Intervistiamo

Giochi in strada, rititirata da Abramo l’assurda ordinanza

Scritto da Redazione
Dopo le tante critiche arrivate il primo cittadino fa un passo indietro
 

Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha ritirato l’ordinanza con cui lunedì era stato disposto il divieto di praticare attività ludico-sportive di qualsiasi genere che potessero arrecare disturbo e molestie alle persone o cagionare danni al patrimonio pubblico e privato nelle pubbliche vie e piazze del territorio comunale, ad esclusione delle manifestazioni regolarmente autorizzate.

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Il primo cittadino ha preso atto che il provvedimento, dalla sua lettura, ha generato equivoci sulle finalità dell’atto. “L’intento dell’ordinanza – spiega una nota del Comune – non era assolutamente quello di negare il diritto al gioco da parte dei più piccoli, ma di prevenire il rischio di eventuali danni a cose e persone sulla scorta di segnalazioni ricevute da cittadini. La ratio dell’adozione del provvedimento non era, quindi, quella di porre limiti all’espressione ludica dei ragazzi, bensì di tutelare la tranquillità dei residenti, soprattutto gli anziani, nelle zone del centro abitato scoraggiando l’utilizzo delle piazze o di altri spazi pubblici come campi da calcio da parte non tanto dei bambini, ma degli adolescenti e degli adulti. Tali episodi – sottolineano dal Comune – hanno generato nei giorni scorsi persino dei momenti di tensione tra alcuni residenti e dei giovani in una piazza del quartiere Santa Maria, tanto da rendere necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Un altro esempio concreto si è registrato di recente anche in Galleria Mancuso con un maggiorenne, immortalato anche dalle telecamere di sorveglianza, che con un pallone ha danneggiato l’impianto di illuminazione. A seguito di un più ponderato esame della problematica, non si possono, però, ritenere sussistenti in maniera chiara ed evidente gli estremi per la vigenza dell’ordinanza che è stata ritirata”.

Il ritiro era stato sollecitato, in giornata, da associazioni, partiti, movimenti, cittadini, e dal garante della Regione Calabria per l’infanzia e l’adolescenza.

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