Bocciato il bilancio dell’Asp di Catanzaro

Le previsioni del dg Mancuso erano in pareggio, ma i conti segnano una perdita di nove milioni di euro e uno sforamento nel tetto di spesa

Bocciato il bilancio dell'Asp di CatanzaroI conti della sanità migliorano, ma non basta. Neppure nelle Aziende sanitarie in cui il governatore Scopelliti ha piazzato i suoi uomini di fiducia. Succede a Catanzaro, dove l’Asp incassa una bocciatura per il bilancio d’esercizio 2012, il cui risultato «è rappresentato da una perdita pari a 9 milioni di euro a fronte del risultato a pareggio del bilancio di previsione 2012 adottato, con forte ritardo rispetto ai termini previsti dalle norme vigenti (31 ottobre 2011), con deliberazione del 1° ottobre 2013». Il dg, Gerardo Mancuso, aveva prospettato una chiusura in equilibrio, come altri suoi colleghi. E invece è arrivato un risultato “in rosso”. E c’è dell’altro, perché l’atto che dice “no” al documento contabile rileva anche che «non risultano essere state rispettate le disposizioni sul contenimento della spesa per il personale». Ci sono, poi, discrepanze nelle carte spedite negli uffici della sanità regionale: «Tra i ricavi, la voce relativa ad “affitti attivi” non registra alcuna variazione rispetto all’anno precedente – la voce è pari a 219mila euro – mentre, per come ha dichiarato e comunicato l’ufficio Attività tecniche e patrimoniali dell’Azienda, risultano rilevati per l’anno 2012 proventi per attività immobiliari pari a euro 247.899,28». Conti che non tornano, come il costo sostenuto per gli “affitti passivi”, che «registra una variazione in aumento rispetto all’anno precedente di 33.561 euro – è passata a 1,492 milioni a 1,525 milioni di euro. Tale valore si discosta dalla quantificazione del canone annuale comunicato al dipartimento dall’ufficio Attività tecniche e patrimoniali dell’Asp, che segnala una spesa di 1,418 milioni di euro». Stesso discorso per gli “acquisti di beni e servizi” – pari a 44,978 milioni di euro –, che «superano di 3,739 milioni di euro il limite dei tetti di spesa stabiliti con il decreto del presidente della giunta regionale numero 182 del 21 novembre 2012 – un tetto fissato in 41,239 milioni di euro».
Piccoli sforamenti (51mila euro anziché 29mila) alla voce “consulenze”. E anche un richiamo implicito al collegio sindacale. L’organo di controllo «ha espresso “parere favorevole con osservazioni” al documento contabile esaminato; tuttavia non è possibile evincere dalla relazione stilata se le criticità sopra rilevate siano state parimenti esaminate dall’organo di controllo interno». Anche per questo, i professionisti che lo compongono sono stati chiamati a riferire sull’attività svolta.
L’Asp di Catanzaro, invece, ha trenta giorni per relazionare sulle inadempienze registrate dai controlli della Regione.

corrieredellacalabria

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Redazione

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