Avversario di turno

Scopriamo il Chieti!

Tutto quello che c’è da sapere sugli ultimi avversari del Catanzaro

LA
SQUADRA

L’ultimo
ostacolo verso la promozione in serie B del Catanzaro si chiama Chieti. È
proprio la squadra abruzzese, allenata nella passata stagione da Braglia, a
separare i giallo-rossi dal prestigioso traguardo. Un avversario ostico, in
buona forma, capace di grandi imprese tra le mura amiche. Sfumato l’obiettivo
play-off, sarà necessario valutare la consistenza delle motivazioni dei
nero-verdi: la volontà di regalare l’ultima soddisfazione ai tifosi; la
rivincita su Braglia e gli altri ex teatini; la reazione alla forzata trasferta
di Ascoli. Il Chieti ha trovato solo nel finale di stagione il mix giusto che
tanti giocatori e diversi allenatori avevano inseguito nel corso del
campionato. Dopo i fallimentari tentativi di Alberti e Florimbi, è toccato a
Dino Pagliari prendere in mano le redini della squadra per guidarla fino alle
soglie dei play-off. Rispetto alla gara d’andata – giocata nel giorno
dell’Epifania – sono cambiati tanti volti in casa nero-verde. In porta è
arrivato Marruocco dal Messina. In difesa un doppio scambio con la Fermana ha
portato in Abruzzo Bonfanti e Lacrimini per Di Bari e Mengoni, mentre Zattarin
è finalmente approdato a Catanzaro, fortemente voluto da Braglia. A
centrocampo, ceduti Costanzo (al Melfi) e Onesti (ancora alla Fermana), è
arrivato dall’Avellino l’ex giallo-rosso Morfù, calabrese di Rossano, 25
presenze e 2 gol a Catanzaro in una stagione e mezza. In attacco Aquino è
finito al Frosinone, mentre è stato acquistato Mario La Canna, cosentino di
nascita, con 5 stagioni di serie B alle spalle (3 nel Cosenza, 2 nella
Reggina). Nella nuova formazione base il Chieti schiera davanti a Marruocco una
difesa a 4 composta da Medda e Petitto sulle fasce, Bonfanti e Cherubini
(tornato nel suo ruolo naturale) centrali. La linea mediana prevede un esterno
offensivo a destra (Morfù), e uno più difensivo a sinistra (Lacrimini); mentre
in cabina di regia agiscono il croato Rajcic e l’esperto Di Fabio. Il tandem
offensivo è composto dai due bomber Califano e Quagliarella. Ampio spazio anche
per Lambertini, Suppa e La Canna. Il rammarico per un campionato buttato al
vento e la volontà di dimostrare la propria forza potrebbero essere un
ulteriore incentivo per il Chieti in vista dell’arrivo della capolista.

Formazione tipo (4-4-2): Marruocco; Medda, Bonfanti, Cherubini, Petitto;
Morfù, Di Fabio, Rajcic, Lacrimini; Califano, Quagliarella.

 

FOCUS
ON

L’ultimo
appuntamento dell’anno con la rubrica “Focus On” è dedicato al bomber che
insidia il secondo posto di Giorgio Corona nella classifica dei goleador del
girone: Fabio Quagliarella. Il 21enne attaccante di Castellammare di Stabia si
era messo in evidenza con la Primavera del Torino due anni fa, e aveva anche
esordito in prima squadra (4 presenze). Le sue indubbie qualità gli valsero la
chiamata della Fiorentina in C2, ma la deludente esperienza con i gigliati si
concluse a gennaio, dopo 12 presenze, un gol e il trasferimento al Chieti in
C1. Con i nero-verdi Quagliarella giocò 11 partite realizzando 2 reti. In
questa stagione la clamorosa esplosione con 17 gol in 30 partite: un bottino di
tutto rispetto se si considera che il suo partner d’attacco, Gianni Califano, è
un altro cannoniere di tutto rispetto. I due hanno formato un’accoppiata
formidabile, trascinando il Chieti a suon di gol a un passo dai play-off.
Quagliarella è alto 1.82 m e pesa 73 kg. È una classica prima punta di peso,
forte di testa, ma abile anche con i piedi. Il suo destro ha colpito più volte
in questa stagione che lo vede in vetta alla classifica cannonieri, se non si
tiene conto dei calci di rigore. La giovane età gioca a suo favore,
lasciandogli ampi margini di miglioramento. Probabilmente il Torino lo ha
lasciato andare troppo presto, e il Chieti si frega le mani dopo aver già
rifiutato numerose offerte durante il mercato di riparazione. I suoi 17 gol
saranno un ottimo biglietto da visita, per lui e per la società abruzzese,
quando verrà il tempo di sedersi al tavolo delle trattative.

