Dirty Soccer: Monaco (Figc) dichiara «Abbiamo acquisito gli atti»

Il sostituto procuratore federale ha incontrato gli inquirenti catanzaresi: «Ci aspetta un duro lavoro che sarà sicuramente scrupoloso, attento e rapido»

Da sinistra: Bombardieri, Monaco e Romano«Abbiamo ricevuto i primi atti e ora ci aspetta un duro lavoro che sarà sicuramente scrupoloso, attento e rapido». Con queste parole Nicola Monaco, sostituto procuratore federale della Figc, ha commentato l’incontro avvenuto nel pomeriggio di mercoledì presso la procura di Catanzaro.

Il tema era quello dell’inchiesta “Dirty soccer“, di cui Monaco – inviato a Catanzaro dal procuratore federale Stefano Palazzi – ha acquisito gli atti direttamente da Giovanni Bombardieri, procuratore aggiunto della Dda del capoluogo calabrese, e dal sostituto procuratore Elio Romano, titolare dell’inchiesta.

La Figc si è mossa, dunque, per cominciare a lavorare alle eventuali implicazioni sportive che l’ennesima inchiesta sul calcioscommesse potrebbe portare con sé, con ipotesi di reato a carico dei tesserati e dei dirigenti coinvolti che potrebbero andare dalla responsabilità oggettiva alla omessa denuncia, fino alla vera e propria frode.
L’arrivo di Monaco nel Palazzo di Giustizia catanzarese non fa altro quindi che confermare come l’inchiesta abbia destato il preoccupato interesse della Figc.

Un atto concreto, questo, a cui con ogni probabilità ne seguirà un altro, ovvero la visita – non certo di cortesia – dello stesso Palazzi, il quale si vedrà con il procuratore capo della Dda Vincenzo Antonio Lombardo nei prossimi giorni, dopo aver visionato il materiale che oggi Monaco gli consegnerà.
Sull’esigenza di fare in fretta, lo stesso Palazzi si era espresso ieri con le dichiarazioni rese alla stampa proprio sul tema “Dirty soccer”: «Procedimenti prima dell’inizio della prossima stagione? La nostra aspirazione sarebbe quella di fare quanto prima anche per i campionati, per tutto. La pausa dei campionati è una finestra ideale per intervenire attraverso gli organi giudicanti. Il nostro tentativo sarà quello».
Quanto agli aspetti penali dell’inchiesta, tra le stanze del Tribunale di Catanzaro non sembrano esserci preoccupazioni dopo la mancata convalida delle misure restrittive per alcuni degli indagati, semmai l’unico aspetto che potrebbe rallentare il percorso giudiziario è rappresentato da questioni di competenza territoriale sui reati contestati e dai conseguenti rimpalli tra procure.

Alessandro Tarantino – corcalabria

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