Intervistiamo

Aeroporto: passeggeri in calo

C’è un indicatore che determina non solo lo stato di salute di uno scalo ed è il flusso dei passeggeri in transito. In quel dato si raccoglie la capacità di un territorio di attrarre o meno visitatori e dunque comprendere l’appeal turistico che esercita o la movimentazione di persone che in quell’area si spostano per affari o per lavoro. Nel caso dello scalo aeroportuale di Lamezia, quell’indicatore si riflette sull’intera Calabria atteso che Sant’Eufemia è l’aeroporto principale della regione.

Da qui arrivano passeggeri e turisti che si spostano, di fatto, nelle varie aree della Calabria. E a vedere le ultime statistiche pubblicata sul sito di Assaeroporti lo scalo lametino non si può dire che goda di buona salute. A confrontare i dati dello scorso mese di giugno – inizio della stagione estiva – emerge che l’aeroporto della Piana ha perso circa il 20 percento del volume di traffico rispetto al 2014. Una performance negativa che pone lo scalo lametino nella non felice posizione di vertice nella classifica nazionale per riduzione di numero di movimentazione negli aeroporti italiani.

Con 19,4 punti percentuali in meno di giugno dello scorso anno, infatti, Lamezia Terme è primo seguito dallo scalo di Cuneo (-18,2%) e Catania (-15,5%). Un dato negativo, che ovviamente si riflette anche sul numero di passeggeri: crollati in un anno di circa 10 punti percentuali (-9,8%).

Ed entrando nel particolare delle elaborazioni fornite da Associazione che raggruppa tutti gli scali italiani, emerge che a precipitare sono stati soprattutto il numero di passeggeri su voli nazionali: scesi del 12,4 per cento rispetto al 2014. Mentre quelli su voli internali hanno risentito meno della flessione (-0,7%). Considerato però che i flussi turistici, ma anche per motivi di lavoro verso la nostra regione storicamente – e soprattutto percentualmente – sono legati alle movimentazioni interne si comprende bene come sia partita questa stagione estiva calabrese.

All’insegna decisamente del segno negativo. Ma un minore afflusso di viaggiatori e movimentazione di vettori sullo scalo lametino si traduce anche in minore entrate per le casse della società che gestisce l’aeroporto.

E viste le recenti inchieste giudiziarie che stanno interessando i vertici della Sacal si può dire piove sempre sul bagnato.

 

Roberto De Santo – corcal

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Redazione

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