Rassegna stampa

Mazzone, Ranieri e Di Marzio «Una impresa da applaudire»

La gioia degli ex tecnici e giocatori giallorossi
Il tecnico del Bologna: «Spero d’affrontare il Catanzaro in Coppa»
Palanca: «Bravi Braglia e una società forte»
da Gazzetta dello Sport

CATANZARO – Alla gente che continua a sfilare, suonare clacson e scambiarsi gli auguri come nelle feste comandate, si uniscono i grandi protagonisti del passato. Da Camerino, Massimo Palanca, oltre 100 gol e la maggior parte spettacolari, in 10 anni di militanza giallorossa, esclama: “Avevo visto la squadra in un paio d’occasione e m’aveva impressionato la consistenza tecnico-tattica. Braglia ha lavorato bene e, poi, ha quel Corona che il gol lo inventa. Nulla avrebbero entrambi fatto, se non fossero stati assistiti da una grande società. Parente, Poggi, Improta s’ispirano a quella di Ceravolo, mantenendo la cura artigianale ed elevando la managerialità.“ Ricalca la dichiarazione dell’ex bomber, l’altra gloria Adriano Banelli: “L’organizzazione di gioco e l’alto livello tecnico sono stati evidenti. Ho cominciato a crederci dopo la vittoria a Giulianova. Braglia è stato molto bravo e coerente nell’applicare le sue idee. La società, poi, è un modello organizzativo” Segue, da Londra, Claudio Ranieri, ex di promozioni e trionfi, attuale tecnico di successo (Cagliari, Napoli, Fiorentina, Atletico Madrid, Chelsea), sposato con la catanzarese Rosanna Bitonti, così commenta: “Ho sempre seguito il Catanzaro, anche se non è stato semplice avere notizie aggiornate. Non mi spiegavo come quella piazza potesse languire in categorie mortificanti. Domenica, sapevo contro chi il Catanzaro giocasse e che si trattava di una sfida importante. Confesso, però, che pensavo fosse la penultima di campionato. Come tutte le persone semplici, non ho dimenticato le mie origini e l’esperienza di Catanzaro è stata anche formativa.” Non poteva che mancare alla sfilata dei grandi ex, Carletto Mazzone, allenatore giallorosso in 2 stagioni di A (dal 78 all’80). Ancora una volta, si conferma verace ed essenziale: “E’ stata la mia Ascoli a consegnarvi la B. Ricordatelo! Il Catanzaro, in C2, non poteva che essere una burla. Se sono contento? A Catanzaro ho amici indimenticabili. Braglia, poi, come Novellino, è stato un mio giocatore. Confesso che m’ero su entrambi sbagliato, perchè non pensavo diventassero grandi allenatori. Mancavano, forse, di quel carisma che poteva far pensare a questo sbocco di carriera. Mi auguro che con il mio Bologna possiamo incontraci in Coppa Italia.” Continua il revival Gianni Di Marzio, allenatore della seconda conquista della A (75-76), che intuisce il motivo della telefonata e risponde cantando l’inno del suo tempo: “Il Catanzaro si sta portando avanti e tutti quanti i tifosi sian contenti; sotto la guida di Di Marzio, ritorneremo in serie A.” Poi, si blocca e dice: “Bravi Parente, Improta, Braglia, i giocatori. Sarei voluto venire con l’Acireale ed in altre occasioni, ma temevo che, se non si vincesse, si diceva che portassi male. Se le feste continueranno e qualcuno mi chiamasse, sarei felice di unirmi ai festeggiamenti. L’entusiasmo di questi giorni lo conosco bene e l’ho inizialmente inventato io. In quell’organizzazione festaiola, in quei grandi esodi, in quelle invasioni di campo, in quella voglia di vincere, c’è anche un pò di Di Marzio.” Chiude la Kermesse il catanzarese Fausto Silipo, altro grande cuore giallorosso, sia come ex giocatore che tecnico: “Ha vinto la migliore squadra e società. Grande il lavoro di Braglia ed anche quello di Parente, Improta e Logiudice. Personalmente, non smantellerei questa squadra. Gente come Corona, Morello, Ferrigno, Briano, Alfieri, Ascoli, Zappella e Pastore possono continuare a ben figurare. Quest’ultimo, l’ho cercato in qualsiasi squadra sia andato ad allenare. Fra una C1 vincente ed una buona serie B, non c’è grande differenza.”

Fabio Blasco

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God

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