Rassegna stampa

L’Arezzo fa il pieno e conquista la Supercoppa

Pagotto resiste agli assalti del Catanzaro e para anche un rigore a Luiso: ma i calabresi festeggiano lo stesso

Catanzaro 0 Arezzo 1

MARCATORE: Pasqual al 40′ p. t.

CATANZARO ( 4- 4- 2):
Lafuenti 6; Dei 6, Ciardiello 6 ( dal 13′ s. t. Zattarin 6), Milone 6, Pierotti 6 ( dal 42′ p. t. Ascoli 6); Toledo 6,5 ( dal 23′ s. t. Morello 6), Alfieri 6, Briano 6,5, Ferrigno 6,5; Luiso 6, Corona 6,5.
( Riccardi, De Simone, Ottonello, Cunzi). All. Braglia.

AREZZO( 4- 4- 1- 1): Pagotto 7; Ogliari 6, Venturelli 7, Scotti 6 ( dal 16′ s. t. Kyriazis 6), Barbagli 6; Vigna 6 ( dal 13′ s. t. Vendrame 6), Gelsi 6, Passiglia 6,5, Pasqual 6; Serafini 6; Abbruscato 6 ( dal 34′ s. t. Ciullo s. v.). ( Proietti, Javorcic, Teodorani, Villa). All. Somma.

ARBITRO: Damato di Barletta 6
NOTE: spettatori 7.000 circa ( paganti 5.901), incasso di 79.337 euro. Amm. Ferrigno, Corona, Luiso, Ascoli e Vigna.

Angoli 7- 2 per il Catanzaro.

CATANZARO –
La Supercoppa è andata all’Arezzo, che nel doppio confronto ( 3- 0 all’andata) ha sfoderato la sicurezza e la solidità con cui s’è imposto in campionato. C’è subito da dire che è stata una partita vera. Anzi, gli strascichi della gara d’andata ( cori razzisti, incidenti, arresti di ultras, presunti torti arbitrali), avevano caricato il pubblico, che dimostrava non poca ostilità. Una parte della curva, riservata al cuore della tifoseria di casa, veniva lasciata libera e campeggiava uno striscione di solidarietà per gli arrestati.
Al proposito, va detto sono tornati tutti a casa i 17 ultras del Catanzaro finiti in carcere domenica scorsa dopo la partita di Arezzo. Per 14 di loro il gip aretino Gianni Fruganti ha disposto gli arresti domiciliari, mentre altri tre più giovani e studenti dell’ ultimo anno delle medie superiori, potranno andare a scuola ma non potranno uscire di casa nelle ore notturne e hanno l’obbligo di non allontanarsi dal comune di residenza. Agli ultras sono contestati episodi di violenza avvenuti dentro e fuori lo stadio e il tentativo di speronare con un pulmino su cui viaggiavano un’auto della polizia poco prima del casello autostradale di Arezzo. I 17 hanno sostenuto di non aver commesso alcuna violenza e anzi di essere stati malmenati dalla polizia: i loro difensori si sono riservati di presentare un esposto per maltrattamenti e lesioni.
Ma torniamo alla partita. Braglia, fra la tentazione di presentare una squadra altamente competitiva e quella di premiare la fedeltà delle seconde linee, cedeva al cuore e teneva fuori metà squadra titolare. Nell’Arezzo, invece, mancava solo Teodorani. La gara risultava subito gradevole e le prime della classe si dimostravano all’altezza. La difficile impresa di recuperare i tre gol dell’andata, diventava proibitiva al 40′, quando Pasqual, imbeccato da Serafini, portava in vantaggio i toscani. Sino a quel momento, i giallorossi di Braglia avevano sfiorato il vantaggio almeno in tre occasioni, di cui clamorosa è stata quella del 6′ di Corona, che Gelsi salvava sulla linea. Anche Toledo sfiorava il vantaggio al 23′.
Nella ripresa il Catanzaro insisteva, con gli ospiti che controllavano, a tratti con affanno, le intenzioni di Corona ( 12′) e Luiso ( 29′, 37′, 40′), che al 45′ si vedeva parare da Pagotto un rigore accordato per fallo di Verderame su Ferrigno. Nella curva, nel corso della ripresa, si scatenavano incomprensibili tafferugli fra i tifosi di casa.
Alla fine, dopo che il clima tra giocatori è tornato disteso, il presidente Macalli consegnava la meritata coppa all’Arezzo. E alle 21, iniziava la grande festa della promozione organizzata dal Comune.

Fabio Blasco

Autore

God

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