AREZZO-CATANZARO 3-0

La cronaca: Serafini scatenato manda i giallorossi a tappeto

AREZZO- Risultato bugiardo quello maturato nell’andata della Supercoppa di serie C tra Arezzo e Catanzaro. 3-0 il risultato finale in favore dei toscani, dominatrici del girone settentrionale della C/1, vinto con ben tre giornate d’anticipo su un Catanzaro che invece il campionato lo ha vinto otto giorni fa e che ha affrontato la squadra di mister Somma in formazione largamente rimaneggiata, per le defezioni di Corona e Luiso, per la squalifica di Zattarin e per il turnover che Braglia ha applicato, dando spazio a quei giocatori che non ne hanno avuto tanto nel corso del campionato, come Gentili, Pierotti, Piemontese, Ciardiello, e anche Alfieri, in netto miglioramento dopo la fastidiosa fascite che lo ha costretto a saltare l’ultima parte del campionato. La squadra comunque non ha demeritato nei confronti dei toscani, in formazione tipo, mettendoli in difficoltà soprattutto nella ripresa, e meritando di segnare almeno un gol, che però non è arrivato. E c’è da dire anche che il terzo gol degli amaranto (che è anche il terzo gol del bomber Serafini, il vero mattatore dell’incontro) è scaturito da un calcio di rigore inesistente, segnalato dall’assistente Zaner per un presunto fallo di Ciardiello nei confronti di Ciullo, che è avvenuto nettamente fuori dall’area di rigore.
LA CRONACA
Nel primo tempo il Catanzaro soffre l’asfissiante pressing di Gelsi e compagni e non riesce ad entrare con decisione nella tre quarti campo amaranto.
Al 7’, al primo sussulto della gara, Gentili è già costretto a capitolare: cross insidioso dalla sinistra di Abbruscato, Ascoli manca l’intervento sulla palla che arriva a Serafini che, libero sul secondo palo, batte il portiere giallorosso. Al 12’ risponde il Catanzaro con un tiro dalla distanza di Zappella parato in due tempi da Pagotto. Al 14’ Gelsi impegna Gentili da lontano. Al 17’ Briano dopo un elegante controllo lascia partire un gran fendente che sfiora la traversa. Al 33’ l’Arezzo è pericolosissimo con un tiro da posizione defilata di Vigna, che Gentili devia in angolo. Al 39’ Alfieri, dopo aver fatto fuori due avversari ignora dall’altra parte il solissimo Toledo, e calcia un tiro rasoterra che è preda di Pagotto.
Nella ripresa Braglia getta subito nella mischia Morello e la partita cambia. Le Aquile sono più aggressive e convinte e riescono a chiudere i padroni di casa nella propria metà campo, non riuscendo però ad impensierire più di tanto Pagotto. Al 2’ Toledo ci prova da fuori, ma il portiere ex Perugia, Milan e Triestina c’è. Al 18’ il colored brasiliano riesce a superare il pipelet avversario, ma si allarga troppo e riesce a guadagnare solo un angolo. Al 27’ un tiro-cross di Pasqual non sorprende l’attento Gentili. Al 29’ l’occasione più ghiotta per pareggiare capita sui piedi di Morello che ruba palla ai difensori amaranto e non vede liberissimo sulla destra il nuovo entrato Machado, e prova un tiro potente ma centrale che Pagotto blocca. Ma nel momento migliore dei giallorossi arriva il raddoppio dell’Arezzo, firmato da Serafini, che corona con un gran tiro al volo una bellissima azione da parte di Vendrame. Al 33’ il già citato episodio del 3 a 0 con Serafini che dal dischetto spiazza Lafuenti e mette una seria ipoteca sulla conquista della coppa. Strada in salita quindi per le Aquile giovedì prossimo al “Ceravolo” con Briano e compagni che dovranno segnare ben quattro gol (senza subirne) per alzare al cielo la coppa, o almeno tre per giocarsi tutto alla lotteria dei rigori.

Pier Santo Gallo

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