gabinetto e capo staff del sindaco della medesima città, ma continuava ad avere in tasca solo una qualifica da funzionario dello Stato, non avendo mai superato il concorso per accedere al settimo livello degli enti locali che qualifica i dirigenti  e non essendo in possesso di titoli equipollenti. Nonostante ciò, a sostegno della propria nomina a dg in regione, il noto politico reggino aveva presentato le delibere della giunta comunale, che attestano il conferimento e le successive proroghe per gli incarichi dirigenziali da city manager e da capostaff del sindaco della città calabrese dello Stretto. 

GLI INDAGATI È dunque per questo motivo che la Procura ha iscritto sul registro degli indagati non solo l’ex potentissimo dg della Regione Calabria, ma anche gli ex assessori del Comune di Reggio che avevano firmato quelle delibere.

Si tratta di Giovanna Argentino Mazzitelli (Cultura), Giuseppe Agliano (Turismo e spettacolo), Amedeo Canale (Sicurezza, Trasporti e Polizia municipale), Franco Germanò, (Lavori pubblici), Demetrio Praticò (Politiche dello sport), Michele Raso (Patrimonio edilizio, Politiche abitative), Fabrizio Veneziano (Bilancio, Programmazione economica, Tributi), Sebastiano Vecchio (Scuola) Pasquale Orazio Zito (Risorse umane). Insieme a loro risultano indagati gli ex assessori, divenuti poi consiglieri regionali Tilde Minasi e Candeloro Imbalzano, l’ex vicesindaco, quindi assessore all’Urbanistica e Politiche giovanili Demetrio Porcino e l’ex sindaco facente funzioni, quindi presidente della provincia Giuseppe Raffa, l’ex responsabile del Turismo, Vincenzo Sidari, divenuto in seguito dg degli Ospedali Riuniti, l’ex assessore Antonella Freno, nel 2013 candidata alle politiche in Lazio nel listone di Storace, l’ex assessore quindi commissario all’emergenza rifiuti Graziano Melandri, dopo l’inchiesta sulla gestione della discarica Alli di Catanzaro, costretto a rinunciare all’incarico per non incappare nella interdizione dai pubblici uffici chiesta dalla Procura di Catanzaro, e i due parlamentari Giovanni Bilardi e Antonio Caridi.

Ma per la nomina di Zoccali sono finiti nei guai anche l’ex assessore regionale al personale Domenico Tallini, i suoi dirigenti di settore in regione, Rosalia Marasco e Vincenzo Tassone, il direttore generale del personale, Umberto Nucara, come pure l’ex governatore ed ex sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti.

SEQUESTRO DA 900MILA EURO Nell’ambito della medesima inchiesta, nei mesi scorsi, la procura ha disposto a carico di Zoccali il sequestro di 900mila euro, che corrisponderebbero alle somme indebitamente percepite per un incarico che per l’accusa non aveva i requisiti per svolgere. Le indebite retribuzioni percepite da Zoccali erano divenute di pubblico dominio all’esito dell’ispezione della Ragioneria dello Stato negli uffici di giunta e Consiglio regionale, ma già in precedenza sul punto i consiglieri regionali di minoranza avevano presentato diverse interrogazioni.

«Ora capisco – aveva commentato all’epoca l’esponente del Pd, Demetrio Naccari Carlizzi – perché la Giunta regionale non mi ha mai dato risposta. Il contenuto della relazione, specie la parte sulla gestione del personale, è gravissimo e merita provvedimenti urgenti e in ogni caso la Giunta regionale deve venire a riferire in commissione».

GLI ALTRI GUAI DELL’EX DG Per l’ex dg della presidenza della Regione Calabria non si tratta della prima indagine a carico. Allo stato, Franco Zoccali risulta infatti indagato a Reggio Calabria nell’ambito del cosiddetto procedimento “Fallara bis”, mentre a Catanzaro è iscritto nel registro degli indagati nell’ambito di diverse inchieste, da quella sulla sanità a quella relativa al trasferimento dei dirigenti regionali.

Alessia Candito

corcalabria

Autore

Salvatore Ferragina

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