Bar Mangialavori

Titanic II

Zombi da serie B in campo. La nave affonda
di Giuseppe Mangialavori

Non mi permetterò di dire più che la partita contro il Crotone ha segnato una delle pagine ecc. ecc. più buie ecc. ecc. Almeno fino al momento di pagine buie se ne sono scritte tante in questo campionato tinto di colori luttuosi e chissà ancora come andranno avanti le cose.
Povero “Maciste”! A capo di un esercito i cui soldati non ne vogliono sapere un fico secco dell’impegno o della motivazione. Non ci sono scusanti. Ahimè non ce ne sono. Si legge altrove di “sfortunata prestazione” ma siamo pazzi? Prendere un gol dopo 120” significherebbe sfortuna? E gli altri due?

Dicevamo povero Bolchi, reo solo di avere a disposizione degli allocchi accuratamente selezionati da illustri Direttori Sportivi e da gente come Cagni che di serie “B” e di serie “A” ne capisce eccome! Ma ve lo dico io chi è il colpevole. Trattasi del raccattapalle lato curva Capraro del Catanzaro che si è permesso di proferir verbo contro l’Uesse. Questo ha scatenato i cuginetti Crotonesi, che hanno fatto tre gol. Oppure no! La colpa è del Dott. Iera? Via il Dott. Iera! No è di Masino? Via Masino! No, è di Musa? Via Musa! Via tutti, tutti. La colpa è di tutti fuorché della Dirigenza (mi inchino) del Catanzaro che quest’anno ha fatto tutto bene ma è stata boicottata dalla parte oscura della CIA. Già l’FBI è a supporto dell’”Intelligence” italiana per scovare i responsabili di questa situazione. Come sarebbe bello poter dire, o avere la maturità di dire :” abbiamo sbagliato” e , ancora peggio “abbiamo perseverato nell’errore”. Come sarebbe bello!

Dopo il coro catartico di “Tornerete in serie A” indirizzato ai tifosi del Magico, gli stessi “levano le tende” e tornano a casa senza avere la forza di respirare. Prendiamo l’augurio di un ritorno come reale e auguriamo da queste “colonne” che un giorno ci possa essere un “battesimo” alla massima serie per il Crotone.

Tralasciando le note di colore…, purtroppo dobbiamo parlare di un Catanzaro inesistente, una squadra in coma piatto e di certo il povero Bruno Bolchi non era dotato di bacchetta magica per resuscitare zombi che in campo hanno offeso la maglia giallorosa.
Quanti soldi buttati al vento, quante false epurazioni. Quante intercettazioni telefoniche di gente che ha detto male del Catanzaro. Ma carissimo Dott. Parente, si è mai preoccupato di vedere in campo chi non fa il suo dovere? Carissimo Sig. Princi che ha immolato le sue tasche alla causa giallorossa, invece di dare il via alla distruzione di un gruppo vincente per sradicarlo da Catanzaro e fare una squadra nuova “in corso d’opera”, perché non si è limitato a investire i suoi soldi con l’acuta consulenza di addetti ai lavori? Non voglio ripetermi in cose che tutti, ma proprio tutti conoscono, ma la “lesa maestà” non la riconosco a nessuno. Non ho bisogno di adoperarmi a leccare nessuno. Lo dico perché in questi ultimi tempi si è assistito a elezioni di Presidenti, Vice presidenti, segretari, sottosegretariati, Dott., Prof., Ing., Grand’Uff., Amm., Lup. Mann (Fantozzi docet…) e così via. Celebrazioni su celebrazioni. Ma di che??????????????????????? L’umano vizio del riconoscimento, delle auto proclamazioni, festeggiamenti a destra e a manca. Tutto come il Titanic. La nave affondava e, contestualmente, la banda suonava per allietare le ultime ore di vita dei di lì a poco naufraghi. Ed ecco a noi le varie teorie. Il bipartitismo? Macché. Specialmente dopo questa disfatta le varie fazioni (purtroppo esistenti) si adopereranno nelle diagnosi più disparate al capezzale di un ammalato che chiedeva solo un’aspirina per guarire e invece qualcuno ha provveduto a fare trapianti che hanno avuto come prima ed evidente causa una crisi di rigetto che non conosce precedenti.

