Certe immagini non hanno bisogno di spiegazioni, ma meritano parole che le celebrino. E quella che arriva da Mantova, poco prima del fischio d’inizio, è una di quelle che restano nel cuore. Floriano Noto, presidente del Catanzaro, non è in tribuna a sfoggiare distacco istituzionale, ma giù a bordocampo, accanto ai suoi ragazzi. Li incita, li guarda negli occhi, applaude. È lì, con loro e per loro. Un gesto che dice tutto.
Non è solo una scena di calcio: è la fotografia di un legame profondo, di una passione che affonda le radici nella storia di una città, nei sogni di una comunità, nelle vene di un uomo che questo club lo vive con l’anima. Noto, impeccabile nella sua semplicità, è il simbolo di una dirigenza che non ha mai nascosto l’amore viscerale per questi colori, che ha costruito un progetto ambizioso senza perdere il senso di appartenenza.
Mentre i calciatori del Catanzaro completano il riscaldamento, sanno di non essere soli. Il loro presidente è lì, a incarnare la voce di chi li ha seguiti ovunque, in ogni stadio, anche il più lontano. A rappresentare i 620 cuori giallorossi presenti a Mantova, e le migliaia collegate con la mente e col cuore. È un presidente, sì. Ma è prima di tutto un tifoso, un padre, un compagno di viaggio.
In un calcio spesso freddo e distaccato, dove troppo spesso le proprietà sono assenti o lontane, Noto regala ancora umanità. Gesti come questi forse non portano punti in classifica, ma pesano come macigni nello spogliatoio. Perché un gruppo che sente il calore di chi li guida è un gruppo che lotta fino all’ultimo respiro. E il Catanzaro, in questa corsa playoff per un posto nella storia, sa di poter contare su una guida che crede, soffre, sogna.
E allora grazie, presidente. Per esserci, per crederci. Per essere uno di noi. Uno che, in mezzo al rumore del calcio moderno, continua a raccontare una storia bellissima fatta di passione, radici ed emozioni. Quella del Catanzaro. Quella di tutti noi.
Harp
Foto web


Un mito. Mi spingerei a dire …alla Ceravolo
Grazie Presidente.