Intervistiamo

Il Segretario Valentino, della CGIL di Catanzaro – Lamezia risponde all’On.Parentela sui vitalizi

Scritto da Redazione
Più che dei vitalizi bisogna parlare degli altri problemi della nostra terra

Spettabile Onorevole Paolo Parentela,

mi permetterà di rivolgermi a Lei con il tono che la Sua carica istituzionale merita, pur sapendo che il termine “onorevole” non è gradito a chi, come Lei, ha scelto di militare nel MoVimento 5 stelle. Vede, l’organizzazione che rappresento, mi ha educato ad avere grande rispetto per le Istituzioni, seppur attualmente sgangherate ed umiliate da uomini e donne che anziché onorarle le infamano ogni giorno.

Sono pure io, come Lei, indignato dallo spettacolo triste che Politica ed Istituzioni ci rassegnano. Siamo arrivati ad un livello troppo alto di menefreghismo ed indifferenza, difficile da sopportare per chi ha scelto di continuare a vivere nel proprio Paese, di lottare con ostinazione, sempre, perché le cose cambino.  

Questa condizione appare ancora più miserevole se si pensa alla Calabria, di cui io e Lei siamo figli, ed ai problemi enormi con i quali la nostra gente cozza costantemente.

La vicenda dei vitalizi per i consiglieri e gli assessori calabresi è un ulteriore schiaffo, una beffa per i cittadini che, in una terra difficile e disgraziata come la nostra, scelgono di stare dalla parte della Legalità e delle Istituzioni, nonostante tutto.

Caro Onorevole,

so bene che in un momento di crisi profonda, come quello che stiamo attraversando, che spazza via valori e convinzioni politiche, che incattivisce chi non riesce a trovare una giustificazione ed una risposta ai suoi drammi personali e familiari, accentuare la nostra indignazione umana e politica rispetto ai privilegi della “casta” fa audience. Serve, talvolta, anche a qualche sindacalista “distratto”, quando si tratta di rappresentare i lavoratori, ma che utilizza l’argomento se c’è da strappare un’applauso in un’assemblea o aumentare la propria popolarità in un comizio.

In Calabria non c’è bisogno di applausi ed ovazioni! Abbiamo bisogno di sostegno, di sentirci meno soli, di Istituzioni vicine ai nostri problemi affinché questo mare di disperazione nel quale si tenta di non annegare ogni giorno possa apparire meno cupo, perché la speranza di un’ancora di salvataggio non venga meno.

La mia militanza ed il ruolo che ricopro in CGIL mi porta ogni giorno a confrontarmi con lavoratori sempre più sfiduciati; con persone che vivono nel limbo degli ammortizzatori sociali, buttati in mezzo alla strada e lasciati a marcire come tanti sacchi di immondizia, che sperano che l’assegno dell’Inps arrivi il prima possibile e non dopo i canonici cinque mesi; con pensionati che pregano di non dover finire in Ospedale per non dover fare i conti con il “sistema” sanitario calabrese; con donne ed uomini precari a cui lo stipendio non basta e non troveranno nessuno disposto a dar loro credito; con giovani e studenti che non vedono l’ora di scappare, lasciando a noi il “dovere” di provare a farcela e di gridare e lottare per cambiare le cose.

Caro Onorevole,

probabilmente Lei capirà meglio del sottoscritto cosa significhi vivere nella precarietà, lavorare in un Call Center diretto non da imprenditori ma da lestofanti truffaldini, come Le è già capitato nella vita, ma questo non La assolve dal Suo compito di onorare il mandato che Le è stato conferito dal popolo. Molti dei suoi ex colleghi fanno parte di quell’esercito che vive nel limbo degli ammortizzatori sociali, destinato già nei fatti a diventare più numeroso di quanto le statistiche affermano; è a loro, ai tanti che nell’attesa si logorano e si incattiviscono, che è necessario dare delle risposte.

E‘ di loro che bisognerebbe parlare, piuttosto che di vitalizi. Degli sprechi, della corruzione, delle inchieste coraggiose contro la ‘ndrangheta che coinvolgono la politica ed il sistema di potere consolidato che fa di questa nostra Calabria un luogo arido; del LAVORO che manca e che si potrebbe creare se solo si badasse agli interessi del popolo; del senso di ingiustizia che penetra tra la gente per bene quando le Istituzioni non riescono a prevalere ai soprusi dei potenti; delle opere incompiute, dei tagli continui alla mobilità pubblica, dello sfruttamento della Terra in nome del denaro e del potere che ha fatto sì che i parchi eolici nascessero come funghi devastando ogni cosa, senza lasciare in cambio un po’ di ricchezza; delle corsie degli Ospedali e dei “Pronto Soccorso” (Lento Soccorso sarebbe un termine più adatto), della medicina di base che non funziona; del nostro bellissimo mare inquinato e distrutto nell’indifferenza del Governo Regionale che, in un’epoca nella quale l’apparenza conta di più della sostanza, preferisce affidarsi a belle pubblicità anziché a depuratori funzionanti; degli operatori sanitari del settore privato che ricevono lo stipendio “normalmente”, non a fine mese, ma quando il datore di lavoro riceve i finanziamenti per le prestazioni svolte per conto della Regione; dei lavoratori dell’Italcementi che protestano sul tetto della loro fabbrica, di quelli della Fondazione Campanella e dei dipendenti delle imprese che garantiscono il funzionamento delle sale operatorie; dei tanti “spazzini” che hanno perso il lavoro perché regolare il sistema dei rifiuti significherebbe togliere un boccone appetitoso alla ‘ndrangheta…   

L’elenco dei disastri, naturalmente, potrebbe essere chilometrico, ma il rischio di essere tacciati per disfattisti o di entrare nell’elenco dei cattivi che vogliono male alla propria terra, sta diventando troppo alto, preferisco dunque fermarmi.

Si occupi della nostra Terra, Onorevole Parentela, di questo abbiamo bisogno. Del suo impegno e di quello delle persone per bene che hanno a cuore il pezzo di mondo nel quale viviamo. Si accorgerà che c’è tanta gente onesta che avrà modo di incrociare nella Sua esperienza da Parlamentare della Repubblica, persone con le quali è piacevole condividere un pezzo di strada, con le quali è piacevole contaminarsi.

Parli del Lavoro, lo difenda, lo invochi, ci aiuti a creare opportunità per la nostra gente, perché solo così sarà davvero libera, e con essa la nostra Calabria.

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento