Vogliamo raccontare una storia che non si è mai davvero interrotta, fatta di sorrisi, corse su un campo polveroso e abbracci sinceri. Ci sono cuori che, anche quando smettono di battere, continuano a far pulsare un’intera comunità. A quarant’anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Nando Ianni è ancora luce gentile tra le vie del Quartiere Stadio, nei racconti di chi l’ha amato e nei sorrisi di chi ha imparato, grazie a lui, che il calcio può essere molto più di un gioco. Un esempio di passione, amicizia e amore per la vita, che oggi rivive nelle parole di chi non lo ha mai dimenticato.
Nando Ianni è stata una figura che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di chi ha avuto il piacere di conoscerlo. Deceduto ormai da quarant’anni, in questi giorni si ricorda il suo anniversario di morte. Era una domenica di giugno, esattamente il 23, e nelle prime ore del pomeriggio arrivò la tragica notizia: Nando, mentre giocava sul campo di Marcellinara durante uno dei tanti tornei estivi che si svolgono in città e provincia, si accasciò improvvisamente a terra. Immediatamente fu portato in ospedale, ma per lui non c’era nulla da fare: i medici poterono solo constatarne il decesso. La notizia si diffuse rapidamente in tutta la città, lasciando molti sbigottiti, soprattutto considerando che ci lasciava un ragazzo di 27 anni.
La sua memoria vive ancora forte tra le persone del Quartiere Stadio di Catanzaro, dove ha fondato, con passione e dedizione, la squadra di calcio amatoriale “La Folgore”. Nando non era solo un calciatore dilettante molto abile, ma era capace di destreggiarsi con talento e passione sul campo, dove con la squadra Kennedy segnava goal a raffica. Molti vedevano in lui una promessa per categorie superiori. Tuttavia, questa sua aspirazione di diventare un calciatore di livello superiore era frenata da un’altra grande passione: dedicarsi ai giovani. Era infatti un autentico motivatore e un punto di riferimento per tanti ragazzi del quartiere Stadio.
La vera grandezza di Nando risiedeva nel suo desiderio di socializzare e di creare un ambiente in cui ragazzi e adulti potessero condividere la passione per il calcio, lontano dalle insidie, dai pericoli della strada e dalle cattive compagnie. La sua squadra, La Folgore, rappresentava molto più di un semplice gruppo di amici che giocavano a calcio: era diventata una famiglia, un luogo di ritrovo sano e di valori, dove si imparavano il rispetto, l’amicizia e la solidarietà. Nando credeva fermamente che, attraverso il gioco e il divertimento, si potessero costruire ponti tra le persone, rafforzando il senso di comunità e aiutando i giovani a trovare una strada positiva nella vita.
Ancora oggi, a distanza di tanti anni, molti di quei ragazzi, ora diventati uomini, lo ricordano con affetto e gratitudine. La sua figura rimane un esempio di dedizione, passione e altruismo; un ricordo che continua a vivere nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di condividere con lui quei momenti di pura gioia e di insegnamenti di vita. Nando Ianni è e sarà sempre un simbolo di speranza e di impegno nel cuore del quartiere Stadio di Catanzaro.
Grazie agli amici di Nando per averci condiviso questa storia.
Redazione 24
Nando era uno di noi in quel periodo , quelli del 60-61-e 62 eravamo in tanti a Catanzaro e non solo semplici promesse , il suo addio lascio’ il vuoto non potevamo credere a quello che era successo e nel modo in cui ci ha lasciato . RIP
Mi associo al ricordo di Nando. Lui era un ragazzo o poco più quando si giocava ogni tanto insieme, RIP.
Ragazzo straordinario, era il mio allenatore nella Folgore e quanti calci nel pallone allu “spiazzale” adiacente allo stadio, quanti ricordi hai lasciato un vuoto
caro Nando.
Veramente un ragazzo “SPECIALE” grazie a lui ho imparato ad amare il calcio…Quello che ha seminato viene raccolto con NOI… che abbiamo avuto la fortuna di averlo come MISTER e come AMICO…