SCIOPERI-Lunedì si fermano i dipendenti di Aziende Acqua e Gas

 

lavoratori del contratto gas ed acqua hanno proclamato una giornata di sciopero per lunedi’ prossimo, 3 luglio. Lo rendono noto, con un comunicato, i segretari dei sindacati Filcem-Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil, Vladimiro Sacco, Pompeo Greco ed Antonio Volpentesta.
”Le richieste del sindacato, ancora una volta – e’ detto nel comunicato – non hanno trovato adeguate risposte e costringono i lavoratori a scendere in piazza per fare valere i loro diritti.
Nella stessa giornata di lunedi’, in coincidenza con la manifestazione nazionale a Roma, una delegazione di lavoratori effettuera’ un sit-in a Cosenza per chiedere al Prefetto di intervenire sul governo per dare adeguate risposte alle richieste contrattuali dei lavoratori, spesso legate a problematiche sulla sicurezza del lavoro e dei lavoratori”.
Secondo Filcem-Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil, ”in Calabria lo sciopero acquisisce un aspetto ulteriore che rende la iniziativa di Cosenza ancora piu’ specifica. Infatti le aziende che applicano, in Calabria, il contratto di lavoro gas ed acqua sono Italgas ed Enel gas, che da tempo eludono il tavolo del confronto negoziale anche a livello territoriale. Enel Gas, dopo oltre sette mesi dalle richieste di verifiche sull’ insediamento produttivo in Calabria, sugli inquadramenti, sulla organizzazione del lavoro e sui turni ha fatto finta di convocare un confronto, nei giorni scorsi, rinviandolo subito dopo. Per non parlare dell atteggiamento ai limiti del comportamento antisindacale tenuto da Italgas, che rifiuta di confrontarsi su questioni di urgente rilevanza per i lavoratori calabresi ed in particolare cosentini. Per questo atteggiamento le organizzazioni sindacali sono state costrette a chiedere al Prefetto di Cosenza l’ attivazione della procedura di raffreddamento dei conflitti prima di arrivare allo sciopero specifico locale”.
Secondo quanto riferiscono i sindacati, ”le questioni alla base della vertenza sono quelle relative alle condizioni di lavoro, con particolare riferimento ad una piu’ equa suddivisione dei carichi di lavoro, al rispetto dell’ orario contrattuale e dei turni di reperibilita e, piu’ complessivamente, ad una maggiore sicurezza sui posti di lavoro, a partire, per esempio, dall’ utilizzo di mezzi di servizio efficienti. Gli stessi inquadramenti contrattuali non sono corrispondenti alle varie e diverse mansioni a cui l’ azienda chiama i lavoratori ad operare giornalmente. Esiste altresi’ un problema relativo alle attivita’ esternalizzate. Non solo deve essere effettuato il blocco di ulteriori esternalizzazioni ma le organizzazioni sindacali ritengono che debbano essere verificate la opportunita’ di rientro di tali attivita’ al fine di mantenere garanzie occupazionali e soprattutto applicazioni contrattuali e di sicurezza anche per chi opera con servizi complessi e delicati anche al fine di garantire agli utenti alta qualita’ e sicurezza. Intanto Italgas, ancora una volta, in maniera arrogante, mentre metanizza altri due comuni, non procede alla comunicazione alle organizzazioni sindacali e non procede al confronto sulle evidenti ulteriori problematiche legate all’ organizzazione del lavoro. Se l azione della Prefettura non avesse successo e Italgas non si presentasse al confronto, i lavoratori saranno costretti ad ulteriori azioni di lotta per la specificita’ negoziale locale che, per la verita’, sembra stare tutta in un atteggiamento arrogante e di negazione dei diritti dei lavoratori del settore, tenuta dalle associazioni datoriali che negano, da mesi, la definizione del Contratto collettivo nazionale di lavoro del gas acqua”.

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Redazione

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