Intervistiamo

Torino: due passi nella storia

Scritto da Tony Marchese

Alessandro Russo ci accompagna nel capoluogo piemontese

L’idea
che si ha di Torino è spesso quella di una città
grigia e fredda. In realtà si tratta di una città
sotterranea, una città nascosta, imprevedibile, che ti sa
stupire e scaldare con le sue luci con i suoi piatti tipici, i suoi
vini neri, le sue mostre d’arte, i suoi monumenti, la sua vita
notturna fatta di locali, discoteche e concerti. Nel corso dei secoli
i torinesi hanno indossato e fatto indossare alla città una
patina di non colore, cittadini modello di un regno nonché di
una capitale sobria ed elegante, educata e pulita. Tutto questo non
vuol dire che Torino e i torinesi siano apatici ma che probabilmente
si nascondono dietro un’altezzosità di nobili decaduti dal
cuore buono. La nostra visita per la città, definita una
piccola Parigi, inizia da quello che senza dubbio rappresenta il suo
simbolo: la Mole Antonelliana.

La Mole

La
costruzione della Mole iniziò nel 1863, su progetto
del
l’architetto
novarese
Alessandro
Antonelli. Originariamente doveva divenire il tempio della Comunità
Israelita torinese ma l’edificio subì numerose modifiche fino
all’inserimento della grande volta, sormontata dall’elegantissima
guglia, che portò il possente monumento dai 47 metri originali
agli attuali 167,5 metri di altezza. Oggi oltre
ad essere il simbolo della città, è la struttura in
muratura più alta d’Europa.

Piazza Castello

Piazza Castello

Il
cuore della vita cittadina, su cui si affacciano i principali
palazzi del potere cittadino è però Piazza Castello.
Al centro della piazza sorge
Palazzo
Madama
,
che meglio di ogni altro riassume la millenaria storia cittadina:
prima porta romana, quindi fortezza medioevale e dimora dei Duchi di
Savoia e ancora sede del Senato del Parlamento Subalpino e,
attualmente, Museo Civico di Arte Antica.

Palazzo Madama
Palazzo
Madama

Lasciandosi
alla destra Palazzo Madama, ci si dirige verso Palazzo Reale e
da qui si raggiunge la
Chiesa
di S. Lorenzo
,
uno dei capolavori del barocco europeo. Progettata da Guarino
Guarini, la chiesa non ha una facciata perché i Duchi di
Savoia, che avevano in piazza Castello il simbolo del loro potere,
non volevano l’osservatore potesse essere distratto da altri
elementi. Tornando in Piazzetta Reale, dopo aver visitato anche gli
splendidi Giardini Reali, si può tornare verso piazza
Castello e svoltare verso sinistra; sotto i portici si aprono gli
ingressi alla Biblioteca e all’Armeria Reale e, poco più
avanti, si raggiungono il Teatro Regio e l’Archivio di Stato.
Quest’ultimo conserva preziosissimi documenti della storia sabauda
precedenti all’anno Mille. Da qui passando sotto due archi si giunge
in piazza del Duomo. Progettato nel Quattrocento, il
Duomo
di Torino
è l’unico esempio rinascimentale di architettura
religiosa conservato in città. Per scoprire il fascino di
Torino bisogna però attendere che le luci del giorno calino e
la notte rende viva la città al tramonto. La Mole,
riscoperta grazie alle luci sapientemente dosate ed orientate,
esprime la nitidezza estrema della struttura e restituisce un effetto
di immagine ritagliata, perfettamente circoscritta nei contorni,
quasi metafisica nel suo rigore ed ancora più imponente verso
il cielo. Se ci si trova a Torino non si può fare a meno di
visitare i suoi Musei. Il Museo delle Antichità
Egizie
, uno dei più importanti musei egizi del mondo, è
secondo solo a quello del Cairo. Nel ‘700 Carlo Emanuele III di
Savoia inviò in Egitto il naturalista padovano Vitaliano
Donati e dalla spedizione nella Valle del Nilo giunsero a Torino la
statua della dea Iside, le statue del faraone Ramesse II e della dea
Sekhmet. Oggi il Museo è costituito da oltre 8000 oggetti,
grandi statue, papiri, stele, sarcofagi e mummie. Da non perdere
anche il Museo della Sindone la cui cripta si anima di
affreschi virtuali sul tema della Passione di Gesù,
proiettati da 15 macchine sulla volta e nelle nicchie. Il Museo nasce
nel 1936, per ripercorre le tappe della storia del Sacro
Lenzuolo. Infine il Museo dell’Automobile di Torino,
l’unico Museo Nazionale nel suo genere in Italia che offre al
pubblico un secolo di locomozione raccontata attraverso le circa 280
vetture esposte. Si tratta di una delle più grandi collezioni
d’Europa e comprende veicoli di tutti i tipi: dalla replica del primo
carro automuovente della storia, il carro d’artiglieria di Cugnot del
1769, ad un modello di vettura elettro-solare del 1990. Sono inoltre
presenti modelli sportivi e vetture di serie, imponenti berline
americane di rappresentanza e deliziosi calessini ancora sullo stile
delle carrozze a cavalli, siluri da record e dragster americani,
monoposto di F1 e vetture sportive, automobili elettriche, a vapore e
con motore a scoppio.

Alessandro
Russo

Autore

Tony Marchese

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