Catanzaro-Teramo 2-0: la cronaca

Un Catanzaro straordinario regola un Teramo tutt’altro che demotivato

CATANZARO- Semplicemente straordinario! Supportato da un pubblico
impareggiabile il Catanzaro si sbarazza del Teramo con il più classico dei
risultati e ritorna ad essere la capolista solitaria del campionato ad una gara
dal termine. Il Crotone, infatti, non va oltre il pareggio allo “Zaccheria”
contro il Foggia.
Partita senza storia, con le Aquile perfette nel reparto arretrato, dove
Pastore e Zappella hanno letteralmente annullato l’ex pitagorico De Florio, e
con un Ferrigno in versione “sette polmoni”, che ha trascinato la squadra fino
alla vittoria.
Il Teramo, dal canto suo, privo della sua punta di diamante, il caledone Taua,
impegnato con la sua nazionale, ha onorato sin in fondo l’impegno, dando del
filo da torcere ai giallorossi soprattutto dopo la prima rete firmata da
Ferrigno.
Le uniche note stonate dell’incontro sono state l’infortunio di
Corona al 36’, colpito involontariamente da Paoloni, che lo aveva anticipato in
uscita, e che ha costretto Re Giorgio ad abbandonare anzitempo il campo,
mettendo anche in serio rischio la sua presenza nella prossima gara di Chieti,
e l’espulsione di Morello, per due ingenue ed evitabili ammonizioni, che ha
lasciato la squadra per gran parte della ripresa in inferiorità numerica.
La cronaca è un florilegio giallorosso, fatto di grandi giocate e di strepitose
parate dell’estremo difensore avversario.
Al fischio del lungo Tonolini, le Aquile mettono subito le carte in tavola
aggredendo l’undici di Zecchini con trame di gioco ficcanti.
Dopo appena cinque
minuti in mischia i giallorossi sforano il vantaggio. Al 7’ una punizione di
Morello si perde sul fondo. Al 10’ è già vantaggio per i padroni di casa:
calcio d’angolo battuto da Morello e stavolta in mischia interviene Ferrigno
che batte imparabilmente Paoloni per l’1 a 0. Al 15’ l’estremo difensore ospite
interviene prima su un bel colpo di testa di Corona e poi sulla successiva
battuta a rete di Zappella. Due minuti dopo il nigeriano Ola salva sulla linea
un tiro del vivace Toledo. Al 21’ ancora Paoloni si supera respingendo un colpo
di testa di Morello. Al 27’ si vede finalmente il Teramo con un tiro da fuori
di Mancino, sul quale Lafuenti è sicuro.
La ripresa è più fiacca, con gli uomini di Braglia ridotti in dieci dal 50’ per
la già citata espulsione di Morello che, già ammonito, esce dalla barriera
prima del tiro di Platone, e si becca ingenuamente il secondo giallo.
Al 12’ ci prova Pastore con un punizione dai 18 metri, che però si perde di
poco a lato. Al 23’ arriva il gol che chiude il match: angolo di Dei e di nuovo
in mischia Ascoli batte Paoloni e manda in visibilio i 16.000 cuori del
“Ceravolo”.
Poi tutti attaccati alle radioline per sentire cosa accade a
Foggia: Vantaggiato pareggia e completa la rimonta pitagorica. La festa è
rimandata a domenica prossima. Ma non importa. Le Aquile hanno vinto e hanno
fatto felici i propri tifosi, che al triplice fischio finale hanno anche invaso
pacificamente il rettangolo di gioco per complimentarsi con i propri beniamini
e per applaudire sportivamente i 40 tifosi marchigiani presenti.
Ora inizierà
un’altra settimana di passione per Lafuenti e compagni e per tutto l’ambiente,
nella quale bisognerà stare con i piedi per terra, i giallorossi non hanno
ancora vinto nulla e la sconfitta di Martina insegna.

Pier Santo Gallo

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Redazione

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