Rassegna stampa

Catanzaro, il giorno della verità

Ad affrontare i campani la formazione tipo con Toledo sulla destra

CATANZARO – Ultime ore prima dell’epilogo della partita di semifinale tra Catanzaro e Nocerina; epilogo che accantonerà previsioni e discussioni e anche tante chiacchiere che si sono fatte nella lunga vigilia. Di certo un incontro obiettivamente dal pronostico azzardato quanto all’esito e visto che la sfida tra due squadre dalle marcate ambizioni avviene per una competizione che, nella sua globalità, ha quasi sempre tradito i piazzamenti in classifica. Ma anche da questo punto di vista non vi sono certezze probabilmente perché i valori delle singole antagoniste devono fare i conti con i fattori particolari che giocano un ruolo determinante nel mini torneo per la seconda promozione. Tuttavia qualcuno tra gli addetti ai lavori indica una «ricetta» che sembra valida: quella relativa al fattore nervoso con cui si affrontano le gare. Ma dare una misura preventiva è esercizio assai dubbio. Come dubbio potrebbe risultare quello che è considerato un vantaggio delle due contendenti, ovvero giocare la prima partita in trasferta (in questo caso la Nocerina), per poi preparare una strategia per la seconda. Più sostanzioso, semmai, il favore della migliore classificata in campionato di guadagnare la finale con un doppio zero. Ne ha usufruito il Catanzaro nel precedente playoff contro la Puteolana. Ma, questa volta, la squadra giallorossa rispetto a quella campana è svantaggiata, per cui nel calcolo delle probabilità ha un primo obiettivo da centrare: vincere l’incontro odierno per poi giocarsela, come si dice in gergo, nella partita di ritorno. Già, vincere. È, c’è da chiedersi, nelle possibilità del Catanzaro? Nello sciogliere l’interrogativo le valutazioni non possono che basarsi su ipotesi e anche sul principio secondo il quale le prestazioni di una squadra non sono del tutto prevedibili, soggette come sono a tanti particolari come la predisposizione del momento anche di alcuni giocatori e, quindi, all’andamento della partita e quell’andamento che è soggetto anche a singoli episodi. Alcuni, peraltro, non dipendenti dalla squadra. E allora non c’è che affidarsi al «termometro» che offrono gli addetti ai lavori con quelli giallorossi che esaltano la condizione fisica e morale del Catanzaro sull’antefatto, prima di tutto, del comportamento (eccellente) dello stesso Catanzaro in particolare del finale di campionato; quello che gli è valso addirittura il piazzamento al quarto posto e quando, qualche tempo fa, il quinto appariva un miraggio. Termometro, per quanto riguarda la condizione generale della squadra, azionato anche nei giorni scorsi e con identico responso: Gentili e compagni scoppiano, come suol dirsi, di salute. E allora cosa manca al Catanzaro per aggiudicarsi il primo match? Probabilmente il buon approccio alla gara evitando la tensione che la stessa può comportare e di fronte a un confronto che, come si accennava, potrebbe offrire l’opportunità del primo passo verso la qualificazione. Ma i componenti la squadra giallorossa non sono dei novellini; hanno, invece, alle spalle (la maggioranza) un bagaglio di esperienza sufficiente appunto per «contenere» una tensione al giusto livello; tensione, detto per inciso, che non dovrebbe essere condizionata dal rettangolo di gioco tutta per loro; pronta a fornire il solito possente supporto di incoraggiamento. Com’è avvenuto negli ultimi incontri di campionato era alta perché si trattava di coronare una corsa ad handicap. Ma, e il dubitativo in questo che stiamo per dire è necessario, dall’altra parte del campo ci sarà un avversario che non è l’ultimo venuto, bensì non soltanto la terza forza del campionato, ma anche la squadra meglio attrezzata (forse seconda soltanto al Brindisi) per il salto diretto di categoria. Una squadra che, dopo un periodo di flessione, ha ripreso a marciare con passo sicuro e che sarebbe riuscita a recuperare qualche altra posizione in classifica se il campionato fosse stato più lungo. Dunque, per il Catanzaro, un interlocutore valido, certamente pericoloso, ricordando i suoi exploit esterni. Ma anche per la Nocerina i precedenti possono avere relativa importanza. Il Catanzaro deve avere rispetto ma non paura. In poche parole per il Catanzaro il confronto è abbordabile. Quanto alla formazione, quella giallorossa dovrebbe essere quella standard, ovviamente con Toledo sulla fascia destra. Il migliore schieramento anche per la Nocerina che, però, non può schierare Lazzaro, cannoniere nel campionato con tredici gol.

Vito Macrina – Gazzetta del Sud

Autore

God

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