Intervistiamo

Auguri O’Rey

Scritto da Francesco Panza
Omaggio a Massimo Palanca nel giorno del suo compleanno
 
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Uno dei primi ricordi legati al calcio mi porta indietro di molti anni, ad un’età in cui la percezione delle cose e del tempo si perde tra le mille emozioni di un bambino che non sa esattamente cosa sta facendo. 

Ricordo il “Ceravolo” di sera, le luci dei riflettori accese, mio padre sugli spalti a controllarmi con lo sguardo e io che lentamente vengo sospinto dalla folla a ridosso della recinzione che separa il campo dalla Curva. È un moto di gioia quello delle persone che sembrano improvvisamente scosse da qualcosa di intimo, di profondo. Tutti battono le mani, urlano e io sono lì, in mezzo a loro.

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Quella sera mi avevano detto che ci sarebbe stato qualcuno di importante, un calciatore che aveva fatto emozionare migliaia di persone. L’informazione mi bastava. Ero pronto con un foglio bianco e una penna a raccogliere l’autografo di questo sconosciuto. Non me lo sarei perso per nessun motivo al mondo.

Mi faccio largo tra la gente per arrivare alla recinzione. Passo a fatica ma vado avanti, devo capire cosa sta succedendo. Finalmente arrivo, sporgo la mano oltre la rete fin quando non mi si para davanti questa figura esile, maglietta sudata e un paio di baffi che rapiscono la mia attenzione. «Come ti chiami?» mi chiede, rispondo timidamente «Francesco». Abbassa lo sguardo, scrive sul foglio e lo restituisce con un sorriso che mi riempie il cuore. Ho conosciuto Palanca.

Me ne renderò conto anni dopo quando ripenserò a quel momento quasi come a un sogno lucido, uno di quelli che ti fanno sobbalzare dal letto. Ho conosciuto O’Rey e mi sono emozionato. Non per un calcio d’angolo, non per un sinistro chirurgico, non per una punizione o una rovesciata. Mi è bastato vederlo.

Un’apparizione che conservo tra i ricordi più belli della mia infanzia e che in parte spiega cosa rappresenti Massimo Palanca per le generazioni che non lo hanno visto giocare. Un esempio a cui tendere, un insieme di valori in carne e baffi. In una frase: il Catanzaro che vorrei. 

Auguri Massimo. Dalla redazione di UsCatanzaro.net e dai suoi utenti. Da chi ha esultato ai tuoi gol e ha apprezzato la tua umanità. Da chi non ti ha mai visto giocare, ma ti ama ugualmente. 

 

Francesco Panza

 

 

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Francesco Panza

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