Il Cuore Giallorosso batte ad Oslo!

Un tenero e sincero racconto del nostro Amico Gianni A. dalla Norvegia.

Salve a tutti. Sono Gianni e abito al di la’ del Sansinato da circa 10 anni ormai, molti dei quali tra Torino e Malano. Da circa due anni ho deciso di fare l’emigrante ”regulara”, perche’ non mi piacciono le mezze misure (Torino,Malano sono in Italia,ma ppe mia l’Italia fhina alu Sansinatu) e poi perche’ sono da sempre stato un esterofilo.
A Oslo studio Fisica per diventare ricercatore… ma queste cose a te che leggi non interessano, perche’ tu giustamente, su UsCatanzaro.net ,vuoi parlare e leggere solo del Catanzaro e di Catanzaro (o al massimo dell’asma bronchiale di un noto personaggio televisivo). Cosi’ sia.
Ho 27 anni e 10 mesi e ho questa malattia dalla nascita che io sappia. Mi e’ stata trasmessa da mio padre ed e’ purtroppo incurabile..In questi ultimi anni sto soffrendo come un cane, ma sembra ,per dirla alla Soluri che ”alla loce” degli ultimi sviluppi societari, saranno previsti dei miglioramenti .
Il primo ricordo che ho del Catanzaro e’ allo stadio in Curva Ovest. Avro’ avuto 5 anni ed era estate…sara’ stata una partita di coppa Italia, ma non ricordo assolutamente contro chi giocassimo dal momento che l’unica cosa che ho ancora stampata nel cervello e’ la muraglia di gente che c’era di fronte a me. I ricordi veri cominciano con la scuola elementare ed allora eravamo in serie A…ricordo le partite col Genoa,Fiorentina,Inter,Verona,l’arrivo di Nastase in una Mercedes nera e la figurina con il suo autografo,la testa calva di Corso seduto in panchina,e la contestazione a Merlo (dopo la partita persa in casa con la Fiorentina).
Ci terrei a precisare che all’epoca ero convinto che il tricolore che sventolava sul pilone di mezzo, simboleggiasse Catanzaro (e tale convinzione e’ ancora in vigore).
La mia prima annata da tifoso consapevole fu quella della C1 con i vari Bianchi, Cascione G.B.Fabbri. Ancora mi rimbombano nelle ricchie i minuti finali della telecronaca di Mirabello in un Cz-Sa 1-1….”Bianchi esce dalla porta e va avanti”…silenzio per 30 secondi…e poi un “GOL” dalla durata di 1 minuto e mezzo.Altro che Brasile…E poi il mio primo:Pino Lorenzo da Piano Casa detto “il puma” che a suon di golli riuscira ad arrivare sino alla massima serie.Tutti noi ricordiamo l’annata storica di Guerini,la A rubata e poi la C2 a tavolino (e molti di voi ancora tifano Italia e parlano di cosa fa l’Inter o la Juventus,mah), ma niente e’ paragonabile alla stupenda annata 86-87 con Tobia in Panchina…ricordo che la stagione era iniziata male,e gia’ c’erano le prime scritte sui muri contro il tecnico…poi finalmente l’annuncio…Palanca ritorna a Catanzaro…. Io conoscevo Palanca solo dall’album delle figurine (Napoli,sponsor Snaidero) o dai racconti che sentivo in giro..ma tanto ,mi bastava…finalmente il gran giorno….seduti in Curva Ovest…una bella giornata di sole…finalmente avrei visto all’opera Palanca…ad un certo punto la gente inizia a applaudire mentre un uomo vestito in jeans a camicia celeste si dirige verso la tribuna….”chi e’” chiedo io.”Palanca” risponde mio padre…Palanca quel giorno non avrebbe giocato….avrei dovuto aspettare 2 settimane….mannaja…E poi il giorno arrivo’.Cielo coperto, pioggia, freddo…giocavamo contro la Nocerina o la Salernitana (ma non mi importava contro chi giocassimo) .Stadio pieno e tribuna stracolma. Il solito speaker annuncia la formazione degli sparring partner e poi la Macpa, che e’ lieta di presentare la formazione del Catanzaro….lo speaker stranamente va di fretta…i Zunico i Piccioni vannu a du liri ,e poi di colpo rallenta…”col numero 9 Bagnato”…..pausa….”Col numero 10 Cozzella”…pausa…”E col numero 11…”…pausa lunga….”PALANCA!”.E venne giu’ lo stadio. Come nelle migliori favole segna proprio lui “O Rey” accompagnato dai vari cori di tutto lo stadio e con i suoi golli ci condurra’ alla giusta vittoria finale.
Ci sarebbero tante altre cose da raccontare ma penzica questo basta e avanza.
Vorrei in fine dire questo ai tifosi della nuova generazione che non hanno visto Palanca… beati quelli che hanno visto, ma ancora di piu’ sono beati quelli che pur non avendolo visto, crederanno.

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Redazione

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