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A RADIOFORUM PARENTE E CORONA

Sedicesima puntata del talk radio che ha visto protagonisti principali il presidente Claudio Parente e l’attaccante giallorosso Giorgio Corona.

Parente, presidente della società giallorossa, afferma innanzitutto che oggi alle ore 12 si terrà una conferenza stampa presso la sede di Via Lombardi e, alla domanda quali sono gli obiettivi della società, risponde che sono gli stessi affermati in precedenza “avevamo bisogno di sei mesi di apprendistato per arrivare a gennaio, per capire di cosa aveva bisogno la squadra per centrare la salvezza. Il valore dei giocatori si vede solo sul campo e non sul curriculum. La situazione sta precipitando, la gente giustamente vive l’ansia della posizione in classifica; io invito tutti a stare assolutamente tranquilli, i campionati non si vincono a novembre o dicembre. Se l’ambiente sarà calmo e tranquillo ed i giocatori giocheranno tutti nella stessa direzione, io sono sicuro che vincerò la mia scommessa e l’anno prossimo saremo ancora in serie B.
Se ognuno qui ha manie di protagonismo, perché uno è amico del calciatore, l’altro è amico dell’allenatore ed ognuno sente di farsi una propria bandiera, questo è l’inizio della fine e si va verso una catafascio verso il quale non c’è riparo. Le persone vanno giudicate dai fatti e dai risultati e noi in due anni abbiamo portato dei risultati, ora siamo in crisi ma io dico solo a tutti di lasciarci lavorare nel modo più tranquillo possibile; abbiamo le idee chiare per quanto riguarda i problemi del Catanzaro e ci stiamo adoperando già da qualche giorno per risolverli. Però se si deve assistere a sommosse popolari, indignazione dei tifosi, non si creano di certo condizioni favorevoli per lavorare. Nessuno cerca di nascondersi, anzi ognuno affronta in prima persona le proprie decisioni, in quanto agiamo ognuno secondo la propria fede e quando si sbaglia ce ne prendiamo le responsabilità. Ci dobbiamo organizzare con una società da serie B ma occorre un po’ di tempo e non sono i pettegolezzi ad aiutarci.
Al tifoso interessa consolidare questo patrimonio e dobbiamo remare tutti verso la stessa meta. Corona, se aveva qualcosa da dire, doveva avere almeno il dovere morale di parlarne direttamente con il diretto interessato, questa è innanzitutto una regola di buona educazione, almeno per come è stato trattato il Signor Corona dal sottoscritto, verso il quale abbiamo dimostrato fiducia e correttezza, cosa che non ha fatto lui. L’allenatore non lo vedeva tranquillo ed ha deciso di non metterlo tra i 18, non è la prima volta che accade nel calcio e non sarà l’ultima.” Per quanto riguarda le voci sul possibile trasferimento di Giorgio Corona verso altre società, il presidente afferma “io ho detto 15 giorni fa e lo ribadisco adesso che Corona per noi è incedibile, ma il Corona che noi abbiamo conosciuto non il Corona che ha cambiato atteggiamento ultimamente; se lui non ritorna come era, noi non stiamo a nessun gioco. Io non mi sarei mai aspettato di leggere quelle dichiarazioni sul giornale da parte sua.” Sulle affermazioni di Cagni, secondo il quale Corona è un ottimo attaccante, ma di serie C, Parente ribadisce “ questo Cagni non l’ha mai detto. Egli ha soltanto detto che Corona non deve pensare di essere ancora in serie C, perché in serie B si ha a che fare con difensori più scaltri e più esperti e con un certo schema tattico. Cagni crede molto nelle capacità tattiche di Corona. Ma sappiamo che ci stanno dei momenti di affannamento per Corona e questo non lo ha portato a rendere ma Cagni non ha mai affermato questo. Nella serie B i vari accorgimenti tecnici fanno la differenza. Noi vogliamo capire chi veramente può rimanere per il futuro e chi no, ma questo ce lo può fare capire soltanto il loro sentimento sul campo. Io ai giocatori ho detto di farci vedere chi ha sposato la causa giallorossa e chi no, probabilmente qualcuno ha già l’intenzione di andare via. Il campo è giudice di ogni situazione ed oggi ci sta dicendo che qualcuno non è adatto per la serie B.” Alla domanda “come mai ormai le figure che appaiono di più a livello mediatico sono Princi e Cagni e non lei che in fondo è il presidente del Catanzaro” ribatte affermando “a me non piace comparire molto, anche l’anno scorso sono apparso un paio di volte. Ma il punto non è chi appare e chi no, il punto è lavorare per il bene del Catanzaro.
In questi momenti si riesce a fare polemica su tutto, su chi dice e chi non dice. Ed a chi si affanna a scrivere il contrario di tutto, io dico che dal primo momento che sono diventato il presidente di questa società non ho dato retta a nessuno, non leggo siti, non leggo forum, non guardo trasmissioni private, chiunque incontro lo tratto con serenità ed il distacco non per quello che ha detto o scritto. Noi andiamo avanti e non ci facciamo condizionare dalle chiacchiere. Fino a quando ci sarà un ambiente positivo con tutti e con la città, il mio impegno continuerà ad essere totale; ma questo è un patrimonio di tutti, non giocate a sfasciarlo perché è facile ritornare dove eravamo e difficilissimo risalire poi. Questo in riferimento a chi ama le polemiche.” E con questa dichiarazione d’amore nei confronti del Catanzaro, saluta tutti i tifosi.

Giorgio Corona, attaccante giallorosso, di fronte alla richiesta di chiarezza della situazione creatasi afferma “al mister non sono andate giù delle cose che ho detto e sono stato espulso, inutile che ci nascondiamo. Si sente in giro che Corona è andato in tribuna perché ha già avuto un accordo con altre squadre e questo non è assolutamente vero, inutile spiegarlo perché i tifosi conoscono Corona come persona, oltre che calciatore. Criticare il calciatore mi sta bene, ma la persona no, sinceramente non l’accetto. Dopo la partita col Perugia ho rilasciato la mia intervista, come le rilascia Cagni l’ho rilasciata io. Io ho detto solamente la verità e se penso e dico una cosa lo faccio perché ci tengo, altrimenti stavo zitto ed erano tutti felici.
Ho fatto quattro anni di contratto, a me piace rimanere a Catanzaro e farò di tutto per rimanere a Catanzaro, anche se qualcuno non vuole, ma io ce la metterò tutta.” Di fronte alle affermazioni del presidente Parente, egli ribatte “quando Cagni è arrivato ha detto che questa squadra si salverà tranquillamente, mentre dopo il Perugia ha affermato che questa squadra non si può salvare. Io non voglio che perdiamo al serie B dopo 14 anni di serie C. Per la prima volta gioco in serie B e purtroppo non lo sto facendo come volevo. Ma se dobbiamo retrocedere, almeno dobbiamo farlo con dignità. Giorgio Corona è incedibile, lo dice Parente e lo dico anche io. Io farò la guerra per rimanere a Catanzaro perché ci tengo e voglio rimanere qui. Io ho tanta voglia di giocare e di allenarmi. E’ la prima volta che vado in tribuna in questo modo. Secondo me non c’è bisogno di stimoli, io ho tanta voglia di giocare e di fare bene, ma soprattutto adesso perché dobbiamo pensare ai fatti. Dobbiamo finire l’anno, speriamo, con una vittoria. Dobbiamo andare a Treviso e vincere soprattutto per i tifosi che saranno di sicuro delusi come noi. Noi siamo terzultimi ma potenzialmente la nostra squadra non merita questa posizione. Io sono sempre stato me stesso, non vedo perché una dichiarazione possa cambiare Giorgio Corona. Il gruppo c’è e sono tutti validi, sia come uomini che come calciatori. I tifosi mi hanno dato davvero tanto e lo dico veramente col cuore. Stiamo soffrendo tutti, giocatori, società, tifosi.” Numerosissimi i messaggi giunti per Corona; qualcuno lo definisce anche la “bandiera del Catanzaro” e Corona risponde a questi numerose manifestazioni di affetto dicendo “in questo momento mi sento uno di loro, so cosa stanno passando. Sicuramente ci tireremo su e salveremo questo Catanzaro.”

Nutrito l’intervento dei tifosi giallorossi tra cui Enrico da Catanzaro, che discute Cagni in quanto, dopo ogni partita in cui si perde prendendo parecchi goal, afferma di aver visto un buon Catanzaro e sottolinea che ci si affida al ritocco di gennaio come potesse essere un toccasana quando è solo un momento per rifinire quel che si ha già; Gianfranco da Roma, che palesa lo scontento per l’andamento del campionato giallorosso affermando “siamo diventati la barzelletta d’Italia”; Emanuele da Roma, che evidenzia che i giocatori, secondo lui, non hanno carattere e dimostrano di non avere anima in campo; Pino da Reggio Emilia, che vorrebbe una maggiore obiettività da parte del mister quando si perde, senza affermare sempre che la squadra è in crescita oppure che ha visto un buon Catanzaro.

Radioforum rinnova il suo appuntamento per lunedì 20 dicembre alle 21,30 sulle frequenze di RadioAmicaInBlu e via internet per gli utenti di UsCatanzaro.net, con Gennaro Maria Amoruso, Gene Froio e Paolo Spinoso.

Sintesi a cura di Pamela Ruga

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Redazione

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