Intervistiamo

Il canale dei “Due Mari” taglierà in due la Calabria?

Scritto da Redazione

Non potrà certo avere l’importanza strategica e commerciale del canale di Suez o del canale di Panama, ma il “canale dei due mari” che qualcuno ha pensato di progettare e che dovrebbe tagliare la Calabria in due non mancherà di creare speranze, illusioni, critiche e certamente polemiche. Di cosa si tratta? Del progetto di un grande canale navigabile che dovrebbe collegare il versante jonico con quello tirrenico tagliando letteralmente in due la nostra regione nel punto in cui è più stretta, vale a dire tra Lamezia Terme e Squillace. La proposta sarebbe stata già illustrata al Presidente della Regione Mario Oliverio da esponenti del Comitato promotore e presto dovrebbe anche essere presentata a Graziano Delrio, Ministro delle Infrastrutture. Il “Canale dei due mari” dovrebbe avere un costo compreso tra i 7 ed 9 miliardi di euro.

All’imbocco del canale, sul Tirreno e sullo Jonio dovrebbero sorgere due nuovi agglomerati urbani, non si capisce se autonomi rispetto a Lamezia e Squillace o se integrati nelle due città. I promotori sostengono che il canale porterebbe vantaggi evidenti e sostanziali alle città poste lungo il canale stesso ed all’intera regione. L’incasso dei pedaggi potrebbe infatti essere destinato al finanziamento di opere sociali e di infrastrutture. Le due nuove città, una sul lato Tirreno con il nome che in qualche modo onori  Tommaso Campanella e la sua città del sole, l’altra con il nome che richiami la vocazione marinara della Calabria, dovrebbero ospitare –spiegano i promotori del progetto- strutture ospedaliere, centri di ricerca che valorizzino i benefici della dieta mediterranea e l’utilizzo di alimenti tipici calabresi.

Il canale avrebbe grosse ricadute sulla navigazione: dovrebbe ospitare il transito nei due sensi di navi cargo e da crociera, evitando la circumnavigazione della Calabria attraverso lo stretto di Messina per passare dal Tirreno allo Jonio ed all’Adriatico e viceversa. Si risparmierebbero, secondo il progetto,  tra le 13 e le 16 ore di navigazione, con un consumo di nafta ridotto ed un risparmio di circa 200mila euro. Il progetto, a detta dei proponenti, garantirebbe il rispetto per l’ambiente e per l’ecosistema. Resta da capire chi lo dovrebbe finanziare, quanto sia davvero fattibile, se Regione e Governo hanno interesse ad un progetto del genere, chi c’è dietro un progetto di tale portata. Dopodichè le famose “Calabrie” potrebbero davvero diventare, anche fisicamente, due!

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