Lo Stadio “Nicola Ceravolo” si prepara a cambiare volto. Un progetto ambizioso, articolato e fortemente identitario punta a trasformare il nostro impianto in una struttura moderna, funzionale e all’altezza delle sfide sportive e civiche del futuro.
Il piano, già in fase operativa, prevede una riqualificazione progressiva con l’obiettivo di portare la capienza a 18.000 spettatori e migliorare sicurezza, visibilità e comfort per tutti i tifosi. Il costo complessivo dell’opera è stimato tra 25 e 30 milioni di euro, con circa 15 milioni già stanziati grazie a risorse della Regione Calabria, dei Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC) e della Protezione Civile.
Una curva da rifare, un’identità da onorare
Priorità assoluta sarà la Curva Ovest “Massimo Capraro”, cuore pulsante della tifoseria organizzata, che verrà demolita e ricostruita più vicina al campo per intensificare l’atmosfera e il legame tra squadra e pubblico. La progettazione è stata affidata a Sportium, lo stesso studio che ha elaborato il masterplan complessivo – donato da Confindustria Catanzaro alla città e al club.
Contestualmente, sono già stati assegnati i lavori per il consolidamento della scarpata al Campo B, finanziati con fondi della Protezione Civile. Un intervento tecnico ma decisivo per garantire la sicurezza della struttura e dei suoi utenti.
Tempistiche, appalti e sfide
Il cronoprogramma parla chiaro: l’amministrazione intende appaltare i lavori della Curva entro l’estate 2025 e avviare i cantieri tra fine estate e inizio autunno. Il tutto senza interrompere le partite, seguendo modelli virtuosi come quelli già applicati a Udine, Bergamo e Firenze.
Un aspetto cruciale riguarda la gestione della tifoseria durante i lavori. I tifosi della Curva Capraro verranno temporaneamente spostati nella Curva Est, mentre si cercano soluzioni per garantire la collocazione in sicurezza dei tifosi ospiti. Una sfida logistica delicata, che coinvolgerà Comune, club e forze dell’ordine.
La politica promette: “Non sprecheremo un euro”
“Non sprecheremo i 10 milioni”, ha dichiarato il Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, evidenziando la volontà di discontinuità rispetto al passato e l’impegno per una progettazione “di qualità, non di facciata”. Il primo cittadino ha definito lo stadio “più di un impianto sportivo: è identità, è appartenenza”.
Dello stesso tenore le parole del Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, che ha definito l’investimento come “storico e strategico”, sottolineando la sinergia tra Regione, Comune ed il club giallorosso.
Un’opera che va oltre il calcio
Il “nuovo Ceravolo” non sarà soltanto un tempio del tifo. Le ricadute attese vanno ben oltre il campo: turismo, eventi, rilancio economico, visibilità nazionale. Il progetto rappresenta una rigenerazione urbana, una scommessa sul futuro della città, sulla sua immagine e sul suo orgoglio.
Per una città che vive di calcio, ma anche di storia e appartenenza, riqualificare il Ceravolo significa rimettere al centro ciò che la unisce: il senso di comunità.
Redazione 24


Speriamo che a qualcuno non vengano in mente altre palazzine rovina stadio come quella attuale che in pratica blocca l’ingrandimento dei distinti, che ne avrebbero bisogno visto che gli spalti sono formato solo da circa 10 gradini.