 

VERSO
CHIETI-CATANZARO

La
sconfitta di misura (2-1) subita a Fermo domenica scorsa ha interrotto la folle
corsa del Chieti, che nelle 11 partite precedenti aveva ottenuto ben 26 punti:
una media da promozione. Tuttavia, alla luce della vittoria del Benevento,
anche una vittoria nelle Marche non avrebbe consentito agli uomini di Pagliari
il reinserimento nella lotta play-off. Un obiettivo che sembrava alla portata
dopo che i nero-verdi, in sequenza, avevano superato il Crotone (2-1), fermato
il Benevento (2-0), umiliato l’Acireale (5-0) e dominato la Samb (3-1), sempre
tra le mura amiche dello stadio “Angelini”. Comprensibile l’amarezza dei tifosi
per lo spostamento della partita con il Catanzaro. Proprio il rendimento
interno ha permesso al Chieti il salto di qualità: in casa gli abruzzesi hanno
ottenuto ben 10 vittorie, 3 pareggi (contro Lanciano, Taranto e Fermana) e 3
sconfitte (Giulianova, Foggia e Viterbese), con 24 gol segnati e solo 10
subiti. Anche se ad Ascoli sarà praticamente il Catanzaro a giocare in casa, le
polemiche seguite alla decisione del prefetto hanno reso più elettrizzante
l’atmosfera della gara, a tutto svantaggio dei giallo-rossi. A parte il
problema logistico dello spostamento ad Ascoli, il Chieti ha trascorso una
settimana di grande serenità, servita probabilmente per ripensare a quello che
poteva essere e non è stato. Pagliari ha tutta la rosa a disposizione e
dovrebbe schierare la formazione tipo, con il rientro di Morfù dopo la
squalifica. Il sacrificato sarà La Canna, che però potrebbe essere impiegato a
partita in corso.

Probabile
formazione (4-4-2):
Marruocco; Medda,
Bonfanti, Cherubini, Petitto; Morfù, Di Fabio, Rajcic, Lacrimini; Califano,
Quagliarella.

 

I
PRECEDENTI

Otto
i precedenti tra le due squadre, tutti di serie C2, tra il 1996 e il 2000. al
“Ceravolo” il Catanzaro ha sempre vinto, mentre al “Guido Angelini” il bilancio
è chiaramente favorevole ai nero-verdi con 2 vittorie e 2 pareggi. Le due
vittorie teatine portano la firma di Lapini (1-0 nel 1997-98) e di Sparacio
(doppietta su rigore nel 2-0 del ’99-2000). I pareggi, ambedue per 1-1, vedono
i sigilli giallo-rossi di De Min e Gaccione. In questa stagione nella gara
d’andata il Catanzaro prevale per 1-0 nel turno infrasettimanale dell’Epifania.
Catanzaro distratto, imbrigliato da un Chieti attento e ordinato. Nel Catanzaro
pesa l’assenza di spinta sulla fascia sinistra di Caterino (squalificato); nel
Chieti non gioca Zattarin, appena approdato alla nuova corte di Braglia. Il
primo tempo è abbastanza noioso con un paio di spunti di Corona e Toledo, una
traversa scheggiata da Ferrigno e una prodezza di Lafuenti su tiro di Califano.
L’equilibrio si spezza dopo otto minuti della ripresa, quando Toledo raccoglie
un corto rinvio della difesa teatina, scherza un difensore in tunnel e trafigge
con una puntata il portiere Basso. Da quel momento in poi i giallo-rossi
controllano agevolmente la prevedibile reazione del Chieti, conservando il
risultato fino alla fine, per la gioia dei 10.000 del “Ceravolo”.

 

I
TIFOSI

Il
Chieti non ha storicamente un grande seguito di pubblico. In questa stagione la
media degli spettatori allo stadio “Angelini” è stata di 1.839 unità (14° posto
nel girone), con soli 531 abbonati (anche qui 14° posizione). Viceversa è
ottima la tradizione ultras, confermata dal buon tifo dei 50 sostenitori
nero-verdi giunti al “Ceravolo” per la gara d’andata. I rapporti con la
tifoseria giallo-rossa sono buoni, anche se le vicende dell’ultima settimana
hanno creato un po’ di tensione. È attesa in giornata una decisione dei gruppi
organizzati teatini sulla “trasferta” di Ascoli, imposta dal prefetto. I supporters
nero-verdi, nonostante i pullman messi a disposizione dalla società, stanno
prendendo in considerazione l’ipotesi di una clamorosa protesta: presentarsi
ugualmente domenica sugli spalti dello stadio “Angelini” per opporsi
all’assurda decisione di spostare la gara con il Catanzaro. Una forma di
protesta forte, ma civile e condivisibile, anche se l’augurio è che ci sia
partita vera domenica sia in campo, sia sugli spalti. In bocca al lupo!

Ivan Pugliese

Autore

Redazione

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