La promozione del Catanzaro della passata stagione ricordava quasi la Rivoluzione Francese. Un moto popolare, un miracolo di rara intensità, ma, purtroppo per i giallorossi, ha ripercorso la sopraccitata rivoluzione in tutto e per tutto. Mai fidarsi di chi si professa rivoluzionario. Sarà il più grande reazionario. Lo insegna la Storia. E come fece Robespierre, qualcuno si è troppo frettolosamente prodigato a ghigliottinare in primis coloro che erano stati attori di uno storico risultato sbandierando a destra e a manca la presunta incapacità di coloro che fino a poco tempo prima avevano condiviso gioie e dolori.

Chi semina vento? Raccoglie tempesta! E’ così, e purtroppo per noi, questa regola è stata rispettata. Ma caro Presidente Dott. Claudio Parente, proprio Lei che ha mandato frettolosamente a casa dei giocatori che Le hanno consentito di raggiungere la promozione dicendo (come lo scellerato che ha avuto la guida tecnica e Le/Vi ha ordinato di acquistare gli scienziati che ieri hanno preso tre pappine a Crotone) che non erano all’altezza ecc. ecc. E lei Sig. Princi che (certamente in buona fede) si è fatto “infinocchiare” da Sua maestà Gigi Cagni, acquistando gente da serie B (??????????). Tre mercati, tre allenatori, e fallimenti a ripetizione. Direttori Sportivi? Ma va là. Quelli non servono. Preparatori atletici mandati a casa. Giocatori trattati a pesci in faccia e poi ci si può lamentare se parlano male? Cosa avrebbe detto chiunque dopo essere stato preso a pesci in faccia? Ferrigno non potrebbe essere reintegrato perché avrebbe parlato male della Società? E perché? Avrebbe dovuto parlare bene dopo lo stillicidio di attese, promesse fatte e poi ritrattate? Si ricorda qualcuno di quanto Ferrigno marciò a favore… in occasione del cambio societario all’epoca di Mancuso (a rischio di denuncia)? E si ricorda la faticosa riabilitazione del giocatore a seguito dell’operazione di ernia discale? Rammenta qualcuno l’impegno profuso in qualsivoglia circostanza dall’ex giocatore giallorosso?

Caro (e glielo dico con affetto e rispetto genuino) Presidente, mi permetto di darLe un consiglio fraterno. Nella vita si fidi di chi Le dà risultati con i fatti, diffidi del pettegolezzo e degli amici dell’ultima ora. Le parole volano, i fatti restano. La parole riferite da questo o da quello, le parole che in un momento di estremo sconforto si gettano lì ma non si pesano o pensano, passano. I fatti restano. L’orgoglio è come il sale in una pietanza, serve solo ad esaltarne il sapore, ma se è abbondante, falsa l’aroma della pietanza stessa.

Ho/ abbiamo fede nel suo operato e nelle sue retromarce perché quelle, si fidi, non sono una vergogna ma una presa di coscienza del reale. Forse Lei non lo ricorderà, ma la mattina subito dopo la sconfitta dei playoff contro l’Acireale, alle 08.30 trovai la forza di scrivere un articolo lodando i suoi sforzi e quelli dell’ex socio Poggi. Portò bene, anzi benissimo alle Aquile. Era un’amarissima mattina che però aveva un sapore agrodolce perché era nell’aria la voglia di riscatto.

Oggi ci sentiamo offesi e quasi abbandonati. Riprenda quelle lacrime sincere versate in quel di Ascoli, ne vada orgoglioso e non se ne vergogni! Non si abbatta e ne faccia un motivo per ricominciare. Si alzi, noi Le staremo accanto.
Dopo questo mio sincero e rispettoso commento, mi permetto di dire che ancora nulla è perduto. Sarò mieloso, lo so, ma abbiamo il dovere di crederci. Siamo certi che Bruno Bolchi, dopo avere visto all’opera i campioni da serie “A” fortemente voluti dal suo illuminato… predecessore, prenderà i dovuti provvedimenti. Gente come Miceli o Nocerino che sprizzavano energia nella loro prima contro il Genova, dopo la “cura Cagni” sembrano zombi senza bussola. Carbone dietro le punte una foca che giocherella con la palla. Potremmo prefiggerci di arrivare in zona playout e puntare su giovani motivati e assemblarli con gente che li trascini (anche in un’ottica futura…). Ma Bolchi saprà farlo di certo. Ancora non è dato gettare la spugna. Molti dei fannulloni in campo forse lo vorrebbero per anticipare le vacanze e battere cassa… Ma noi non glielo permetteremo. Ce la possiamo ancora fare (vacche vere permettendo). Resistiamo insieme Aquile! Avanti Catanzaro!

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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