PESCARA-CATANZARO 0-1: LA CRONACA

Un anno e mezzo dopo il trionfo di Ascoli, i giallorossi tornano alla vittoria lontano dal “Ceravolo”. Decide una bomba di Gissi

PESCARA – Si, finalmente! Finalmente abbiamo il piacere (ma soprattutto la gioia) di potervi raccontare della prima vittoria esterna stagionale del Catanzaro, che si è imposto per 1-0 all’”Adriatico” contro il Pescara. E se due settimane fa avevamo dovuto sfogliare l’almanacco fino al match contro il Crotone per trovare l’ultima vittoria giallorossa in questo campionato prima dell’affermazione contro il Rimini, questa volta dobbiamo arrivare fino al trionfo di Ascoli di circa un anno e mezzo fa, per trovare l’ultima vittoria lontano dal “Ceravolo” delle Aquile, prima della strepitosa affermazione in terra abruzzese.
Una partita interpretata perfettamente dai giallorossi, che alla fine hanno ampiamente meritato la vittoria, per quello che hanno fatto vedere durante tutto l’arco dell’incontro. Solo nel finale le Aquile hanno sofferto il forcing dei padroni di casa, ma per fortuna anche questa volta non c’è stato spazio per i tiri del sabato e le “mischie beffa-Catanzaro”.

Ottima la prova del centrale Olorunleke (che da oggi chiameremo Lekè) che, insieme al suo collega di reparto Ceccarelli, non ne ha sbagliata una. Oltre ai due “marcantoni” giallorossi vogliamo dare la palma di migliore in campo anche al brasiliano Vanin, imprendibile sulla destra.

LA PARTITA Brutta tegola per Giordano che proprio alla vigilia del match deve rinunciare all’ariete Pellicori, che è stato squalificato dalla Commissione Disciplinare perché ad agosto si era rifiutato di giocare con la Nazionale Universitaria in Turchia. La società giallorossa ha comunque fatto sapere che ricorrerà alla Caf.

L’ex centravanti della Lazio decide per l’esordio di Lekè al fianco di Ceccarelli al centro della difesa con De Angelis sulla sinistra e con Urbano e Venturelli dirottati in panchina.
All’inizio del match tutti si aspettano un Pescara in costante proiezione offensiva, con il Catanzaro a giocarsi le sue carte nelle veloci ripartenze dei vari Vanin, Ferrigno e Greco.
Ma invece sono le Aquile a tenere in mano il pallino del match e nei primi minuti sfiorano più volte il vantaggio. All’11’ il passaggio di testa all’indietro di Delli Carri per Abramov è troppo debole e Corona ne approfitta, scavalcando con un pallonetto il portiere slavo, con Gonnella che riesce a salvare a porta sguarnita. Un minuto dopo cross di Ferrigno ed imperioso stacco di testa di Corona che trova un grande Abramov, che si salva anche con l’aiuto della traversa. Ancora il Catanzaro protagonista, ma la bomba di Greco si infrange sul legno. Sorprende la squadra di Giordano che argina bene in mezzo al campo gli inserimenti dei biancoazzurri, ma che non ha paura di proporsi sulle fasce con gli infaticabili Ferrigno e Vanin che sfornano cross su cross, mettendo in seria difficoltà i centrali avversari. Dall’altra parte è un Pescara decisamente in giornata no e monocorde, che si affida puntualmente alle sponde dell’ex Cammarata per gli inserimenti laterali del marocchino Jadid e del “peperino” Croce, e quelli centrali di Bonfiglio. Ma i quattro uomini d’attacco pescarese non hanno vita facile contro il duo Lekè-Ceccarelli, insuperabile e sicuro nel risolvere le situazioni intricate in area giallorossa.

Il Catanzaro così legittima il suo dominio territoriale con il meritato gol del vantaggio: cross dalla sinistra e Gonnella che di testa rinvia proprio sui piedi di Gissi, che di controbalzo lascia partire un missile dal limite sul quale il buon Abramov non può far nulla. Bella scena l’esultanza di Corona e compagni, che dopo il gol corrono tutti ad abbracciare mister Giordano, segno che il gruppo giallorosso è più che mai compatto per cercare di realizzare il miracolo B.
I padroni di casa stentano a trovare la forza per reagire e la prima frazione si chiude senza sussulti da entrambe le parti.

Nella ripresa è un Pescara più determinato, o quasi, rispetto al primo tempo. Sarri decide di tirar fuori l’artiglieria pesante per cercare di riequilibrare le sorti del match: escono Bonfiglio, Jadid e Croce, dentro i più freschi Matteini, il bucaniere Gautieri e l’ultimo arrivato Baù, ma il risultato non cambia. Al 63’ il tiro da fuori di Luisi sporca appena i guanti di Belardi. Ben più difficile è l’intervento del portiere giallorosso pochi minuti dopo sulla stoccata di Matteini, dopo una bella triangolazione con Luisi e Cammarata. Giordano punta sulla freschezza di De Sousa e sull’esperienza di Mimmo De Simone per cercare di conservare la preziosa vittoria. Successivamente entrerà anche Tedoldi.
Mancano il raddoppio le Aquile con un colpo di testa di Ceccarelli che si perde a lato e si preparano ad un finale in sofferenza. Un finale che mette a dura prova le coronarie dei tifosi giallorossi, che rischiano di saltare quando Matteini di testa sfiora il palo a tempo scaduto, con la sua squadra addirittura in dieci per l’espulsione di Cammarata, autore da un fallo da codice penale su De Angelis. Dopo quattro lunghissimi minuti così arriva il triplice fischio finale del signor Lops, con Corona e compagni che trionfanti vanno a raccogliere il meritato applauso dei propri tifosi, finalmente soddisfatti e felici per una vittoria che riapre il discorso play-out per i giallorossi, viste le sconfitte dell’Avellino e della Ternana.

Pier Santo Gallo

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Pier Santo Gallo

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