Impugnati i licenziamenti della Fondazione Campanella

Campanella, impugnati i licenziamentiIn seguito alla comunicazione dei licenziamenti, che hanno coinvolto 245 dipendenti, i lavoratori della Fondazione, per mano dell’avvocato Francesco Pitaro, stanno, a loro volta, notificando alla Fondazione Campanella gli atti di impugnazione dei licenziamenti. «Nella nota, con cui il presidente Falzea ha licenziato i dipendenti – è scritto in un comunicato – è stato rilevato che i licenziamenti sono stati determinati dall’inadempimento degli obblighi da parte della Regione Calabria e dal decreto prefettizio di estinzione della Fondazione.

I lavoratori, con gli atti di impugnazione, già notificati e altri notificandi, hanno dedotto che gli assunti sostenuti nell’impugnato atto di licenziamento sono manifestamente infondati e irrilevanti e non possono assurgere né a giusta causa né a giustificato motivo.

Se, infatti, la Regione non ha adempiuto i propri obblighi, la Fondazione avrebbe dovuto attivare i necessari meccanismi, anche giudiziari, al fine di ottenere l’adempimento degli impegni da parte della Regione. In merito, poi, alla estinzione della Fondazione, dichiarata dal Prefetto, che e’ atto immediatamente ricollegabile all’inadempimento della Regione, la Fondazione avrebbe dovuto impugnare l’atto dinanzi all’autorita’ giudiziaria.

A tutto ciò è stato aggiunto, nell’atto di impugnazione, che il licenziamento si pone in violazione dell’accordo del 5 febbraio 2015, con cui era stato assunto l’impegno a mantenere in piedi la Fondazione, nonché dell’accordo del primo ottobre 2013 intervenuto dinanzi al prefetto di Catanzaro.

Inoltre, nell’atto di impugnazione è stato dedotto che i lavoratori hanno partecipato ad un pubblico concorso e che essendo la Fondazione, alla luce degli “indici rivelatori”, un ente pubblico, la Fondazione non avrebbe potuto licenziarli ma avrebbe dovuto attivare i meccanismi relativi all’esubero del personale pubblico con assorbimento da parte delle pubbliche amministrazioni.

I lavoratori, pertanto, negli atti di impugnazione hanno diffidato i vertici della Fondazione a ritirare, entro 15 giorni, gli atti di licenziamento permettendo la prosecuzione del rapporto di lavoro con la Fondazione o con altri enti pubblici, nonché a tutelare la Fondazione, anche ricorrendo all’autorità giudiziaria, prima della decorrenza dei termini decadenziali, sia in relazione all’inadempimento della Regione che in merito al decreto prefettizio di estinzione».

«Nell’atto, inoltre – conclude il comunicato – i lavoratori hanno riservato di ricorrere all’autorità giudiziaria al fine di tutelare il posto di lavoro, nonché di portare il caso all’attenzione della Procura della Repubblica anche in relazione alle omissioni degli amministratori, che hanno subito l’inadempimento della Regione e il decreto prefettizio, senza contrastarli nelle dovute sedi, con contestuale richiesta di avvio di azione di responsabilità nei confronti degli inattivi amministratori».

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Redazione

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