Avversario di turno

Il Treviso alla prova del nove

Dopo una striscia aperta di otto risultati utili gli uomini di Pillon alle soglie della zona play-off

Seconda trasferta consecutiva per il Catanzaro, impegnato domenica sul difficile terreno del Treviso. I veneti, dopo un inizio difficile, sono attualmente una delle squadre più in forma del campionato. Il Treviso, alla sua quattordicesima presenza in serie B, non è una società dalle grandi tradizioni. Nata nel 1909, ha assunto l’attuale denominazione nel 1993. Dopo le prime apparizioni in B nel secondo dopoguerra, il Treviso ha centrato il ritorno tra i cadetti nel 1997 proprio con l’attuale allenatore Pillon, artefice delle tre promozioni che hanno portato in pochi anni i bianco-celesti dai dilettanti alla serie B. Il ritorno di Pillon sulla panchina trevigiana ha improvvisamente rigenerato l’ambiente, demoralizzato da una partenza stentata.

LA SQUADRA – Dopo la salvezza centrata nello scorso campionato, il patron bianco-celeste Setten aveva scelto per la panchina D’Astoli, con un discreto rimpasto nell’organico. Valorizzati e ceduti un paio di giovani promettenti del calibro di Ganci e Gobbi, il Treviso ha scelto una doppia strada per rinforzare la rosa: da una parte i giovani – in prestito dai migliori vivai o acquistati da squadre di serie C – dall’altra uomini di grande esperienza ma ancora con tanta voglia di lottare. L’esempio vivente è Marco Ballotta, 40enne portiere ex Modena e Parma, arrivato a ottobre dopo visto che i vari Lorenzini, Milan e Zomer non avevano garantito tranquillità alla retroguardia veneta. Per la difesa l’uomo faro è Massimo Carrera, anch’egli quarantenne e con oltre 300 gare di serie A nel bagaglio, l’anno scorso a Napoli dopo i successi con le maglie di Bari, Juve e Atalanta. Assieme a Carrera sono arrivati dalla C Gheller, La Rocca e Zaninelli (preso dal Lumezzane insieme ai due centrocampisti Centi e Cortellini), mentre il Torino ha concesso i prestiti di due interessanti promesse, Marchese e Pagliuchi. L’ultimo volto nuovo è Zoppetti, ancora di proprietà della Reggina, che l’anno passato ha vestito la casacca del Catania. Gli unici confermati sono invece Galeoto e Cottafava, peraltro tornato dal prestito al Giulianova. A centrocampo e in attacco, invece, meno cambiamenti. Sulla linea mediana confermati l’ex atalantino Gallo, Chiappara, D’Agostino, Parravicini e Bellotto. I nuovi innesti sono il fantasista cagliaritano Capone e il ternano Gissi (entrambi in prestito), oltre ai già citati Centi e Cortellini. Il reparto più leggero appare l’attacco, dove manca l’uomo di esperienza e di categoria. Non manca però il talento, grazie ai brasiliani Reginaldo e Barreto (sei gol e quaranta anni in due), e la potenza, visto che nell’affare Ganci è rientrato anche il corazziere Dall’Acqua, 16 partite e due gol l’anno scorso con la maglia della Reggina. A completare l’attacco la 17enne promessa del vivaio, Damien Florian.

SUL CAMPO – Le aspettative del Treviso con questo organico non erano molte a inizio campionato. Ma l’arrivo di Pillon ha completamente trasformato una squadra che navigava nei bassifondi più infimi della classifica in un’altra capace di assestarsi proprio a ridosso della zona play-off. Il miracolo è avvenuto nelle ultime otto giornate, dopo la sconfitta interna con l’Albinoleffe e l’esonero di D’Astoli: dalla vittoria nel derby di Vicenza al pareggio di Crotone, otto risultati utili consecutivi – cinque vittorie e tre pareggi – hanno issato il Treviso all’ottavo posto. Il rendimento dei bianco-celesti è stato abbastanza equilibrato per quanto riguarda, invece, l’alternanza casa-trasferta. Al “Tenni” il Treviso ha vinto e pareggiato tre volte, ha perso in due occasioni (contro Arezzo e Albinoleffe). In perfetto equilibro il bilancio delle reti segnate e subite (9-9). La metamorfosi è apparentemente inspiegabile, anche perché il modulo adottato da Pillon è sostanzialmente identico a quello del suo predecessore (che a volte utilizzava anche un 4-5-1 camuffato da 4-3-3). Sono cambiati alcuni uomini, ma gli infortuni di Chiappara e Carrera (oltre a quello di Galeoto) avrebbero dovuto penalizzare ulteriormente il Treviso. Davanti a Ballotta, Pillon schiera una difesa in linea formata da Galeoto e Marchese (lanciato dal nuovo tecnico) sulle fasce, con Cottafava e Zoppetti al centro. A centrocampo Pillon ha spesso alternato i suoi uomini, almeno nella posizione in campo. Sulla destra, solitamente, agisce D’Agostino (in assenza di Chiappara); al centro Gallo in cabina di regia, affiancato da Parravicini; a sinistra l’estro di Centi. La prima punta è Reginaldo (5 gol), al quale Pillon ha affiancato con ottimi risultati il connazionale Barreto, leggermente arretrato. Spazio anche per Capone (in alternativa a Barreto). Ha un po’ deluso finora Dall’Acqua. In vista del Catanzaro, Pillon dovrà fare a meno dei lungodegenti Carrera, Chiappara, Lorenzini e Cortellini, oltre allo squalificato Galeoto (che peraltro era rientrato a Crotone dopo un infortunio). Difficile il recupero di Capone, alle prese con un fastidio muscolare, e di Marchese. I due terzini dovrebbero essere Gheller e Zaninelli, che aveva saltato il Crotone per un infortunio patito contro il Catania (8 punti di sutura). Per il resto la squadra dovrebbe essere la stessa di quella che ha pareggiato allo “Scida”.

Probabile formazione (4-4-2): Ballotta; Zaninelli, Cottafava, Zoppetti, Gheller; D’Agostino, Parravicini, Gallo, Centi; Barreto, Reginaldo.

I PRECEDENTI – Solo due gli incontri disputati a Treviso tra le due formazioni, entrambi in serie C. Nella stagione ’55-56 finì 0-0, mentre l’anno dopo il Catanzaro espugnò Treviso con un gol di Raise.

I TIFOSI ­– Poco calore a Treviso per la squadra di Pillon e per il calcio in generale. I colori più amati sono il bianco e il verde della Benetton, leader nel campo dell’abbigliamento e in quello sportivo del rugby, del basket e del volley. Gli abbonati sono 1.446, mentre la media di spettatori allo stadio “Tenni” è di circa 2.700 unità. La Curva Sud è guidata dagli Ultras, un gruppo sparuto e di scarsa tradizione, salito alla ribalta della cronaca per episodi di razzismo nei confronti di giocatori neri. Particolarmente sentita la rivalità con le altre squadre venete.

Ivan Pugliese

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Redazione

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