Rassegna stampa

Manitta chiude le porte alla crisi

Fra mille polemiche parla l’estremo difensore giallorosso: «Questo Catanzaro ha le potenzialità per riprendersi, già a Torino»

CATANZARO – Doveva essere una festa quella di Torino, ma la vigilia è sensibilmente sciupata dal persistente clima di tensione e dal penultimo posto in classifica. Le recenti dichiarazioni (“Se non cambiano certe cose, sono pronto a valutare qualsiasi proposta”) di Giorgio Corona, persona seria prima d’essere un valente attaccante, sono l’ennesimo atto d’amore nei confronti del Catanzaro, per il coraggio d’esporsi e salvare il salvabile invece di nascondersi. Il bomber, s’è così assunto visibili responsabilità, invece di ricorrere a finti acciacchi ed a cicaleggi silenziosi e deleteri. Ancora prima, Mauro Briano aveva, con pari compostezza, lamentato il clima d’intimidazione e dicerie connesse a voci di vita sregolata di alcuni calciatori, mentre anche Morello ha parlato di “blocchi mentali” che, addirittura, impedirebbero alla squadra di correre. Questo è il frutto di quei giocatori, non a caso identificati fra i più attaccati alla maglia, che hanno deciso di parlare. La cronaca, invece, evita d’inseguire l’insoddisfazione latente, che filtra diversamente, attraverso i mille canali del calcio. Il portiere Manitta, invece, contestato ad inizio settimana al pari di altri compagni, con una militanza più fresca rispetto a quella di Corona, è troppo impegnato a sottrarsi alle responsabilità che lo riguardano, invece di farsi paladino di un malessere generale: “E’ difficile trovare le parole giuste dopo tutti questi risultati negativi. L’unica cosa che posso dire è che abbiamo voglia di far bene. Solo che adesso dobbiamo dimostrarlo.” Poi, con il ricordo ancora fresco della brutta sconfitta rimediata domenica, l’estremo difensore continua: “Contro formazioni forti come il Perugia, emergono i grandi meriti degli avversari e qualche demerito nostro.” Si dimostra, addirittura, d’accordo con il suo allenatore nel notare che: “Ho visto un Catanzaro che nel 2° tempo ha dimostrato d’essere in grande condizione fisica, correndo tanto e subendo un unico tiro in porta.” Sulle proprie supposte colpe, Manitta così continua: “Mi sento bene e in ottima condizione. Non è il primo anno che gioco a calcio e sono abituato a certe pressioni. D’altra parte, lascio i commenti ai vostri giudizi di esperti. –riferisce con un’ironia che si taglia a fette- “Quello dei gol che si subiscono, dal mio punto di vista, è un problema di tutta la squadra e non di una sola persona o di un solo reparto.” Sulla partitissima di domani a Torino, Manitta dimostra di crederci: “Andiamo a giocarci la nostra gara. Ogni partita ha le sue difficoltà Ma noi dobbiamo avere la consapevolezza di costruirci su ogni campo la salvezza.” Però, la vigilia s’illumina di una speranza, ancora legata al nome di Carbone che, ieri, ha continuato a non partecipare all’allenamento, comunicando, però, d’essere sfebbrato. Quindi, potrebbe essere in campo a sostenere Cammarata, certamente preferito dall’equipe tecnica a Corona. Chi ritornerà a stare fuori, invece, è Sergio Campolo, che per tutta la settimana non s’è allenato, per dichiarati problemi d’influenza. Con Carbone in campo, l’assetto tattico dovrebbe essere appena più offensivo. I quattro, davanti a Manitta, saranno Grava, Dal Canto, Bonomi e Caterino o Vanacore; a centrocampo ritornerà dall’inizio Arcadio, accanto ad Alfieri, Briano e De Simone; mentre Carbone agirebbe a sostegno di Cammarata.

Salvatore Blasco

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God

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