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Cosentino al TG1: «Giampà mai venuto. Lo avrei preso a calci in c…»

Scritto da Redazione
Il presidente difende al TG1 il Catanzaro sulla vicenda “Dirty Soccer”. L’intervista integrale stasera a TV7 intorno a mezzanotte 

«Giampà da me per combinare Barletta-Catanzaro? Come minimo lo avrei denunciato o preso a calci in c…». Così il presidente Cosentino si difende da chi per forza vuol tirare in ballo il Catanzaro nella vicenda “Dirty Soccer”, il nuovo scandalo che ha colpito il calcio italiano e che ha portato a un’ondata di arresti in tutta Italia grazie al lavoro della DDA di Catanzaro.

I media, anche nazionali, in un misto di disinformazione e malafede, hanno tirato in ballo la società giallorossa negli ultimi giorni. Forse perché l’inchiesta parte da Catanzaro. Forse perché tra le 1270 pagine dell’ordinanza della DDA, compaiono anche i nomi di Mimmo Giampà e Armando Ortoli, capitano e DS del Catanzaro per una sola partita, Barletta-Catanzaro del primo luglio, l’unica nella lista attenzionata dagli inquirenti a non essersi conclusa con un’effettiva combine. Secondo la DDA per “merito” del presidente Cosentino che l’avrebbe scongiurata infuriandosi quando Giampà era andato a chiederglielo.

Catanzaro-Barletta_03Ma Cosentino, ai microfoni del settimanale del TG1 TV7 (l’intervista integrale in onda stasera intorno a mezzanotte su Rai1) che si occuperà proprio di “Dirty Soccer” fornisce la sua versione: «Sono venuto a Catanzaro 4-5 anni fa per fare calcio. La mia azienda è leader in Europa. Non ho bisogno di queste combine. Giampà non sarebbe mai venuto a chiedermi una cosa del genere perché mi conosce e sa come la penso. Sa che lo avrei preso a calci in c…». 

Schietto, deciso e come sempre senza peli sulla lingua, Cosentino ha spiegato che, secondo lui, Giampà avrebbe usato proprio la forza del presidente come scusa per stroncare ogni velleità di combine dei suoi interlocutori, in quel caso il DS della Vigor Lamezia Maglia, arrestato dalla DDA. Una circostanza, peraltro, che non risulta dalle parole né di Giampà né di Ortoli, ma che viene riportata dal DS dell’Aquila Di Nicola all’allenatore del Barletta Ninni Corda (entrambi agli arresti) e al suo amico Peppe Sampino.

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