Vorrei essere una mosca (con taccuino e microfono nascosto)
Sì, una di quelle piccole, curiose, discrete. Non le fastidiose da picnic, ma quelle da parete: silenziose, invisibili, che ascoltano e non dicono. Magari nascosta dietro una cornice leggermente storta nell’ufficio di Floriano Noto, proprio lì dove — guarda caso — oggi si incontra con Ciro Polito, il nuovo regista del nostro Catanzaro.
Immaginate la scena: due sedie, un tavolo, un caffè dimenticato e qualche biscotto finto dietetico. Noto guarda l’orologio. Polito sfoglia una lista di nomi più lunga di un autogrill sull’A3.
«Presidente, dobbiamo provarci. Ma serve una squadra profonda.»
«Ciro, il budget lo conosci… ma se trovi il colpo giusto, sai che non mi tiro indietro.»
Già qui, la mosca in me inizia a prendere appunti con le zampette.
Si parla di rinnovi, di chi va, di chi viene, di chi crede di venire ma poi riceve una chiamata dal Monza. Sul foglio davanti a Polito c’è una formazione ipotetica: qualcuno è cerchiato, qualcun altro ha accanto una X grande quanto il Cavatore.
Poi, come da copione, arriva il momento-clou:
il vivavoce.
«Fabio, ci senti?»
«Presidente… prende male. Sto salendo sul terrazzo.»
Caserta risponde tra un fruscio e un’interferenza da vecchia tv a tubo catodico. Si parla di progetto, di ambizione, di continuità. La parola “conferma” si insinua come una promessa non detta. Nessuno la pronuncia davvero, ma la mosca sente il silenzio denso tra una frase e l’altra, quel tipo di silenzio che nel calcio vale più di mille comunicati.
Noto annuisce. Polito sgrana gli occhi come per dire: “Facciamolo”.
Caserta, nel frattempo, è probabilmente accanto alla parabola, con un piede in aria e il telefono appoggiato su una sedia da giardino. Ma ci crede. E si sente.
Vorrei essere una mosca, ma non una qualunque.
Una mosca con passione giallorossa.
Che ascolta i piani segreti di chi vuole costruire, che sente i nomi sussurrati a mezza voce — e che annota quando si dice “progetto triennale” e quando invece si dice “prestito secco”.
E mentre il sole filtra dalla finestra e l’ultima goccia di caffè si secca nella tazzina, io, mosca testimone silenziosa, capisco che qualcosa sta nascendo.
Che la prossima stagione ha già il suo seme piantato.
Che sì, ancora una volta, proveremo a volare.
Foto Us Catanzaro
Redazione 24


B
Entro 5 anni si sale. Facciamo le corna ma ne sono certo.Ci sono le idee,la gente giusta al comando,la voglia e una tifoseria assolutamente straordinaria.