Ci sono partite che pesano come macigni e serate che sembrano inchiodare il destino. Ma ci sono anche momenti in cui tutto può cambiare, in cui serve solo una cosa: crederci!
Il Catanzaro ha perso 2-0 al “Ceravolo” nella semifinale d’andata contro lo Spezia. Una sconfitta che fa male, ma che non spegne la fiamma. Anzi, l’alimenta.
Lo sport, e il calcio in particolare, ci ha insegnato che nulla è impossibile. Dai miracoli europei del Barcellona e del Liverpool, capaci di ribaltare risultati che sembravano sentenze, alle imprese delle piccole che hanno scritto pagine leggendarie. E allora perché non sognare? Perché non crederci, proprio adesso?
Il Catanzaro ha già dimostrato di avere anima, gioco, carattere. Ha una squadra che lotta, una panchina che non si arrende, un Popolo che non tradisce mai. Lo Spezia ha portato via un doppio vantaggio, ma non ha spento l’entusiasmo. Il ritorno, domenica sera allo stadio Picco, sarà una battaglia. E le Aquile ci arriveranno a testa alta.
E quale luogo migliore del Golfo dei Poeti per scrivere questa poesia della rimonta? Proprio qui, dove il mare ha ispirato i versi immortali di Byron e Shelley, il Catanzaro può trovare la forza per un’impresa altrettanto epica.
Tra le scogliere di Portovenere e le luci di Lerici, sotto lo stesso cielo che ha acceso l’anima di grandi poeti, le Aquile possono scrivere la loro storia. Non con l’inchiostro, ma con il sudore, il coraggio, e un pallone che rotola verso il sogno.
Perché c’è una fede che non si misura nei gol, ma nei chilometri percorsi, nei cori spezzati dall’emozione, negli occhi lucidi di chi guarda la partita da lontano, magari da un altro continente, ma con il Catanzaro tatuato nell’anima.
A volte nel calcio, come nella vita, conta solo una cosa: non mollare. E questa squadra e questa tifoseria non mollano mai.
Spezia-Catanzaro non è solo una partita. È un pezzo del nostro destino. E noi siamo pronti a scriverlo. Con la voce dei nostri padri, il coraggio dei nostri figli e con la fede di chi non ha mai smesso di crederci.
Harp
Foto Lorenzo Costa per uscatanzaro.net