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I luoghi comuni, il pari agrodolce e l’uovo da non rompere

L’editoriale di Francesco Ceniti

Solita storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: il pareggio casalingo con l’Igea è un punto guadagnato o due persi? Come dire: è meglio l’uovo oggi o la gallina domani? Insomma, secondo noi non è il caso di perdere il sonno per uno zero a zero. Il vantaggio del Catanzaro sulla sesta in classifica è diventato di due punti e già questo dovrebbe bastare a far sorridere il popolo giallorosso. Alzi la mano chi non avrebbe sottoscritto la classifica attuale non più tardi di due mesi addietro. Certo, una vittoria contro i siciliani avrebbe contemporaneamente chiuso il conto per il quinto posto e riaperto quello fino alla terza piazza (a proposito: il pari interno della Nocerina con il Tivoli come lo giudicate?).
Così come poteva essere decisiva la rete di Moscelli annullata contro l’Acireale, le traverse, colpite sempre dall’attaccante, benedette da Brindisi e Nocerina (e maledette dal Catanzaro) o la rete del Latina al Ceravolo in piena zona Cesarini (e in sospetta posizione irregolare). E qui la medaglia mostra la sua faccia opposta. Già, perché proprio a Latina abbiamo trovato tre punti pesantissimi in un momento particolare della gara, così come la vittoria sul Gladiator è arrivata dopo un primo tempo bruttissimo e un finale al cardiopalma, per non parlare del gol d’Alfieri a tempo scaduto che ha piegato l’Andria. D’accordo, esistono i campionati perfetti, quelli dove la palla finisce sempre dentro anche quando a calciare è il massaggiatore, ma purtroppo non abitano a Catanzaro da molto (ma molto) tempo. E appena qualcuno ha avuto l’ardire di profetizzarlo prima del tempo (sappiamo di cosa stiamo parlando), zac… e giù a cancellare per sempre dal calendario un giorno di giugno.
Rimettendo un po’ d’ordine: mancano quattro gare al termine della stagione regolare e il Catanzaro è oggettivamente favorito per un posto nei play off. Nonostante (o anche grazie) il pareggio interno con l’Igea. Semmai ci sarebbe da discutere su altri problemi che Dellisanti dovrà fronteggiare in questo periodo. Che poi è sempre lo stesso: gli uomini contati. La rosa risicata è figlia di una campagna acquisti discreta, ma suicida. Neppure in terza categoria un allenatore si ritrova con soli 19 elementi (cinque difensori di ruolo, sette centrocampisti, una prima punta, tre seconde punte, un jolly che risponde al nome di Logiudice, due portieri). Considerando che un paio di questi hanno giocato solo qualche minuto (Ausoni e Longo), vi rendete conto da soli come arrivare ai play off sia già un buon risultato. Le altre squadre hanno panchina lunga e di qualità (l’Igea, ad esempio, si può permettere il lusso di tenere in panca Ciccio Marra, che sarebbe titolare in qualsiasi altra squadra). Non solo, l’emergenza diffidati (e le conseguenze squalifiche) sono figlie di questa situazione: giocano sempre gli stessi e le ammonizioni sono una componente ineludibile (salvo quelle per proteste, ma il Catanzaro ha deciso di non farsi mancare nulla).

Tutti questi ostacoli non sono insormontabili, ma è bene tenerli in considerazione. E spesso, invece, il tifoso ha la memoria corta e pertanto le tre vittorie consecutive (due in trasferta) sono subito offuscate da un pareggio contro la migliore difesa del campionato. D’accordo, contro le squadre meglio piazzate non abbiamo mai vinto (ma è pur vero che si è perso solo due volte quando la squadra era disastrata da altri problemi). Magari la cosa riuscirà nel momento più importante, perché il 3-0 del Brindisi a Foggia è un ottimo risultato, ma alla fine il campionato lo vincono i satanelli (salvo clamorosi ribaltoni). A proposito: sabato un punto può far comodo a tutti. La sconfitta, infatti, può essere pericolosa per entrambe le formazioni, mentre una spartizione della posta è la migliore soluzione per il raggiungimento dei rispettivi obiettivi. In campo i taciti accordi sono sempre esistiti. Sarebbe fastidioso se un ex giocatore giallorosso o ancora peggio un catanzarese purosangue guastassero quest’atmosfera serena proprio alla vigilia di Pasqua.

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Redazione

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